Sergio Cofferati – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Sun, 22 Dec 2024 06:44:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Rapporto interstellare https://www.carmillaonline.com/2020/02/03/rapporto-interstellare-2/ Mon, 03 Feb 2020 22:01:20 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=57844 di Mauro Baldrati

Spett. Federazione delle repubbliche galattiche Proxima Centauri – Comitato permanente interstellare di monitoraggio e analisi dei fatti – Sezione Uman 11-11

Da Unità intermedia ricerca dati e sopralluoghi – Uman 11-16

Egregio Presidente, egregi colleghi,

durante la quotidiana catalogazione dei documenti ritrovati sul pianeta Terra abbiamo trovato il seguente testo, che apre alcuni scenari inediti nella nostra ricerca antropologica. Compaiono concetti finora ignoti, i quali suggeriscono nuovi scenari di tipo politico-sociologico che possono aiutarci a capire come mai una specie vivente abbia potuto distruggere se stessa e il pianeta sul [...]]]> di Mauro Baldrati

Spett. Federazione delle repubbliche galattiche Proxima Centauri – Comitato permanente interstellare di monitoraggio e analisi dei fatti – Sezione Uman 11-11

Da Unità intermedia ricerca dati e sopralluoghi – Uman 11-16

Egregio Presidente, egregi colleghi,

durante la quotidiana catalogazione dei documenti ritrovati sul pianeta Terra abbiamo trovato il seguente testo, che apre alcuni scenari inediti nella nostra ricerca antropologica. Compaiono concetti finora ignoti, i quali suggeriscono nuovi scenari di tipo politico-sociologico che possono aiutarci a capire come mai una specie vivente abbia potuto distruggere se stessa e il pianeta sul quale viveva. Per esempio, non eravamo a conoscenza del fatto che le città, nell’epoca 2019-2020 dC, si stessero di nuovo fortificando. Un ritorno ai secoli passati?

Dal tono si presume che si tratti di una sorta di appello, o una lettera, rivolta agli intellettuali, stilato da un autore di quei testi chiamati “romanzi” coi quali i terrestri amavano dilettarsi, oppure, come abbiamo riscontrato in altri documenti, “cercare la verità.” Lo scritto contiene alcuni collegamenti detti “link”. I siti richiamati ovviamente non esistono più, ma ne abbiamo trovato traccia negli archivi che si sono salvati dall’apocalisse. Pertanto li abbiamo resi attivi.

Inventario n. 1376 Uman 11 – 16

RESISTENZA NEL FANTABOSCO

Quante librerie hanno chiuso nel 2019? Dove sono i lettori? Tutti nei megastore? Oppure attaccati al pc per comprare on-line? Aspettiamo gli ultimi dati, ma la sensazione è che siano in ulteriore calo. Forse in via d’estinzione. Quindi la fine del libro? La fine di tutto?

No, i lettori non si estingueranno. Ma saranno raccolti in luoghi ben precisi. In luoghi dedicati. E protetti. Vivranno nelle città neoliberiste fortificate, in ambienti comodi e puliti. Dove sono queste città? E quali sono?

Sono in formazione. Alcune esistono già, all’interno delle città. Ma sono in via di consolidamento, attraverso il processo di gentrificazione. Una, importante e moderna, sta per partire. E’ a Bologna, nel quartiere Bolognina, un’ex area militare dismessa, la caserma Sani. E’ composta da diversi edifici, alcuni di archelologia industriale (fu un grande macello, poi un opificio di inscatolamento di carni e brodo per l’esercito) immersi in una vasta area verde. Recentemente è stata occupata dai ragazzi dell’ex centro sociale XM24, già sgomberato nel 2019 tra le polemiche, non solo dei centri sociali. L’accordo col comune era di trovare entro l’anno una nuova sede, ma quella proposta, nell’estrema periferia oltre l’autostrada, è stata rifiutata perché troppo fuori mano. Non è un capriccio radical chic. Il centro sociale è interattivo con la città, deve essere un luogo di passaggio. Così hanno occupato la caserma, anche come forma di opposizione alla sua svendita e alla solita “riqualificazione”, la parola magica con la quale le amministrazioni definiscono la cessione ai privati. Infatti il progetto prevede il 70 per cento di edilizia residenziale, il 30 a negozi, un albergo, e le solite aree pubbliche, una scuola e area verde, con le quali, in nome della cosiddetta “urbanistica concertata” si cedono pezzi di città ai costruttori.

Subito il comune ha invocato lo sgombero. In prima fila l’assessore Alberto Aitini, un esponente dell’ala destra del PD, che ha addirittura definito “opera abusiva” da rimuovere immediatamente un camminamento in tessuto-non tessuto che i ragazzi avevano steso per evitare di calpestare il prato. Lo sgombero è avvenuto il 16 gennaio. Qui sorgerà la città neoliberista fortificata, all’ultima moda.

E come sarà? All’insegna dell’ordine e del decoro. Qui saranno applicate con severità le norme dei DL n. 14 del 20 febbraio 2017, detto “Decreto Minniti”, n. 131 del 1/01/2018, o “Decreto sicurezza/Salvini”: niente graffiti, niente senzatetto che dormono sulle panchine, niente feste, né stazionamenti di giovani e studenti, nessuno che mangia panini o pizzette sui gradini, niente canne, niente “negri” che chiedono l’elemosina, niente centri sociali né rumori molesti. Aree verdi ben curate, pubbliche in teoria, private in pratica, perché difficilmente raggiungibili per chi non abita nell’area protetta da sbarre e telecamere. Prezzi elevati, in cambio di una piccola quota di appartamenti da cedere a canone concordato che, lo sappiamo tutti, è quasi uguale a quello del mercato libero. I sindaci ideali sarebbero Sergio Cofferati, che ha già dato prova di sé dal 2004 al 2009 proprio come sindaco di Bologna, impegnato ad applicare la “tolleranza zero” per “difendere i cittadini da se stessi.”, e Ciro Nardella di Firenze, in prima linea contro qualunque “situazione lesiva del decoro“.

Il sistema neoliberista, ultima generazione del capitalismo salito al ruolo di religione, con l’accumulazione del profitto e la distruzione del lavoro produce povertà, emarginazione, violenza e pazzia. Ma non riconosce questi suoi prodotti. Anzi, li criminalizza. Li accusa di fallimento perché, in nome della meritocrazia, non hanno saputo essere vincenti. Non hanno avuto successo. A quel punto, lui che li ha creati, li scaccia, cerca di renderli invisibili nella città neoliberista fortificata.

Qui vivranno i lettori di libri. Quelli che rimangono. Ovvero gli esponenti della upper e middle class, i ricchi e i benestanti. Quelli educati e rispettosi, quelli che si fanno una doccia ogni mattina. Ma attenzione: questi lettori non compreranno nulla che non sia passato da Fabio Fazio o recensito dai giornali mainstream, vale a dire le schede editoriali scansionate da giornalisti che cambieranno qualche parola senza avere letto i libri.

Per cui, fratelli scrittori e editori e intellettuali del Fantabosco che protestate contro la casta del trust editori-media maistream-scrittori protetti, se non prendete atto di questa situazione la storia è senza sbocchi. Non entrerete nella città neoliberista fortificata con le opere “nuove” e “rivoluzionarie” che quei lettori comprano soprattutto a Natale, come regalo. Non saranno le vostre quelle opere.

E se qualcuno volesse replicare: Ma chi se ne frega della città neoliberista? Noi stiamo fuori, nella città invasa e selvaggia, si può controreplicare: Già, ma dove saranno i lettori? Gli appartenenti alla under class saranno impegnati a sopravvivere, a cercare lavoro, per loro stessi e per i figli, schiavizzati da un precariato a vita, un prodotto malvagio e finale del Jobs Act, peraltro già introdotto da Massimo D’Alema negli anni Novanta. Dove sarà il tempo, e le risorse per comprare e leggere libri?

La rivoluzione culturale/letteraria non può che essere interna alla rivoluzione contro questo sistema. Quindi, uscite dall’isolamento a/social e fondate dei nuovi blog, che pare siano in ripresa, dove si possono scrivere le cose da dire, e metteteli in rete. Collegateli, create un cartello di opposizione alternativo al mainstream. Con gli strumenti intellettuali in vostro possesso denunciate la morte della libera informazione, l’ingiustizia e la speculazione al potere, la mitopoietica della disuguaglianza e del sopruso, il dogma dell’abbattimento della spesa sociale (per aumentare i profitti delle privatizzazioni), la distruzione del territorio per le grandi opere inutili, dei diritti e del lavoro.

Per quanto riguarda le opere, non si auspica una narrativa didascalica trinariciuta, ma la letteratura deve avere un’etica interna, se ne è priva non è letteratura, ma altro: sfoghi narcisisti, scariche emotive solipsiste ecc. Qui un contributo interessante sull’interazione tra ecologia e letteratura.

Ovviamente non godrete dei frutti di questa guerra. Non ne avrete il tempo. Però lascerete qualcosa ai vostri discendenti. Un ideale forse. Una speranza. Un motivo per combattere. Per essere più felici.

[Le immagini: in apertura, antica incisione che, secondo alcuni, rappresenterebbe un’astronave; al centro, Vivian Maier; in fondo, Bologna Via Ugo Bassi di MB]

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Renzimandias https://www.carmillaonline.com/2015/06/01/renzimandias/ Mon, 01 Jun 2015 04:55:33 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=22893 di Alessandra Daniele

“Any man who must say “I am the king” is no true king at all”

Renzi è un cazzaro.RENZI Il suo petulante ottimismo è solo una sceneggiata per i media di corte. Il suo presunto carisma è un prodotto sintetico di quegli stessi media. Il suo pseudo consenso maggioritario in un anno s’è già praticamente dimezzato. E come queste regionali hanno dimostrato, il suo personale potere effettivo non gli basta nemmeno a controllare il suo stesso partito. Un PD più dilaniato che mai dalla guerra fra bande, con arroganti capibastone che [...]]]>

di Alessandra Daniele

“Any man who must say “I am the king” is no true king at all”

Renzi è un cazzaro.RENZI
Il suo petulante ottimismo è solo una sceneggiata per i media di corte.
Il suo presunto carisma è un prodotto sintetico di quegli stessi media.
Il suo pseudo consenso maggioritario in un anno s’è già praticamente dimezzato.
E come queste regionali hanno dimostrato, il suo personale potere effettivo non gli basta nemmeno a controllare il suo stesso partito. Un PD più dilaniato che mai dalla guerra fra bande, con arroganti capibastone che spadroneggiano alla faccia dell’immagine che Renzi vorrebbe spacciare, e cadaveri eccellenti pronti a cogliere l’occasione giusta per vendicarsi dell’usurpatore fiorentino.
Grazie a Cofferati, ne ha trovato il modo persino l’ex sodale Pippo Civati: dopo un anno di travagliati monologhi con in mano il teschio di Letta, il Principe Triste s’è deciso a lasciare il partito e riciclarsi come Principe del Popolo, sostenendo un candidato ligure inventato apposta per fottere – meritatamente – il PD. Un fuoco amico che Renzi non ha saputo fronteggiare, se non con inutili appelli al voto utile anti-berlusconiano, che da parte sua suonano particolarmente grotteschi, visto che Berlusconi è stato un suo grande elettore almeno quanto Marchionne.
E i califfati di Puglia e Campania, con Emiliano e De Luca, minacciano d’essere per Renzi – in modo diverso – una zeppa nel culo persino peggiore della bruciante sconfitta ligure.
Anche a prescindere dall’assegnazione delle singole poltrone, queste regionali sanciscono comunque il tramonto di quell’apparente consenso plebiscitario manifestatosi alle elezioni europee, che non potrà più essere sbandierato dal premier come simulacro di legittimazione popolare per ogni sua porcata.
Come un reggente fantoccio insediato da un esercito occupante, Renzi non ha il controllo del territorio. Tutto il potere che ostenta deriva dalle lobby che lo sostengono al governo nazionale, e che alle amministrazioni locali sono in definitiva meno interessate.
Quello che a loro importa è controllare la politica economica nazionale, in modo che l’Italia  continui a togliere ai lavoratori per dare agli speculatori, e che ogni ostacolo residuo sul percorso di questo denarodotto venga spazzato via.
Infatti l’attuale bersaglio privilegiato del premier, dopo l’istruzione pubblica, sono il diritto di sciopero e i sindacati, soprattutto quelli di base, che progetta di abolire.
Con tutta la sua vanagloria Renzi non è affatto un sovrano.
Per citare Apocalypse Now, è soltanto un garzone mandato dal droghiere a incassare i sospesi. 
Politicamente parlando, Renzi è un killer.
E il suo obiettivo siamo noi.
La Renxit però è già cominciata.
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A sua immagine https://www.carmillaonline.com/2008/08/17/a-sua-immagine/ Sun, 17 Aug 2008 01:43:12 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=2744 di Alessandra Daniele

CoffuraniaMini.jpg[Questo breve racconto di Alessandra Daniele è compreso nell’antologia falsamente e perfidamente attribuita a Philip K. Dick, Scorrete lacrime disse lo sceriffo pubblicata dal centro sociale Crash! di Bologna. L’antologia sarà presentata il 19 marzo, alle ore 20, presso la festa di Radio Onda d’urto di Brescia dai due curatori, Paola Papetti e Valerio Evangelisti]

Il sindaco Seldrig ispezionava con aria soddisfatta il Termo-valorizzatore di Risorse Umane. – Come uomo di sinistra — disse — oggi sono particolarmente fiero. Infatti da tempo è stato delegato a noi sindaci il potere di comminare la pena di morte e farla [...]]]> di Alessandra Daniele

CoffuraniaMini.jpg[Questo breve racconto di Alessandra Daniele è compreso nell’antologia falsamente e perfidamente attribuita a Philip K. Dick, Scorrete lacrime disse lo sceriffo pubblicata dal centro sociale Crash! di Bologna. L’antologia sarà presentata il 19 marzo, alle ore 20, presso la festa di Radio Onda d’urto di Brescia dai due curatori, Paola Papetti e Valerio Evangelisti]

Il sindaco Seldrig ispezionava con aria soddisfatta il Termo-valorizzatore di Risorse Umane.
– Come uomo di sinistra — disse — oggi sono particolarmente fiero. Infatti da tempo è stato delegato a noi sindaci il potere di comminare la pena di morte e farla eseguire, ma sarà la nostra città la prima a farlo in modo del tutto eco-compatibile — Un applauso felpato dei giornalisti intervenuti all’inaugurazione coronò la frase del primo cittadino, che aggiunse con un sorriso — D’altronde, visto che non permettiamo alla feccia e ai rifiuti umani di sporcare la nostra bella città da vivi, non vedo perché dovremmo lasciarglielo fare da morti.
Mentre la platea ridacchiava, l’inviato del TG commentò verso la telecamera:
– Dopo la demolizione dei lobi frontali cerebrali per chi viola il coprifuoco, Seldrig presenta un’altra iniziativa all’avanguardia: il TRU. Il sindaColt prosegue nella sua opera di modernizzazione legalitaria trasformando la città a sua immagine.
– Ma dove finiranno le scorie allora? — Chiese la rappresentate dell’associazione Società Pulita, in tono velatamente polemico
Il professor Zenchi, creatore della pistola Electro Colt personale del sindaco, e del TRU, sorrise.
– In un altro universo.
Un mormorio di perplessa incredulità si diffuse per la platea. Zenchi continuò a sorridere.
– Se mi concedete un paio d’ore, vi spiegherò nei dettagli come il processo di accelerazione subatomica provochi un trasferimento istantaneo…
– Ma no, professore, molto meglio ottimizzare il tempo e passare subito alla dimostrazione pratica — intervenne il sindaco, premendo il pulsante start sul pannello di controllo del TRU.
Il tetto della cabina si aprì come un’iride, e il condannato scivolò dentro.
Seldrig digitò con noncuranza il codice di attivazione.
Il display segnò la temperatura in rapido aumento.
Raggiunto il massimo si fermò con un bip.
Il sindaco sorrise.
– Adesso eliminiamo le scorie rimaste.
Ricominciò a digitare sul tastierino del pannello.
Il TRU produsse un sibilo acuto.
I numeri sul display si trasformarono in caratteri illeggibili.
La porta frontale della cabina si spalancò di colpo.
Dopo un attimo di perplessità, il sindaco s’avvicinò cautamente e guardò dentro.
– È completamente vuota — annunciò tornando a sorridere — Il collaudo è perfettamente riuscito!
La cabina lo risucchiò, e implose.
Quando Seldrig riprese conoscenza, sdraiato sul pavimento, gli parve di guardarsi allo specchio.
Poi vide il volto identico al suo moltiplicarsi. Sembravano almeno una decina, e lo fissavano.
– Ne è arrivato un altro — disse il primo, gelido.
– Ormai è chiaro, stanno arrivando tutti qui da TRU situati in vari universi paralleli, tutti simili fra loro — aggiunse il secondo, con una smorfia.
– Ma quanti sono? — Chiese il terzo.
– In teoria un numero infinito — rispose il quarto — possono esserci infiniti TRU implosi, con infiniti Seldrig quasi identici che differiscono tra loro soltanto per un microscopico particolare, un capello, una cellula, un atomo, un elettrone…
– E stanno arrivando tutti qui.
– Adesso basta con quest’invasione — Il terzo estrasse la sua Electro Colt, e fulminò due dei suoi doppi con una scarica di 600 volt. Gli altri schizzarono ai quattro angoli della stanza, e cominciarono a loro volta a sparare. Il sindaco ultimo arrivato si rigirò, e sgusciò carponi nel corridoio. Lo spettacolo che si trovò davanti lo terrorizzò. La stessa battaglia fra decine, centinaia di suoi doppi sembrava in corso in tutto il palazzo, e a giudicare da quello che si scorgeva dalle finestre, in tutta la città.
Una città popolata soltanto da sindaci Seldrig.
Sotto il cielo plumbeo, le uniche luci visibili erano i bagliori delle scariche elettriche.
L’aria sfrigolava e puzzava di carne bruciata.
Seldrig si appiattì in un angolo cercando con mani tremanti di attivare la sua ECo. Appena rialzò gli occhi, si trovò davanti la canna dell’ECo d’un suo doppio.
– Ma non ha senso ammazzarci a vicenda, siamo tutti uguali – balbettò.
– Uguali un cazzo — sibilò l’altro — Solo io sono quello vero. Voi siete feccia — disse, e sparò.

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