Ratzinger – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Sat, 04 Jan 2025 21:07:55 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Italia senza limiti https://www.carmillaonline.com/2013/09/29/italia-senza-limiti/ Sun, 29 Sep 2013 20:56:17 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=9631 di Alessandra Daniele

telefono– Buongiorno! – Esordisce garrula la voce al telefono – Vorrei proporle l’offerta IllimItalia. – No, grazie, non cambio gestore. – Ma quest’offerta non riguarda solo la telefonia. Se lei sceglie di collocare la sua impresa in Italia, potrà inquinare l’ambiente, devastare il territorio, abbattere i monumenti, frodare il fisco, truccare il bilancio, corrompere i funzionari, truffare i clienti, sfruttare gli operai, intossicarli, ricattarli, e licenziarli in massa. Illimitatamente! Se poi decidesse di entrare in politica, potrà riempire il parlamento di suoi dipendenti, rovesciare i governi, e cambiare tutte le leggi nell’interesse suo, e delle sue aziende. [...]]]> di Alessandra Daniele

telefono– Buongiorno! – Esordisce garrula la voce al telefono – Vorrei proporle l’offerta IllimItalia.
– No, grazie, non cambio gestore.
– Ma quest’offerta non riguarda solo la telefonia. Se lei sceglie di collocare la sua impresa in Italia, potrà inquinare l’ambiente, devastare il territorio, abbattere i monumenti, frodare il fisco, truccare il bilancio, corrompere i funzionari, truffare i clienti, sfruttare gli operai, intossicarli, ricattarli, e licenziarli in massa. Illimitatamente! Se poi decidesse di entrare in politica, potrà riempire il parlamento di suoi dipendenti, rovesciare i governi, e cambiare tutte le leggi nell’interesse suo, e delle sue aziende.
– Io non ho aziende.
– Neanche una?
– No.
– Capitali da investire o riciclare?
– Nemmeno.
– Allora mi permetta di proporle l’offerta Quiri-Line. Se il presidente Napolitano non riuscirà a reinstallare Letta, gli servirà un’altra app che esegua gli ordini della BCE. Tutto quello che lei dovrà fare come premier è sfoggiare il suo savoir faire sobrio ma elegante, e le sue conoscenze altolocate…
– Non ne ho.
– Oh, ma allora lei è un poveraccio, un caso umano – sospira – Posso offrirle l’opzione Papa e Più Papa: una telefonata di Bergoglio, più cento sms di Ratzinger, che preferisce scrivere, più una suoneria di Wojtyla che canta il Pulcino Pio in otto lingue.
– Wojtyla è morto molto prima che uscisse il Pulcino Pio.
– Era un profeta – risponde la voce, in tono ispirato.
– Ma io non sono un caso umano. Sono uno che lavora.
Un attimo di silenzio.
– Allora mi dispiace. A lei non abbiamo niente da offrire.

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La solitudine dei numeri scemi https://www.carmillaonline.com/2013/08/25/la-solitudine-dei-numeri-scemi/ Sun, 25 Aug 2013 20:14:39 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=8629 di Alessandra Daniele

InutileMentre USA ed Europa cercano un modo per bombardare la Siria fingendo di salvarla, in Italia si cerca un modo per salvare Berlusconi fingendo di non farlo. Il governo Letta ha una maggioranza scomoda. In compenso, ha un’opposizione parlamentare più comoda dei materassi di Mastrota. La Lega Nord è ormai ridotta solo all’imitazione del sudista razzista dei western, lercio, becero, e ottuso. Il tentativo di secessione leghista però non è stato nemmeno la versione farsesca di quello USA, è stato il nulla assoluto. Nella loro Fortezza della Solitudine, i grillini continuano ad [...]]]> di Alessandra Daniele

InutileMentre USA ed Europa cercano un modo per bombardare la Siria fingendo di salvarla, in Italia si cerca un modo per salvare Berlusconi fingendo di non farlo.
Il governo Letta ha una maggioranza scomoda. In compenso, ha un’opposizione parlamentare più comoda dei materassi di Mastrota.
La Lega Nord è ormai ridotta solo all’imitazione del sudista razzista dei western, lercio, becero, e ottuso. Il tentativo di secessione leghista però non è stato nemmeno la versione farsesca di quello USA, è stato il nulla assoluto.
Nella loro Fortezza della Solitudine, i grillini continuano ad aspettare il Giudizio Universale che scenderà sulla terra quando avranno la maggioranza assoluta, cioè mai.
I deputati M5S andrebbero pagati a cottimo, cioè solo per gli interventi parlamentari effettivamente utili: lo stipendio gli toccherebbe restituirlo tutto.
La rivoluzione che continuano a promettere ha la stessa consistenza della secessione leghista.
Letta però non ha nulla da temere neanche dalla piazzetta berlusconiana, coi suoi cartelli tutti stampati in serie con lo stesso font handwriting, e le sue pasionarie novantenni. Mi tocca svolgere la funzione del CICAP: l’apocalittica profezia Morettiana in merito non s’è avverata, né s’avvererà. I bottegai berlusconiani non turberanno un ordine pubblico fatto da sempre su misura per garantire i loro interessi.
Adesso sappiamo che anche la non difficile (se ne parlava da anni) profezia sulle dimissioni papaline era inesatta: Ratzinger ha dichiarato ”Dio m’ha detto di dimettermi”, quindi in realtà è stato un licenziamento.
Del neo sessantenne Moretti non mi convincono né i poteri divinatori né le abusate catchphrases: non mi sono mai illusa che D’Alema potesse ”dire qualcosa di sinistra”, è una frase che mi rappresenta ancora meno di ”Bow ties are cool”.
In realtà, il governo Letta ha poco da temere anche dallo stesso Berlusconi, nonostante le sue minacce, e gli strepiti di basilischi e dracene del suo caravanserraglio, le Santanchè, le Biancofiore, pronte a difenderlo a ogni costo perché è il loro maker, e come le spose di Dracula sono legate a lui per tutta la vita, anzi la non-morte.
Pur di evitare le conseguenze dei suoi reati Berlusconi sembra disposto a utilizzare qualsiasi mezzo, compresa la ricina, avvelenare il governissimo è però l’ultima cosa che gli convenga fare.
Il governo Letta non è stato deciso in Italia.
Berlusconi può godersene la golden share solo finché lo sostiene. In caso di crisi, Napolitano non scioglierà le camere, ma assemblerà un Letta bis senza Berlusconi, sostituendolo con un pacchetto di transfughi assortiti.
E se non funzionerà, e gli italiani verranno rimandati a votare, chiunque voteranno, alla fine avranno comunque un Letta tris con un altro nome, a prescindere dai numeri.
L’Italia può decidere da chi essere governata non più di quanto la Siria possa decidere se essere bombardata.
Perché – serve ripeterlo? – l’opinione degli italiani non conta più un cazzo.

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Gettare Martin Heidegger giù dalla torre? https://www.carmillaonline.com/2013/08/12/gettare-martin-heidegger-giu-dalla-torre/ Mon, 12 Aug 2013 21:55:13 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=8197 di Girolamo De MicheleHeideggerSS.jpg

[Nella foto, Martin Heidegger è il primo seduto in basso a destra]

Nel 1944, parlando con un’allieva della guerra in corso, Martin Heidegger confessò alla studentessa di credere ormai sconfitta la Germania: «ma per carità», aggiunse, «non ne faccia parola con mia moglie!» Questo aneddoto (del quale sono debitore a Emil Cioran) dà la cifra morale e umana di un pensatore che pretendeva di meditare in modo autentico questioni come la verità e il destino dell’occidente, ma non trova il coraggio dell’autenticità in una banale conversazione privata con la moglie, fervente nazista.

Negli stessi anni, per restare nel [...]]]> di Girolamo De MicheleHeideggerSS.jpg

[Nella foto, Martin Heidegger è il primo seduto in basso a destra]

Nel 1944, parlando con un’allieva della guerra in corso, Martin Heidegger confessò alla studentessa di credere ormai sconfitta la Germania: «ma per carità», aggiunse, «non ne faccia parola con mia moglie!» Questo aneddoto (del quale sono debitore a Emil Cioran) dà la cifra morale e umana di un pensatore che pretendeva di meditare in modo autentico questioni come la verità e il destino dell’occidente, ma non trova il coraggio dell’autenticità in una banale conversazione privata con la moglie, fervente nazista.

Negli stessi anni, per restare nel campo dell’esistenzialismo, Sartre teneva all’Università corsi il cui contenuto avrebbe potuto costargli la vita (come accadde per Marc Bloch), Camus scriveva sulla rivista partigiana “Combat”, Lévinas e Primo Levi erano in campo di concentramento, Pareyson partecipava alle riunioni clandestine di Giustizia e Libertà, Pietro Chiodi evadeva dalla prigionia, tornava in Italia e riprendeva la via della montagna partigiana, Beckett, che pure era irlandese, si arruolava nella resistenza francese.

Mi è sempre rimasto il dubbio di come il vile Martin abbia annunciato alla consorte teutonica la capitolazione di Berlino e la morte di Hitler: posso immaginarlo uscire di casa in punta di piedi lasciando la radio accesa, e rifugiarsi in quell’angolo dove un contadino dagli occhi (ci mancherebbe!) azzurri, riposandosi con la pipa in bocca, se lo vedeva arrivare ogni giorno, anch’esso armato di pipa e tabacco.heidegger2.jpg Heidegger riteneva che in quei frangenti si raggiungesse la più autentica comunicazione fumando silenziosamente in compagnia: avrà il contadino, sfinito dal lavoro dei campi, pensato lo stesso di quel buffo omino tanto simile a quello della birra Moretti, vestito con assurdi calzoni alla zuava e giacche di taglio settecentesco? Eppure Martin Heidegger è considerato un gigante della filosofia. Intendiamoci: Essere e tempo è un grande libro, soprattutto là dove compie una ricca analisi della condizione umana (nel suo complicato linguaggio: del Dasein, dell’esser-ci) gettata nell’inautenticità, nell’alienazione, nella perdita di senso. Ma quando Jean-Paul Sartre dichiarò, nella conferenza L’esistenzialismo è un umanesimo, di considerarsi allievo dell’Heidegger di quelle pagine, Heidegger stesso gli rispose sprezzantemente rinfacciandogli l’interesse per l’uomo invece che per l’essere in quanto Essere. Il fatto è che ad Heidegger dell’uomo, delle sue sofferenze, del suo corpo, della fatica del lavoro, della differenza tra uomo e donna, in una parola della “condizione umana” per un verso non importava alcunché — come non gli importava nulla del destino degli ebrei e delle altre vittime dei Lager nazisti (l’unico suo accenno alla guerra è in favore dei prigionieri di guerra tedeschi). E per altro verso, il suo pensiero non s’è mai arrischiato in un vero confronto con la realtà. Il suo mondo iniziava e finiva nella sua baita nella Foresta Nera, immersa nel silenzio della tormenta di neve che «tutto nasconde»: è solo in queste condizioni che «l’interrogarsi del filosofo può farsi essenziale».

Cinico e pavido, Heidegger ha trovato la quadra in una forma di scrittura ed elocuzione filosofica che sempre Cioran, col dono della battuta che gli era proprio, definì «un’escroquerie philosophique»: Heidegger1.jpgogni volta che il suo pensiero tocca qualche punto essenziale, Heidegger se ne esce ingarbugliando il linguaggio. Con Heidegger l’insincerità truffaldina del linguaggio raggiunge livelli che solo Shakespeare aveva saputo toccare col suo Iago (personaggio che peraltro condivide con Heidegger il disprezzo per i “negri”). Facendo strame della sintassi e della filologia, Heidegger mette insieme espressioni la cui apparente profondità è l’effetto prodotto (per parafrasare il suo stesso linguaggio) dal «non-capirci-un’acca come la sua dimensione più propria»: Heidegger non si rivolge a interlocutori, ma ad ascoltatori che davanti al grado zero della significazione (cosa vorrà mai dire che «il niente nientifica»?) sgranano gli occhi, spalancano la bocca e, dopo aver cercato di cavare inutilmente il ragno dal buco, annuiscono gravemente per timore di passare per scemi. Il linguaggio di Heidegger è assertivo, oracolare, mistico: non potrebbe interessargli meno il linguaggio dell’operaio (ricordate il contadino che stava zitto e fumava la pipa?), l’analisi degli atti linguistici quotidiani, gli effetti che si producono nel mondo dando ordini o stipulando convenzioni. Wittgenstein si interrogò sul perché lui, che era architetto, non riusciva a comunicare con gli operai che gli costruivano la casa: si interrogò sui diversi giochi linguistici che denotano diverse condizioni sociali; Heidegger liquida il linguaggio quotidiano come «chiacchiera insignificante». Ma quando Carnap gli svela il giochino, sottoponendo ad analisi logica le sue affermazioni e chiedendogli perché mai «il niente nientifica» dovrebbe avere un senso filosofico e «la pioggia piove» no, Heidegger risponde accusando i neo-positivisti e i logici tutti di «stretta ed intima connessione col comunismo russo», roba che neanche Gasparri!

martin heidegger rundweg.jpg Il linguaggio è «la casa dell’Essere», diceva ad ogni piè sospinto: ma a condizione di accettare il fatto che per parlare dell’Essere ci manca il linguaggio, e dunque possiamo parlarne solo a condizione di non parlarne. La prova? Il fatto che lui stesso non ha terminato di scrivere Essere e tempo per la mancanza di un linguaggio adeguato all’Essere. E se il linguaggio viene meno a lui, non ci sono che due possibilità: o è l’Essere stesso che «si nasconde» (dove? Ma dietro se stesso, che diamine! Che sia il-giocare-a-nascondino la dimensione più autentica dell’Essere?), o è Heidegger che ha mal impostato l’analisi e non ha i mezzi per arrivarci. E allora perché larga parte della filosofia non ha, semplicemente, relegato ai banchi del rigattiere più vicino i libri di Heidegger? Perché l’heideggerismo è un ottimo pretesto per continuare a fare quello che i filosofi, tranne che per una breve parentesi e in modo minoritario, hanno sempre cercato di fare: studiare il mondo invece di impegnarsi a cambiarlo. Heidegger pone problemi seri: l’uomo è sopraffatto dal dominio della tecnica, disorientato dalla crisi della ragione, alienato. Possiamo uscirne? No: la crisi dell’uomo del Novecento è l’esito di qualcosa che è in marcia almeno da tre secoli. La questione della tecnica è in relazione con lo sviluppo della rivoluzione industriale, con quella che un marxista chiamerebbe sussunzione della società sotto il capitale? Per carità!, è tutta colpa di Socrate e Platone, che hanno dato avvio all’oblio della distinzione tra l’Essere e l’essere dell’ente come caratteristica del modo tecnico di pensare. E così, davanti alla crisi degli alloggi che affliggeva la Germania nel dopoguerra, Heidegger si poneva forse il problema della ricostruzione, dell’edilizia popolare, degli sfollati, delle politiche sociali? No: la crisi degli alloggi è solo una manifestazione di una più radicale crisi, quella del «non-sentirsi-a-casa-propria» come la dimensione più autentica dell’esser-ci. L’alienazione non ha una causa storica, sociale (come pensa un marxista), o individuale (come pensa la psicoanalisi): è una dimensione quasi eterna, contro la quale non c’è che da sperare che «dove massimo è il pericolo, là dimora ciò che salva». Cosa vuol dire questa frase? Heidegger non lo sa, ma l’ha detta Friedrich Hölderlin, che è un poeta, e quindi dev’essere sicuramente vera (e chissà cosa avrebbe pensato Hölderlin dei suoi versi usati come bigliettini dei Baci Perugina: non è anche questo un modo tecnico di pensare?). Una volta l’ha ripetuta in parlamento anche Buttiglione: il bello di queste frasi di cui non si capisce il senso è che le si può buttare lì, a caso, come il jolly a scala reale. Del resto siamo nell’età del dominio della tecnica, e «la tecnica non pensa» (come pure non pensano le penne stilografiche, il fiasco del Monopoli e lo stesso Buttiglione: ma questa è un’altra storia, direbbe l’indimenticabile Moustache). Dire che la tecnica non pensa è un ottimo modo per uscire dall’impasse intellettuale di chi non conosce la distinzione tra tecnica e tecnologia, tra tecnica e scienza, e in definitiva crede di sapere tutto delle pretese della tecnica e della scienza, ma poi chiama l’elettricista per farsi cambiar la lampadina.

In realtà un accenno a ciò che può salvarci Heidegger l’ha fatto trapelare: ormai, dice nell’ultima intervista, «solo un dio ci può salvare». «Un» dio, non «il» dio: forse ce ne sono molti? Possiamo, nel caso, scegliere tra il mitico Thor, Osiride o Zeus? Non è dato saperlo. Ma un filosofo che si affida a un dio non sta tradendo il proprio sapere? Se non è possibile operare per cambiare il mondo, tanto vale, invece di arrischiare la fatica del pensiero, andare in pellegrinaggio a Lourdes o a Pietralcina, o dal mago Otelma — o farsi dire cosa pensare dall’heideggeriano Ratzinger e dalla sua schiera di zelanti ripetitori (che, come la tecnica e il fiasco del Monopoli, non pensano: ascoltano, annuiscono ed eseguono). Se l’autenticità ci è negata per colpa di Platone, che vale condurre una vita autentica, o più modestamente sincera, ma scomoda, in luogo di una vita ipocrita, ma comoda e rassicurante? heidegger.jpg Cosa credete che abbia fatto Heidegger quando dovette scegliere tra l’amore per l’allieva Hannah Arendt e la moglie che non amava, ma alla quale era sposato? Credete che abbia corso il rischio della sincerità verso le proprie passioni? Se il linguaggio non è in grado di rendere conto delle proprie asserzioni e di rispondere delle proprie menzogne, allora sarà lo stesso scrivere bianco piuttosto che nero: cosa molto utile, per un filosofo che dopo essersi esposto «disertando nella prassi» (così disse Heidegger, distintivo nazista al bavero, al disertore Günther Anders) cerca di accreditarsi verso ambienti più moderati, dai quali avere una cattedra, un posto in una rivista, un invito a un convegno. Per prostituirsi intellettualmente con i circoli più reazionari dell’Accademia italiana, magari a ore alterne per salvarsi la coscienza. Heidegger è stato un perfetto trampolino per quei filosofi che in piena Restaurazione, dopo aver millantato di voler cambiare il mondo, sono tornati nello splendido isolamento delle proprie cattedre, per quei nostalgici dello storicismo che avevano tanta voglia di sentirsi dire che se non la Storia o la Provvidenza, ci pensa la storia dell’Essere, insomma il destino, a far sì che il mondo sia come sia, che il mondo non può essere diverso da come già-da-sempre è: al massimo lo si può amministrare un po’ meglio, non criticarlo. Se solo un dio può salvarci, che bisogno c’è di alzarsi alle 4 del mattino per andare a volantinare davanti a una fabbrica? Se la comprensione dell’esser-ci è negata dal nascondimento dell’Essere, perché preoccuparci del fatto che il da del Dasein, cioè banalmente il mondo in cui viviamo, è il mondo costruito dai Signori per lo sfruttamento dei Servi? Perché chiedersi cosa del nostro corpo — la determinazione sessuata, le passioni, i flussi di libido, i desideri, la pluralità delle ragioni, il conflitto permanente tra cuore e ragione — increspa la placida serenità di un pensiero che non si confronta mai col reale e resta sempre a fare il gioco dello specchio con se stesso? Se siamo tutti alienati e non c’è differenza tra la condizione maschile e quella femminile, tra il lavoro e l’ozio, tra il nord e il sud del mondo, perché uscire dai salotti e sporcarsi le mani col mondo?
L’heideggerismo è una sorte di élitaria torre d’avorio i cui occupanti passano il tempo a nientificare il niente, ossia a parlare del nulla: dopo tutto, perché buttarli giù dalla torre? C’è il rischio di ritrovarceli, noi della razza di chi rimane a terra (razza rude e pagana, beninteso), ancora tra i piedi.

Note

(*) Sono debitore, per il titolo, al saggio postumo di Luciano Parinetto Gettare Heidegger.
(**) Dopo la pubblicazione, su Liberazione del 14 agosto 2008, di questo testo, Roberta De Monticelli, che ringrazio per le parole di apprezzamento, mi ha segnalato il suo Contro Heidegger, liberamente scaricabile qui: www.unisr.it/docenti/ricerca/demonticelli/Contro_Heidegger.doc.

Questo testo è stato già pubblicato su Carmilla il 22 settembre 2008

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Rais https://www.carmillaonline.com/2011/08/29/rais/ Mon, 29 Aug 2011 04:27:43 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=4008 di Alessandra Daniele

Rais.jpgI due uomini sollevano il corpo inerte del vecchio rais, e lo stendono sul ripiano di metallo. – Un altro – sbuffa l’uomo in tuta da lavoro. L’uomo col camice afferra la testa e la gira sul collo di 180°. Solleva la capigliatura posticcia, scoprendo la nuca istoriata di cicatrici dalle quali sbucano vari fili colorati – Vedi? Il guasto è qui, nella centralina. E chi ha provato a ripararlo ha fatto più danno che altro. L’uomo in tuta annuisce. – È proprio un difetto della serie. E il cervello si brucia. L’uomo col camice rigira la testa [...]]]> di Alessandra Daniele

Rais.jpgI due uomini sollevano il corpo inerte del vecchio rais, e lo stendono sul ripiano di metallo.
– Un altro – sbuffa l’uomo in tuta da lavoro.
L’uomo col camice afferra la testa e la gira sul collo di 180°. Solleva la capigliatura posticcia, scoprendo la nuca istoriata di cicatrici dalle quali sbucano vari fili colorati
– Vedi? Il guasto è qui, nella centralina. E chi ha provato a ripararlo ha fatto più danno che altro.
L’uomo in tuta annuisce.
– È proprio un difetto della serie. E il cervello si brucia.
L’uomo col camice rigira la testa del rais, producendo un cigolio metallico.
– Beh, all’inizio non si nota neanche tanto, e poi il resto va abbastanza bene.
– Stai scherzando? Il resto è pure peggio – l’uomo in tuta passa un dito sul volto grigiastro – la vernice stinge, le giunture si bloccano, gli impianti oculari devono essere schermati, il sintetizzatore vocale gracchia e farfuglia, e vogliamo parlare della capigliatura?
L’uomo col camice alza le spalle.
– È un modello vecchio, è rimasto in circolazione molto più del previsto. Niente aggiornamenti del software, niente pezzi di ricambio.
– Faceva cagare anche nuovo.
– È servito allo scopo.
L’uomo in tuta indica il corpo.
– E quanti altri ce n’è ancora in giro, di questi catenacci?
– Parecchi. Ce ne sono due ridotti anche peggio, la centralina gli è completamente partita, e cadono a pezzi. A quello col sintetizzatore vocale fuso s’è pure staccato un braccio.
– C’è speranza che li rimuova la popolazione locale?
L’uomo col camice scuote la testa.
– No, agli italiani piacciono così.

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Il Primo https://www.carmillaonline.com/2011/05/02/il-primo/ Mon, 02 May 2011 07:48:46 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=3886 di Alessandra Daniele

vat.jpgIl cardinale entra nella basilica deserta, si avvicina al feretro del pontefice. S’accorge che è vuoto. Si guarda attorno, perplesso. Vede una sagoma in fondo alla navata. – Scusi, ma lei chi è? Dove sono le guardie? Dov’è la salma? E’ l’alba, dovrebbe essere tutto pronto per la cerimonia di stamattina. La sagoma resta immobile, di spalle. Il cardinale s’avvicina. – Santità, siete voi? Siete sceso a pregare sulla salma del vostro predecessore? Ma… non c’è più! La sagoma si volta. Il cardinale lancia un urlo strozzato. Scappa verso la navata opposta. A metà strada, inciampa su qualcosa [...]]]> di Alessandra Daniele

vat.jpgIl cardinale entra nella basilica deserta, si avvicina al feretro del pontefice. S’accorge che è vuoto. Si guarda attorno, perplesso. Vede una sagoma in fondo alla navata.
– Scusi, ma lei chi è? Dove sono le guardie? Dov’è la salma? E’ l’alba, dovrebbe essere tutto pronto per la cerimonia di stamattina.
La sagoma resta immobile, di spalle. Il cardinale s’avvicina.
– Santità, siete voi? Siete sceso a pregare sulla salma del vostro predecessore? Ma… non c’è più!
La sagoma si volta. Il cardinale lancia un urlo strozzato. Scappa verso la navata opposta. A metà strada, inciampa su qualcosa di sanguinolento. Una gamba che sembra strappata a morsi. Il cardinale urla ancora. Due lunghe braccia scheletriche lo afferrano. La sagoma in bianco lo azzanna alla gola.

Il capitano delle guardie controlla i monitor. Poi si volta verso il Papa.
– Santità, grazie a dio qui le porte sono robuste. È come se i progettisti di questo palazzo già si aspettassero qualcosa del genere.
– Anch’io me l’aspettavo – dice il Papa, con un filo di voce – sapevo che lui avrebbe trovato il modo di tornare.
Il capitano s’avvicina alla finestra.
– Dobbiamo inchiodare anche questa – dà un’occhiata fuori – Santità, la piazza si sta ancora riempiendo di gente… dobbiamo avvertirli di non avvicinarsi, dobbiamo dare l’allarme!
– No! – Il tono di voce del Papa si alza improvvisamente – Non devono sapere che è cominciata qui, che il primo è stato uno di noi!
– Santità, che dio mi perdoni, ma io non posso permettervi… – il capitano allunga la mano alla ricerca della sua arma. Non la trova
– Loro non sapranno – dice il Papa, puntandogliela alla testa – E tu sarai tra i fortunati.
Il sangue schizza sull’ermellino.

– In piazza c’è una calca terribile – sbuffa l’infermiere del pronto soccorso – sarà già il centesimo che si sente male per il caldo e la fatica.
Il collega annuisce.
– Quello di prima ha avuto un arresto cardiaco. E quando l’abbiamo rianimato, ha dato di matto, stanno ancora cercando di sedarlo. Guarda che m’ha fatto.
– T’ha morso? – L’infermiere scuote la testa – Fanatici. Hanno persino attaccato un’ambulanza con un neonato dentro.
– Forse volevano mangiarselo – ridacchia il collega.
– Già. Che giornata di merda. Avremmo dovuto saltare il turno, e andare al concerto.

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Un anno a puttane https://www.carmillaonline.com/2009/12/29/un-anno-a-puttane/ Tue, 29 Dec 2009 02:14:08 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=3290 di Alessandra Daniele

bodyguards.jpgConosciamo già il record di Papi, eppure quest’anno ci sono parecchie cose che sono andate a puttane persino più di lui. L’occupazione e l’economia, per esempio, cosa però alla quale siamo così abituati che non ci stupirebbe affatto vederne ministro la D’Addario. Farebbe meglio di Tremonti. Non ci ha stupito nemmeno la Protezione Civile affidata ai Templari da Giacobbo. Questi ultimi dodici mesi però hanno crudelmente sputtanato anche alcuni punti fermi del nostro immaginario collettivo.

Ciao Darwin

Se l’anno scorso ci avessero chiesto chi fossero i tre personaggi famosi più potenti, e di conseguenza più protetti del mondo, [...]]]> di Alessandra Daniele

bodyguards.jpgConosciamo già il record di Papi, eppure quest’anno ci sono parecchie cose che sono andate a puttane persino più di lui. L’occupazione e l’economia, per esempio, cosa però alla quale siamo così abituati che non ci stupirebbe affatto vederne ministro la D’Addario. Farebbe meglio di Tremonti.
Non ci ha stupito nemmeno la Protezione Civile affidata ai Templari da Giacobbo.
Questi ultimi dodici mesi però hanno crudelmente sputtanato anche alcuni punti fermi del nostro immaginario collettivo.

Ciao Darwin

Se l’anno scorso ci avessero chiesto chi fossero i tre personaggi famosi più potenti, e di conseguenza più protetti del mondo, molto probabilmente avremmo risposto il presidente USA, il Papa, e Berlusconi.
Quest’anno abbiamo invece scoperto che tirare una scarpata a Bush, spaccare la faccia a Berlusconi, e atterrare in area il Papa è più facile che entrare in discoteca.
Cos’è successo agli occhiuti e implacabili bodyguard celebrati in tanti film hollywoodiani?
La risposta può darcela la scienza. Perché i gorilla hanno smesso di proteggere efficacemente i loro padroni miliardari?
Perché si sono evoluti.

Io ero leggenda

Annunciata come l’Ottava Piaga d’Egitto, il Quinto Cavaliere dell’Apocalisse, e il prequel live di I am Legend messi insieme, l’influenza AHAHAH!1!!1 ha fruttato miliardi alle case farmaceutiche con la prevendita dei vaccini, ma una volta sul terreno di gioco, come virus s’è dimostrata la peggiore pippa del secolo.
La falsa Suina era un’autentica bufala, ma questo non farà differenza per i veri tifosi: al prossimo campionato, quando arriverà il nuovo virus straniero preceduto dalla solita campagna pubblicitaria, correranno di nuovo a fare incetta di gadget costosi e inutili, tipo mascherine da E.R. e spray alla cipolla e candeggina, si faranno di antivirali tagliati col detersivo, seguiranno con passione tutte le trasmissioni specializzate, commentando animatamente la moviola dei vetrini al microscopio. E vinceranno un’altra Coppa del Tonto.

La presa per il cult

Di tutti i più sfigati espedienti narrativi a cui si possa ricorrere per sbrogliare in extremis una trama ormai troppo intricata, il letterale Deus Ex Machina è il più sfigato, e i precedenti illustri non lo rendono meno sfigato. Quest’anno è stato adoperato da entrambe le serie che, almeno fino a quel momento, s’erano contese il titolo di cult-serial del decennio: Lost e Battlestar Galactica.
Se Lost ha ancora una stagione per provare a rimediare (o peggiorare le cose) tirando fuori dal cappello un altro dei suoi conigli in acido, BSG ha ormai definitivamente sputtanato quattro coraggiose stagioni di epico, malinconico, brutale iperrealismo, con uno pseudo lieto fine misticheggiante e bucolico che sembra concepito da un predicatore della Bible Belt strafatto di antivirale tagliato col detersivo.
Se c’è davvero qualcuno che deve lasciare il computer e andare a zappare, quello è Ronald Moore.

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Autunno Calvo https://www.carmillaonline.com/2009/09/21/autunno-calvo/ Mon, 21 Sep 2009 20:07:23 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=3183 di Alessandra Daniele

Sondaggio4.jpgTitoli di Testa

Emanate le prime direttive ministeriali per  contenere l’inevitabile pandemia di influenza AAAH!1!!1!!!1!1. Gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado sono tenuti a: 1) Non soffiarsi il naso con le dita, la manica, o le mutande, proprie, o altrui. 2) Non mettere in bocca penne, matite, o alti oggetti, a meno che non appartengano al Presidente del Consiglio. 3) Evitare assembramenti, e discussioni animate. E’ stato scientificamente dimostrato che parole come ”diritti”, ”libertà di stampa”, e ”nano fottuto” producano la maggiore emissione di pericolosi virus attraverso il fiato. Nei gravi casi di violazione di [...]]]> di Alessandra Daniele

Sondaggio4.jpgTitoli di Testa

Emanate le prime direttive ministeriali per  contenere l’inevitabile pandemia di influenza AAAH!1!!1!!!1!1. Gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado sono tenuti a:
1) Non soffiarsi il naso con le dita, la manica, o le mutande, proprie, o altrui.
2) Non mettere in bocca penne, matite, o alti oggetti, a meno che non appartengano al Presidente del Consiglio.
3) Evitare assembramenti, e discussioni animate. E’ stato scientificamente dimostrato che parole come ”diritti”, ”libertà di stampa”, e ”nano fottuto” producano la maggiore emissione di pericolosi virus attraverso il fiato.
Nei gravi casi di violazione di queste direttive, il ministero provvederà a una chiusura precauzionale delle scuole. Le lezioni proseguiranno attraverso una serie di speciali di Porta a Porta a reti unificate. Bruno Vespa si occuperà delle materie umanistiche, Gabriella Carlucci di quelle scientifiche.

Efficace intervento del governo per la soluzione dei problemi del meridione. È calabrese Miss Italia 2009. Alta un metro e ottantadue, pesa sedici chili e ha diciotto anni (o viceversa). Lo stilista Guillermo Mariotto ha così commentato la sua elezione: ”È la tipica bellezza mediterranea. Per fare fare carriera dovrà mettersi a dieta”.

Commosso saluto di Napolitano alle bare dei caduti in Afghanistan. ”L’Italia gli deve molto – ha dichiarato il Presidente – quella che sembrava una tradizione soprattutto americana ormai prospera anche nel nostro paese, dando agli italiani la possibilità di sognare rapidi guadagni magari coronati da un momento di gloria mediatica. Diciamo grazie a Mike Bongiorno per aver portato in Italia il telequiz”.

Papa Ratzinger raccomanda ai farmacisti cattolici di rifiutarsi di vendere ”farmaci contro la vita”. Si tratta della prima presa di posizione esplicita del Vaticano contro gli antibiotici.

Incurante delle polemiche sul suo lodo, il ministro Alfano prosegue la sua campagna sociale: dopo aver ribadito che intende considerare l’alcol ”una piaga al pari della droga”, Alfano ha avuto parole di condanna anche per il nuovo sfrenato ballo in voga tra i giovani, il charleston, e ha invece espresso soddisfazione per il recente matrimonio fra Douglas Fairbanks e Mary Pickford.

Continuano intanto ad andare in onda gli spot girati da Bongiorno prima di morire. L’azienda è certa della loro efficacia: infatti chi non vorrebbe ricevere una telefonata dall’oltretomba?

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Papi Pio https://www.carmillaonline.com/2009/08/31/papi-pio/ Mon, 31 Aug 2009 14:07:54 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=3158 di Alessandra Daniele

brindacoipapi.JPGHo già espresso la mia ammirazione per l’enorme intelligenza politica dimostrata dagli elettori di Berlusconi, in particolare i legalitari, e i lavoratori dipendenti. Oggi trovo doveroso aggiungere a queste categorie quella generale dei suoi elettori del sud che si ritroveranno a guadagnare di meno soltanto perché vivono sotto la linea Gotica del generale Kesselring. Quella dei patrioti che di certo apprezzeranno il coreografico omaggio delle Frecce Tricolori a Gheddafi. La categoria che però in assoluto merita il trofeo di ”Beautiful Mind” dell’anno è sicuramente quella dei cattolici che hanno votato papi Silvio convinti che rappresentasse e difendesse i [...]]]> di Alessandra Daniele

brindacoipapi.JPGHo già espresso la mia ammirazione per l’enorme intelligenza politica dimostrata dagli elettori di Berlusconi, in particolare i legalitari, e i lavoratori dipendenti. Oggi trovo doveroso aggiungere a queste categorie quella generale dei suoi elettori del sud che si ritroveranno a guadagnare di meno soltanto perché vivono sotto la linea Gotica del generale Kesselring. Quella dei patrioti che di certo apprezzeranno il coreografico omaggio delle Frecce Tricolori a Gheddafi.
La categoria che però in assoluto merita il trofeo di ”Beautiful Mind” dell’anno è sicuramente quella dei cattolici che hanno votato papi Silvio convinti che rappresentasse e difendesse i Valori della Famiglia.
Ecco, questo mio pezzo potrebbe anche finire qui, perché suppongo stiate già ridendo abbastanza.
Probabilmente ridereste ancora di più a sentire alcuni dei sofismi acrobatici prodotti in questi mesi da certi clericoparolai silviofili nel patetico tentativo di negare l’evidenza che se l’inferno cattolico esistesse davvero, l’anima nera di papi ci finirebbe sparata dentro come un rigore a porta vuota. Causando una rissa fra ronde sataniche che si contenderebbero il grato compito di bollirla nella merda rovente per l’eternità.
Questa però non è ancora la parte più comica di tutta la faccenda.
Puntando all’improbabile restauro della sua immagine di difensore della fede, Berlusconi ha già tentato di farsi ricevere da Ratzinger, ma persino l’ex Hitlerjung abituato a golpisti, negazionisti e pedofili, stavolta sembra essersi schifato.
Il tentativo di contro-sputtanamento ai danni dell’Avvenire ha poi ottenuto addirittura l’effetto contrario, e Silvio il pecoreccio smarrito s’è visto sbattere la porta in faccia anche da Bertone. La Chiesa Cattolica non ha nessuna voglia d’essere per l’ennesima volta associata a un frequentatore di minorenni.
C’è però qualcuno che, anche volendo, difficilmente potrà rifiutare l’annunciata visita di papi: la salma di Padre Pio, esposta dai frati in una cripta rivestita d’oro massiccio come il deposito di Paperon de’ Paperoni, molto coerente con la regola francescana della povertà assoluta.
Berlusconi si recherà quindi a rendere telegenico omaggio alla reliquia, alla quale toccherà abbozzare in cambio d’un regalino, come una escort qualunque. A meno che, rianimato da un virus mutante, o dall’incazzatura, il Pio teschio non si strappi la maschera di silicone stile Mission Impossible, e addenti le chiappe di Silvio, dando inizio all’epico sequel di Radioactive Zombie Orgy: Pietralcina Zombie Apocalypse in 3D.

Grazie a Brindaconpapi per la foto

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Christmas Karol https://www.carmillaonline.com/2008/12/11/christmas-karol/ Thu, 11 Dec 2008 01:29:47 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=2869 di Alessandra Daniele

Catene.JPGFu svegliato da uno strano clangore di ferraglia. Aprì gli occhi, e lo vide davanti al suo letto, in piedi, vestito di bianco, alto ma curvo, come negli ultimi anni. Coperto di grosse catene rugginose. – Salve Joseph — disse. La sua voce inconfondibile sembrava provenire dal fondo dell’inferno. Joseph biascicò un grido strozzato – Karol? Non è possibile, sei morto! – A fatica si tirò su dal cuscino, poi spalancò la bocca — allora anch’io sono morto… Maledetti, lo hanno fatto di nuovo, hanno avvelenato nel sonno anche me come quel povero stronzo! – No Joseph, tu [...]]]> di Alessandra Daniele

Catene.JPGFu svegliato da uno strano clangore di ferraglia.
Aprì gli occhi, e lo vide davanti al suo letto, in piedi, vestito di bianco, alto ma curvo, come negli ultimi anni. Coperto di grosse catene rugginose.
– Salve Joseph — disse. La sua voce inconfondibile sembrava provenire dal fondo dell’inferno.
Joseph biascicò un grido strozzato
– Karol? Non è possibile, sei morto! – A fatica si tirò su dal cuscino, poi spalancò la bocca — allora anch’io sono morto… Maledetti, lo hanno fatto di nuovo, hanno avvelenato nel sonno anche me come quel povero stronzo!
– No Joseph, tu non sei ancora morto. Non più del solito, almeno. Sono stato mandato qui per annunciarti che quest’anno non te la sei cavata con la messa, la tua notte di Natale non è ancora finita, e sarà peggiore di quanto previsto dal cerimoniale. Peggiore persino del concerto di Canale 5.
Lo spettro sghignazzò, facendo cigolare le catene, e svanì.
Joseph si ritrovò seduto nella neve, davanti a una casa in stile bavarese. La casa dov’era cresciuto.
Con uno sforzo si girò a quattro zampe, si alzò rabbrividendo, e si guardò attorno: non c’erano automobili o antenne, tutto era come nei suoi ricordi d’infanzia. Quasi senza rendersene conto, sorrise.
Come sbucato dal nulla, un uomo gli si avvicinò. Alto, sulla cinquantina, cappello, occhiali, bastone, e un lungo cappotto.
– Professor Goldstein! Mi ricordo di lei!
L’uomo sorrise.
– Anch’io mi ricordo di te. Eri così studioso, educato, disciplinato. Sempre in ordine. Anche l’ultima volta che t’ho visto eri in ordine. Avevi la divisa impeccabile.
L’uomo gli sferrò una bastonata, sbattendolo a terra
– La divisa della Hitlerjugend. Sì Joseph, mi ricordo di te.
– Ero un ragazzino! Avevo quattordici anni, non è stata una mia scelta, reclutavano tutti!
L’uomo sferrò un’altra bastonata.
– No, non tutti. Mio figlio non l’hanno reclutato, l’hanno preso. Ti ricordi anche di lui? Aveva la tua età di allora. E non ne avrà mai un’altra. È morto soffocato dal gas, insieme a me, a sua madre, e a sua sorella di cinque anni, mentre tu lucidavi i bottoni della tua divisa nuova.
L’uomo assestò una terza bastonata. Joseph si girò cercando di sottrarsi. Vide che attorno a loro le case in stile bavarese erano sparite. Restava solo una sconfinata distesa di neve percorsa da filo spinato.
– Non lo sapevo, non lo sapevo! – Piagnucolò.
– Allora non lo sapevi. Adesso lo sai però, vero? Quindi perché beatifichi quel viscido farabutto del tuo pio collega? Lui lo sapeva allora. Lui non era un ragazzino.
L’uomo sollevò a due mani il bastone, e fece per abbatterlo sul cranio di Joseph.
Joseph strillò coprendosi la testa con le braccia.
Fu assalito da un’ondata di calore bruciante.
Si ritrovò in una piazza deserta e assolata.
Accanto a lui un ragazzo bruno, dai grandi occhi neri, scuoteva la testa.
– Scommetto che quel babbione di Karol non t’ha spiegato quello che ti sarebbe successo stanotte. Voleva lasciarti la sorpresa — accennò un sorriso — sì, lui ha sempre avuto il senso dello spettacolo. Beh, come penso avrai capito, quello che hai appena incontrato era il fantasma del tuo passato. Io invece sono quello del tuo presente.
Improvvisamente la piazza si riempì di persone vocianti. Perlopiù uomini baffuti, e qualche donna velata. La folla afferrò Joseph e il ragazzo, li trascinò brutalmente, e li issò su d’un patibolo improvvisato.
– Ehi, no, un momento — gridò Joseph, dibattendosi — questi sono fanatici musulmani, non c’entro niente con loro!
Il ragazzo sospirò, mentre a entrambi legavano le mani dietro la schiena
– Ma Joseph, non senti come ci stanno chiamando? Ah, già, tu non sei poliglotta come Karol, non li capisci, beh, traduco io: nella città in cui abiti si dice “froci”. Già, quelli che tu preferisci vedere impiccati, che sposati. L’hai detto chiaro anche all’ONU.
– E tu sei?…
– Dici che non si vede? Certo che non si vede, stronzo. Non andiamo mica tutti in giro vestiti da drag queen come te.
Un paio di baffuti infilarono un cappio al collo del ragazzo, altri due fecero lo stesso con Joseph, che si torceva scalciando e urlando.
– Lasciatemi andare! Io questo frocio non lo conosco! Non lo toccherei mai!
– Che c’è Joseph, sono troppo vecchio per te? Su, non ti agitare, la morte per impiccagione è un’esperienza che non può mancarti, la sensazione di soffocamento, l’osso ioide che si spezza, gli occhi spinti fuori dalle orbite, io ci sono già passato, ma per te sarà meno doloroso, non ti toccherà veder morire nello stesso modo accanto a te anche la persona che ami.
La botola sotto i loro piedi s’aprì con uno scatto secco.
Joseph sentì lo strappo della corda.
Poi si ritrovò nell’oscurità.
Non riusciva più a percepire il suo corpo, né nient’altro attorno a se. Era come fluttuare nel nulla più angoscioso e assoluto.
«Ecco, adesso sono davvero morto» pensò.
«Errato» disse una voce metallica nella sua testa.
«Sei… Dio?» Pensò Joseph
«Errato» ripeté la voce metallica.
«Chi sei allora?»
«DIMON»
«Cosa?»
«Dspositivo Integrato di Mantenimento Organico Neurale»
«Che?»
Joseph sentì un click, poi ancora la voce:
«Guida tecnica, attendere prego… Guida tecnica – partì una specie di spot introduttivo — DIMON, il cyber-supporto che mantiene in vita ciò che resta del vostro cervello anche dopo l’incidente più devastante. Neanche un solo neurone attivo rimasto è troppo poco per noi, la vita è sacra. DIMON, approvato dalla Chiesa Rinata Unificata Cristiano-Capitalista d’Occidente.»
«Aspetta, tu saresti il fantasma del futuro? — Pensò Joseph — Vuoi dire che sono condannato a un’eternità di coma meccanico? Eh no, basta! Karol! Vecchio bastardo, dove sei? Noi abbiamo fatto un accordo! Tu mi hai lasciato il tuo posto, e in cambio io, quand’è arrivata la tua ora, t’ho fatto staccare la spina senza accanimenti. Ti ricordi? Beh, ho già fatto lo stesso accordo col mio successore, quindi non ci sarà nessun DIMON nel mio futuro, quest’incubo finisce qui, io me ne torno nel mio letto, e domattina lo faccio bruciare!»
Un altro click interruppe i suoi pensieri.
«Alterazione percettiva in atto. Schema consueto: il paziente rivive l’allucinazione avuta la notte di Natale in cui è stato colpito dall’emorragia cerebrale, e crede di poterne uscire come da un incubo, ritrovandosi nel suo corpo di allora. Terapia consigliata: elettroshock».
La scarica trasformò la marea di nulla in un oceano di dolore.
«Alterazione percettiva cessata. Il paziente è tornato consapevole della sua condizione attuale».
Mentre riemergeva dal dolore al nulla, a Joseph sembrò di sentire un lontano rumore di catene, e l’eco ghignante d’una frase.
«Che Dio ci benedica tutti quanti».

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I sondaggi dell’estate https://www.carmillaonline.com/2008/08/05/i-sondaggi-dellestate/ Tue, 05 Aug 2008 03:09:41 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=2733 di Alessandra Daniele

Sondaggio1.jpgDopo il Montauk monster, è stata ritrovata un’altra inquietante carcassa spiaggiata. Che cos’è secondo te?

– Un calamaro gigante – Una tartaruga senza guscio – Un esperimento genetico fallito – Uno scherzo fatto con Photoshop

Sondaggio2.jpgContro l’Evoluzionismo di Darwin, teocon e teodem sostengono la teoria del Disegno Intelligente.  Secondo te questo strano reperto fossile potrebbe provarla?

– No, perché non c’è traccia di intelligenza – Sì, perché non c’è traccia di evoluzione – No, perché è un semplice cranio di stercosauro – Sì, ma è un Disegno fatto [...]]]> di Alessandra Daniele

Sondaggio1.jpgDopo il Montauk monster, è stata ritrovata un’altra inquietante carcassa spiaggiata. Che cos’è secondo te?

– Un calamaro gigante
– Una tartaruga senza guscio
– Un esperimento genetico fallito
– Uno scherzo fatto con Photoshop

Sondaggio2.jpgContro l’Evoluzionismo di Darwin, teocon e teodem sostengono la teoria del Disegno Intelligente.  Secondo te questo strano reperto fossile potrebbe provarla?

– No, perché non c’è traccia di intelligenza
– Sì, perché non c’è traccia di evoluzione
– No, perché è un semplice cranio di stercosauro
– Sì, ma è un Disegno fatto con Photoshop

Sondaggio3.jpgAnche quest’anno la parata del Gay Pride s’è svolta fra le polemiche. Trovi eccessivo il tipico abbigliamento da drag queen in questa foto?

– Sì, è più adatto ad Halloween
– No, purché non lo vedano i bambini
– Sì, è l’abito da sposa di mia cugina
– No, è un altro calamaro gigante

Sondaggio4.jpgQuest’ampia area desertica sulla calotta di Marte fotografata anni fa dalle sonde NASA appare oggi inspiegabilmente ricoperta da uno strato bituminoso. Cosa può aver causato questo cambiamento?

– La fuoriuscita della melma nera sottostante
– La proliferazione di una perniciosa muffa aliena
– L’apertura di una discarica abusiva per la spazzatura di Napoli
– Un altro esperimento genetico fallito

Il pulsante per votare sarà disponibile solo fra cinque anni (forse).

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