Nicola Zingaretti – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Wed, 23 Apr 2025 19:20:30 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Tutti a casa https://www.carmillaonline.com/2020/03/08/tutti-a-casa/ Sun, 08 Mar 2020 21:00:17 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=58501 di Alessandra Daniele

“Non abbracciatevi. Non stringete la mano a nessuno. Mantenete una distanza di sicurezza dagli altri di almeno un metro. Non frequentate luoghi affollati. Lavatevi spesso le mani. Disinfettate le superfici. Uscite di casa il meno possibile”. Si credeva che l’Apocalisse sarebbe somigliata a un episodio di Supernatural. Invece finora somiglia a un episodio di Monk. Con la differenza fondamentale che, al contrario dell’acuto detective fobico e ossessivo-compulsivo, noi non riusciamo a fermare l’assassino. Questo Coronavirus è un microrganismo ancora misterioso: alcuni li uccide, soprattutto i più debilitati (come l’economia italiana, [...]]]> di Alessandra Daniele

“Non abbracciatevi. Non stringete la mano a nessuno. Mantenete una distanza di sicurezza dagli altri di almeno un metro. Non frequentate luoghi affollati. Lavatevi spesso le mani. Disinfettate le superfici. Uscite di casa il meno possibile”.
Si credeva che l’Apocalisse sarebbe somigliata a un episodio di Supernatural. Invece finora somiglia a un episodio di Monk.
Con la differenza fondamentale che, al contrario dell’acuto detective fobico e ossessivo-compulsivo, noi non riusciamo a fermare l’assassino.
Questo Coronavirus è un microrganismo ancora misterioso: alcuni li uccide, soprattutto i più debilitati (come l’economia italiana, si lamenta Confindustria) ad altri invece conferisce superpoteri: Giuseppe Conte era solo un avvocaticchio, una sagoma di cartone segnaposto, adesso invece è diventato un giudice supremo in grado di condannare tutti gli italiani agli arresti domiciliari.
Oltre al record occidentale delle vittime e dei contagiati, l’Italia ha anche il primo leader politico colpito da Covid-19, Nicola Zingaretti.
Gira voce che il Coronavirus stia mutando.
Fra qualche giorno potrebbe iscriversi a Italia Viva.
Mentre tutti i media mainstream si concentrano sull’epidemia di Covid-19, in una continua alternanza schizofrenica di catastrofismo e negazionismo, nel vano tentativo di salvare capra (il governo) e cavoli (gli interessi economici), infuria l’epidemia di encefalite spongiforme che ha colpito i leader della Lega. Da Fontana che si mette la mascherina sugli occhi per fingere di non vedere la crisi in Lombardia, a Zaia che accusa i cinesi di mangiare topi vivi (come i Visitors) a Salvini, lo stalker che continua a citofonare a vuoto a Mattarella, cercando disperatamente di approfittare della crisi, per imbucarsi in un governo che ogni giorno lui stesso accusa d’essere già fin troppo pieno di litigiosi cialtroni voltagabbana.
Salvini è nel panico: se dovesse rinunciare definitivamente ai bagni di selfie coi suoi fans, la sua carriera politica sarebbe finita.
Già la Lega precipita nei sondaggi, adesso che in giro per il mondo i porti sono chiusi alle navi italiane, adesso che gli italiani sono dalla parte sbagliata del muro non hanno più tanta voglia di costruirlo.
Karmavirus.
Intanto negli ospedali l’esiziale carenza di personale e di posti letto rende ben chiara la reale natura della minaccia: se l’epidemia esplode, non sarà il Coronavirus a fare più vittime, saranno i tagli alla Sanità pubblica. Sarà il liberismo.
La vera peste del nostro secolo.

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Le Iene della Marmotta https://www.carmillaonline.com/2019/12/08/le-iene-della-marmotta/ Sun, 08 Dec 2019 21:00:42 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=56570 di Alessandra Daniele

È un trope classico del noir: un’eterogenea banda di criminali si mette insieme controvoglia per organizzare una rapina. Il colpo riesce fortunosamente, ma subito dopo i complici cominciano a litigare per spartirsi il bottino, finendo per ammazzarsi tutti a vicenda. Una delle caratteristiche del trope è sembrare sempre un po’ una forzatura fatta apposta per dimostrare che il crimine non paga,  che tutti i fuorilegge sono sociopatici autodistruttivi, e che possono sfuggire alla polizia, ma non al karma. Spesso si finisce per pensare “Ma dai, nella realtà nessuno [...]]]> di Alessandra Daniele

È un trope classico del noir: un’eterogenea banda di criminali si mette insieme controvoglia per organizzare una rapina. Il colpo riesce fortunosamente, ma subito dopo i complici cominciano a litigare per spartirsi il bottino, finendo per ammazzarsi tutti a vicenda.
Una delle caratteristiche del trope è sembrare sempre un po’ una forzatura fatta apposta per dimostrare che il crimine non paga,  che tutti i fuorilegge sono sociopatici autodistruttivi, e che possono sfuggire alla polizia, ma non al karma.
Spesso si finisce per pensare “Ma dai, nella realtà nessuno sarebbe così testa di cazzo”.
E invece.
Renzi il cannibale punta a ingrassarsi spolpando il PD, il pentito Di Maio rimpiange i suoi precedenti complici e  continua a imitarli, il commissariato Zingaretti sogna di rifugiarsi all’opposizione mentre a Salvini ci pensa lo Spread, il sòla Di Battista cerca come sempre di fare le scarpe a Di Maio.
Mes, Mef, Mise, Mose, ogni crisi è un’opportunità per sputarsi in faccia, spararsi alle spalle, cavarsi gli occhi, buttarselo in culo.
Il governo Conte bis però non è un noir. È un horror.
La versione horror del Giorno della Marmotta.
Sembra uno degli inferni del Bardo Thodol.
Ogni giorno i complici si massacrano, si sbudellano, si fanno a pezzi. E ogni giorno si risvegliano di nuovo al punto di partenza.
Il governo Conte bis non è nato, è stato assemblato con pezzi di cadavere. Non è mai stato vivo, quindi non può morire.
I complici possono soltanto continuare a pestarsi a vicenda, finché servirà a chi li ha assemblati.
Poi cadranno spiaccicati al suolo, come quei pezzi di carne morta che sono già da tempo.

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Troppo buoni https://www.carmillaonline.com/2019/11/24/troppo-buoni/ Sun, 24 Nov 2019 21:00:08 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=56309 di Alessandra Daniele

In piazza contro Salvini ci sono le Sardine. Ma dove sono i pastori sardi ai quali aveva promesso il latte a 1€ al litro? Dove sono i lavoratori ai quali aveva assicurato l’abolizione totale della legge Fornero, e delle accise, al primo consiglio dei ministri dell’ormai defunto governo Grilloverde? Perché gli elettori di Salvini ai comizi non gli chiedono conto delle cazzate che spara, invece di chiedergli un selfie? E perché gli elettori grillini non riempiono le piazze per chiedere conto al Movimento 5 Stelle di tutti i continui voltafaccia, tradimenti, [...]]]> di Alessandra Daniele

In piazza contro Salvini ci sono le Sardine.
Ma dove sono i pastori sardi ai quali aveva promesso il latte a 1€ al litro?
Dove sono i lavoratori ai quali aveva assicurato l’abolizione totale della legge Fornero, e delle accise, al primo consiglio dei ministri dell’ormai defunto governo Grilloverde?
Perché gli elettori di Salvini ai comizi non gli chiedono conto delle cazzate che spara, invece di chiedergli un selfie?
E perché gli elettori grillini non riempiono le piazze per chiedere conto al Movimento 5 Stelle di tutti i continui voltafaccia, tradimenti, svendite, e sputtanamenti?
Com’è possibile che Matteo Renzi possa ancora mostrare in giro il suo faccione gommoso, senza che glielo spianino come la pasta della pizza?
Perché Zingaretti non viene spernacchiato a vista, quando proclama che la missione del PD è il titolo dell’ultimo pezzo sanremese di Elio e le Storie Tese, cioè “Vincere L’Odio”?
Il problema degli italiani non è la rabbia.
È la pazienza.
La rassegnazione.
I cileni, i francesi, i cinesi, i libanesi, gli iracheni, i boliviani, i catalani, gli iraniani s’incazzano.
Gli italiani sopportano.
Si sfogano sui social.
Ogni autunno, l’Italia frana. S’allaga, e si spappola nel fango.
Oggi è crollato un altro ponte.
E siamo solo a novembre.
In Italia ci sono ormai centinaia di crisi aziendali.
Le ditte licenziano, e se ne vanno.
Decine di migliaia di lavoratori aspettano che cali la scure.
Chi di loro protesta, lo fa in maniera completamente civile e pacifica.
Quando ogni tanto qualche manifestante davvero s’incazza, magari perché il padre è morto di Eternit, rovescia un cassonetto, o incrina una vetrina.
Il giorno dopo tutti i media gridano alla “devastazione”. E poi invocano lo Scudo Penale Totale Globale per le acciaierie che trasformano Taranto in un pianeta inabitabile per la specie umana.
Il logo delle Sardine ricorda il Pesce dei proto-cristiani. La loro pazienza però è più democristiana.
Dalla Bestia social di Salvini hanno risposto con la foto d’un gatto che mastica un pesciolino. Si credono leoni del Colosseo. Ma sono solo leoni da tastiera.
In piazza ci sono le Sardine.
Però non basteranno, se nessuno perderà la pazienza, vincerà la rassegnazione.
Diceva il vecchio slogan d’una marca di biscotti: il destino dei troppo buoni è finire mangiati.

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Matteo vince, Matteo perde https://www.carmillaonline.com/2019/10/27/matteo-vince-matteo-perde/ Sun, 27 Oct 2019 22:52:39 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=55699 di Alessandra Daniele

Perché Salvini vince tutte le elezioni? Perché i suoi elettori sono gli ultimi rimasti a correre a votare. Sono più o meno 2 su 10, ma sono gli unici abbastanza tonti da credere ancora che votare cambi davvero qualcosa. A non aver capito che i loro selfie col Capitano contano quanto quelli dei turisti a Disneyland coi figuranti travestiti da Topolino, Cenerentola, o Darth Vader. I loro voti a livello locale serviranno solo a foraggiare la vecchia classe politica corrotta di Forza Italia che s’è riciclata con la Lega. E a [...]]]> di Alessandra Daniele

Perché Salvini vince tutte le elezioni?
Perché i suoi elettori sono gli ultimi rimasti a correre a votare.
Sono più o meno 2 su 10, ma sono gli unici abbastanza tonti da credere ancora che votare cambi davvero qualcosa.
A non aver capito che i loro selfie col Capitano contano quanto quelli dei turisti a Disneyland coi figuranti travestiti da Topolino, Cenerentola, o Darth Vader.
I loro voti a livello locale serviranno solo a foraggiare la vecchia classe politica corrotta di Forza Italia che s’è riciclata con la Lega.
E a livello nazionale daranno un altro alibi al Cazzarillo, il governo Renzi-Grillo, la Santa Alleanza contro il Lato Oscuro.
In realtà Matteo Salvini è solo un figurante travestito da Darth Vader.
Uno youtuber ciccione che succhia i rosari e abbraccia gli alberi, mentre in Sardegna i suoi elettori ancora aspettano che gli risolva la crisi del prezzo del latte come aveva promesso.
Nel frattempo, lasciato il Partito Democratico, Matteo Renzi s’è inventato il Partito Post-Democratico, che sta sempre al governo senza presentarsi mai a nessuna elezione, e guadagna deputati solo per contagio e assimilazione di quelli altrui. Stile zombie.
Il Cazzaro stavolta è sincero: non gli va più di recitare seriamente la farsa elettorale, e si capisce anche dal simbolo che ha scelto per il suo fanclub: un gabbiano rosa shocking.
Intanto, quattro mosche di velluto grigio, Zingaretti, Conte, Di Maio, e Speranza, hanno chiuso la campagna elettorale in Umbria fingendo di non sapere d’avere già perso, e nello stesso tempo già vinto comunque, perché il governo dell’Italia si decide a Washington e a Bruxelles, non a Norcia, anche se è un’armata Brancaleone.
E perché i risultati elettorali oggi contano quanto i sondaggi, cioè un cazzo.
Carta vince, carta perde, è il solito gioco.
Gli elettori credono di scegliere.
E il banco vince sempre.

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Stelle Gemelle https://www.carmillaonline.com/2019/09/15/stelle-gemelle/ Sun, 15 Sep 2019 20:00:59 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=54427 di Alessandra Daniele

C’era una volta un lupo cattivo. Però più che cattivo, era stronzo. Ma così stronzo, ma così stronzo, che si mise in trappola da solo, e finì sbranato dalla Nonna. C’era una volta un burattino di nome Giuseppinocchio, che cambiò burattinai, e si mangiò Mangiafuoco. C’era una volta il Movimento 5 Stelle. Prometteva di non fare mai accordi con nessuno dei vecchi partiti. Di bloccare tutte le grandi opere perniciose e chiudere l’Ilva. Di uscire dalla Nato e dall’Euro. Quel movimento sparì senza lasciare traccia, nemmeno la spoglia diafana che lasciano i serpenti quando fanno la muta. Quel [...]]]> di Alessandra Daniele

C’era una volta un lupo cattivo. Però più che cattivo, era stronzo. Ma così stronzo, ma così stronzo, che si mise in trappola da solo, e finì sbranato dalla Nonna.
C’era una volta un burattino di nome Giuseppinocchio, che cambiò burattinai, e si mangiò Mangiafuoco.
C’era una volta il Movimento 5 Stelle. Prometteva di non fare mai accordi con nessuno dei vecchi partiti. Di bloccare tutte le grandi opere perniciose e chiudere l’Ilva. Di uscire dalla Nato e dall’Euro.
Quel movimento sparì senza lasciare traccia, nemmeno la spoglia diafana che lasciano i serpenti quando fanno la muta.
Quel movimento in realtà non è mai esistito.
Il vero M5S è soltanto una banda di cazzari trasformisti.
Quindi è l’alleato ideale del PD.
Il Partito Democratico, ex PDS, negli ultimi 13 anni non ha mai vinto un elezione nazionale, eppure in un modo o nell’altro finora è sempre riuscito a tornare al governo. È un autentico record. Specialmente per un partito “democratico”.
Stavolta persino la consueta faida interna gli è servita: prima Zingaretti ha garantito a Salvini via libera verso le urne, e poi Renzi gli ha sbarrato la strada.
Quando Salvini s’è reso conto della trappola era troppo tardi, la porta del governo s’era già richiusa alle sue spalle.
Il populista ha dimenticato la saggezza popolare: “Chi troppo vuole nulla stringe”.
Il cazzarista non ha previsto il Cazzarillo, il governo Renzi-Grillo, gradito sia a Washington che a Bruxelles, sia al Vaticano che allo Spread. Il Putiniere è esattamente il Cattivo che gli serve per sembrare Buoni.
Il Capitone ha abboccato alla sua stessa propaganda, e s’è convinto di potere davvero sciogliere le camere dal bagnasciuga, rimanendo ministro dell’Interno per la campagna elettorale, mentre tutti gli altri restavano fermi a farsi schiacciare come le comparse dei film di Godzilla.
Salvini non è affatto quel geniale e raffinato stratega decantato da editorialisti e politologi. È un bulletto ciccione che s’è fatto cascare il potere di mano come un gelato nella sabbia. E adesso batte i piedi e fa la lagna perché lo rivuole. Pretende una legge elettorale  su misura, un Porcellum bis.
Ma L’Anno del Maiale è finito.
Comincia quello del Camaleonte.

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La vendetta del Cazzaro https://www.carmillaonline.com/2019/06/23/la-vendetta-del-cazzaro/ Sun, 23 Jun 2019 21:00:30 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=53257 di Alessandra Daniele

La Mafia aggiusta i processi. Il PD aggiustava direttamente i magistrati. Lo scandalo delle nomine pilotate strappa al PD la nuova maschera appena indossata. E rinfocola le faide interne. Matteo Renzi aveva promesso a Zingaretti “niente fuoco amico”. Ma Renzi è un Cazzaro. Quindi nessuno si stupisce che continui ad approfittare di ogni occasione per cercare d’impallinare il suo successore e riprendersi il partito, persino uno sputtanamento epocale come lo scandalo Lotti-CSM, che avrebbe piuttosto dovuto indurre lui e tutta la sua cosca a disintegrarsi [...]]]> di Alessandra Daniele

La Mafia aggiusta i processi. Il PD aggiustava direttamente i magistrati.
Lo scandalo delle nomine pilotate strappa al PD la nuova maschera appena indossata. E rinfocola le faide interne.
Matteo Renzi aveva promesso a Zingaretti “niente fuoco amico”. Ma Renzi è un Cazzaro. Quindi nessuno si stupisce che continui ad approfittare di ogni occasione per cercare d’impallinare il suo successore e riprendersi il partito, persino uno sputtanamento epocale come lo scandalo Lotti-CSM, che avrebbe piuttosto dovuto indurre lui e tutta la sua cosca a disintegrarsi dalla vergogna.
“S’è fatto sempre così” obiettano, come se non fosse un’aggravante.
I renziani s’illudono, ed è un peccato, perché il PD meriterebbe davvero che il Cazzaro se lo riprendesse, per distruggerlo definitivamente. La sua esistenza, e il fatto che il PD non riesca a liberarsene, fanno quasi credere all’esistenza d’una giustizia terrena. Renzi è la personificazione del Karma. È la Nemesi che il PCI-PDS-DS-PD ha meritato per aver pugnalato alle spalle i movimenti e le classi sociali che in teoria avrebbe dovuto difendere e sostenere, ed essere diventato il più zelante sicario del Capitale.
Per avere nei suoi anni al governo, con la connivenza implicita o esplicita di Berlusconi, introdotto il pacchetto Treu, e la dottrina Minniti, la legge Fornero, e il Jobs Act.
Per aver depredato, esasperato e disgustato così tanto gli italiani da ridurli a votare uno come Salvini.
Il PD merita Renzi coi suoi renziani, spocchiosi, classisti, queruli, ottusi figli di papà.
La principale caratteristica comune di tutta l’attuale classe politica, dai democratici ai populisti, dai Calenda ai Di Battista, è l’età mentale d’un marmocchio viziato. Stizzoso, petulante, vanesio e cazzaro.
Il PD merita il renzismo, e merita di non riuscire mai a liberarsene, di non riuscire a riciclarsi, a cambiare di nuovo maschera, a sopravvivere alla rovina che ha causato.
Il PD merita Renzi.
E Renzi merita il PD.

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Eurepliche https://www.carmillaonline.com/2019/05/27/eurepliche/ Mon, 27 May 2019 06:00:36 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=52762 di Alessandra Daniele

Meteor-Matteo, il cazzaro che vince le Europee saturando i media, è una replica in saldo. Rispetto a Renzi nel ’14, Salvini ha 7 punti in meno, e calcolata l’astensione il suo 34% in realtà significa meno di 2 elettori su 10. Al tramonto però anche i nani proiettano lunghe ombre. Il rovinoso crollo grillino è una replica renziana in fast-forward: in meno d’un anno di governo, il Movimento 5 Stelle Spente ha già perduto metà degli elettori. La primissima esperienza politico-mediatica di Beppe Grillo fu commentare da comico una maratona [...]]]> di Alessandra Daniele

Meteor-Matteo, il cazzaro che vince le Europee saturando i media, è una replica in saldo.
Rispetto a Renzi nel ’14, Salvini ha 7 punti in meno, e calcolata l’astensione il suo 34% in realtà significa meno di 2 elettori su 10. Al tramonto però anche i nani proiettano lunghe ombre.
Il rovinoso crollo grillino è una replica renziana in fast-forward: in meno d’un anno di governo, il Movimento 5 Stelle Spente ha già perduto metà degli elettori.
La primissima esperienza politico-mediatica di Beppe Grillo fu commentare da comico una maratona elettorale nei primi anni ’80 dell’ascesa di Craxi.
Ieri sera, nessuno dei grillini ha avuto il coraggio di apparire davanti alle telecamere per commentare il suicidio di massa che hanno compiuto favorendo l’ascesa di Salvini.
Il cerchio s’è chiuso.
Zingaretti invece ha esultato molto più di quanto il misero recupero del suo partito lo autorizzasse a fare.
Il PD festeggia perché Salvini è il nemico ideale, contro il quale spera di ri-mobilitare a suo vantaggio quell’Union sacrée orfana dell’antiberlusconismo di facciata, e quegli antifascisti a progetto che oggi fingono di non accorgersi che Salvini non è che la continuazione della dottrina Minniti con gli stessi mezzi, e qualche sceneggiata Teo-Can in più.
Intanto l’élite UE si prepara ancora una volta ad ammortizzare e neutralizzare le ambivalenti spinte al cambiamento espresse dagli elettori in tutti i paesi europei. Come meteore che sfreccino solo per un attimo, per poi inabissarsi nella palude degli affari comuni.
Finché durerà.

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I Vitelloni https://www.carmillaonline.com/2019/04/14/i-vitelloni/ Sun, 14 Apr 2019 21:00:29 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=52090 di Alessandra Daniele

“Ho detto ‘sarà un anno bellissimo’? Era una battuta” – Giuseppe Conte

Quello fra Di Maio e Salvini è ormai un dialogo fra Sordi. Intesi come Alberto. Non fatevi ingannare dall’accento: entrambi sono Alberto Sordi, o meglio suoi personaggi. Strafottente, opportunista, reazionario, Salvini è un Sordi anni ’70-80, coll’arrogante pretesa d’essere l’unica fedele rappresentazione del popolo, l’incarnazione del senso comune. Alla guida del governo come Il Tassinaro. Ipocrita, ignorante, arrivista, disposto a svendersi qualsiasi cosa pur di avere successo (anche letteralmente un occhio della testa) Di Maio è un Sordi anni ’50-60, dei quali infatti prometteva Il Boom. Ed è un Alberto [...]]]> di Alessandra Daniele

“Ho detto ‘sarà un anno bellissimo’? Era una battuta” – Giuseppe Conte

Quello fra Di Maio e Salvini è ormai un dialogo fra Sordi. Intesi come Alberto.
Non fatevi ingannare dall’accento: entrambi sono Alberto Sordi, o meglio suoi personaggi.
Strafottente, opportunista, reazionario, Salvini è un Sordi anni ’70-80, coll’arrogante pretesa d’essere l’unica fedele rappresentazione del popolo, l’incarnazione del senso comune. Alla guida del governo come Il Tassinaro.
Ipocrita, ignorante, arrivista, disposto a svendersi qualsiasi cosa pur di avere successo (anche letteralmente un occhio della testa) Di Maio è un Sordi anni ’50-60, dei quali infatti prometteva Il Boom.
Ed è un Alberto Sordi anche Giuseppe Conte che fa il piacione con le straniere, millantando un potere e un rango che non avrà mai. È Il Conte Max.
In comune hanno l’amore-odio per l’inglese alla Nando Moriconi – i Navigator, la Flat Tax, la Spending Review – e la megalomania – aboliremo la povertà, chiuderemo il parlamento europeo, faremo l’alta velocità Caltanissetta – Kiev.
“Cos’è un megalomane? È uno che si crede superiore a tutti, invece è un cretino ridicolo che si circonda di incapaci” – Franca Valeri, da Il Vedovo.
Pare proprio che sia impossibile avere successo in Italia senza essere Alberto Sordi. A modo loro lo erano anche Berlusconi, e Renzi, il Sordi de Il Vedovo, il cazzaro rampante caduto nella sua stessa trappola.
Sordi, Sordi, volevi solo Sordi, canterebbe Mahmood.
Se Zingaretti vuole recuperare voti dovrà calcare l’accento romanesco, e accentuare l’aria cinica e furbastra. Gli ci vorrà tutta la faccia tosta del miglior Alberto Sordi per dedicare a Greta Thunberg la marcia pro TAV, e continuare a intestare al PD una marriage equality che in Italia in realtà non esiste, perché la legge sulle unioni civili non riconosce uguali diritti sociali. E nemmeno uguali diritti civili.
Chi ha davvero a cuore le minoranze discriminate non abolisce l’Articolo 18, dando via libera ad ogni tipo di licenziamento discriminatorio.
E chi ha davvero a cuore le famiglie non pretende che le donne facciano più figli lavorando fino al 9° mese.
La versione di Alberto Sordi che meglio rappresenta la classe politica italiana resta sempre quella de I Vitelloni. “Lavoratori…”

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