legge elettorale – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Sat, 29 Mar 2025 21:00:06 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Loopers https://www.carmillaonline.com/2019/10/13/loopers/ Sun, 13 Oct 2019 20:00:26 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=55260 di Alessandra Daniele

Looper1Se c’era una cosa sulla quale gli elettori il 4 marzo 2018 erano stati chiari è quanto si fossero rotti i coglioni di Renzi. L’attuale governo Conte bis è appeso per le palle ai capricci di Renzi, e del suo fan club, il PD bis. The dead don’t die. Italia Semiviva non esiste al di fuori del parlamento. Lapidi Uguali dei precedenti scissionisti Bersani e D’Alema ha il 3%. Oggi sono di nuovo tutti insieme al [...]]]> di Alessandra Daniele

Looper1Se c’era una cosa sulla quale gli elettori il 4 marzo 2018 erano stati chiari è quanto si fossero rotti i coglioni di Renzi.
L’attuale governo Conte bis è appeso per le palle ai capricci di Renzi, e del suo fan club, il PD bis.
The dead don’t die.
Italia Semiviva non esiste al di fuori del parlamento. Lapidi Uguali dei precedenti scissionisti Bersani e D’Alema ha il 3%. Oggi sono di nuovo tutti insieme al governo col PD. E il M5S, che li ha chiamati zombie per dieci anni.
Il voto è una pippa. Perciò vogliono darlo ai ragazzini.
Reclutare i minorenni come ultima risorsa: ci aveva provato anche il Terzo Reich.
Se le elezioni sono inutili, gli eletti sono, per loro esplicita corale ammissione, addirittura dannosi: questa settimana le camere hanno approvato per acclamazione l’auto-riduzione dei parlamentari, propagandata come una salutare disinfestazione. Una derattizzazione improrogabile.
Questo, firmato Casaleggio, è già il terzo tentativo di sfoltire il parlamento dopo quello berlusconiano e quello renziano, entrambi respinti da un referendum costituzionale.
I capibastone continuano a provarci, millantando propositi redentori, perché in realtà un parlamento più maneggevole ed economico è proprio quello che gli serve. Minima spesa, massima resa.
E poi ogni riforma consente a tutta la classe politica di rimettersi a discutere d’uno dei suoi argomenti preferiti di sempre: la legge elettorale.
Era il tema delle mie prime Schegge Taglienti del 10 gennaio 2008, e già allora era un tormentone pluridecennale:

Molti si chiedono quali reali esiti pratici possa avere spendere ancora tempo e risorse nell’ennesimo dibattito sulla legge elettorale.
La risposta è in questo passo poco noto del Vangelo.
“Allora Ponzio Pilato chiese alla folla di scegliere tra Gesù e Barabba, e subito la folla si divise.
Metà chiedeva di votare col sistema uninominale secco, l’altra metà preferiva il proporzionale con sbarramento al 3%.
Allora Ponzio Pilato chiese alla folla di scegliere con quale sistema scegliere,
e subito la folla si divise.
Metà chiedeva una raccolta di firme per un referendum propositivo, l’altra metà preferiva una legge costituzionale da sottoporre a referendum abrogativo.
Allora Ponzio Pilato chiese alla folla di scegliere con quale sistema scegliere il sistema col quale scegliere, e subito la folla si divise.
Metà chiedeva l’istituzione d’una commissione apposita, l’altra metà preferiva il televoto.
Allora Ponzio Pilato guardò Gesù e Barabba, e lanciò una moneta.
Uscì croce”.

Siamo prigionieri d’un timeloop. L’ho già detto? Ho già detto che l’ho già detto? E grazie al cazzo, è un timeloop.
A questo punto, propongo di sfruttarlo per un ulteriore taglio dei parlamentari: ognuno di loro, appena eletto, per occupare il proprio seggio dovrà uccidere il se stesso del futuro, come nel film Looper. Questo garantirà il limite del mandato singolo, e l’abolizione totale e definitiva dei vitalizi.

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Bianco, Rosato, e Verdini https://www.carmillaonline.com/2017/10/29/bianco-rosato-verdini/ Sun, 29 Oct 2017 19:03:16 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=41374 di Alessandra Daniele

“L’abolizione dell’articolo 18, il Jobs Act… Berlusconi promette, e a me tocca mantenere” – Matteo Renzi

“Noi siamo in maggioranza, ci siamo sempre stati, e ci saremo sempre” – Denis Verdini

Dopo i contorti magheggi del golpe bianco tentato con la defunta controriforma costituzionale, per il Cacarellum, la nuova legge elettorale Rosato appena approvata grazie a Verdini, gli ingegnosi legislatori del PD hanno inventato un nuovo trucco unico al mondo: il voto a carambola. Scegliendo il candidato preferito nel collegio uninominale, l’elettore, volente o nolente, vedrà il [...]]]> di Alessandra Daniele

“L’abolizione dell’articolo 18, il Jobs Act… Berlusconi promette, e a me tocca mantenere” – Matteo Renzi

“Noi siamo in maggioranza, ci siamo sempre stati, e ci saremo sempre” – Denis Verdini

Dopo i contorti magheggi del golpe bianco tentato con la defunta controriforma costituzionale, per il Cacarellum, la nuova legge elettorale Rosato appena approvata grazie a Verdini, gli ingegnosi legislatori del PD hanno inventato un nuovo trucco unico al mondo: il voto a carambola.
Scegliendo il candidato preferito nel collegio uninominale, l’elettore, volente o nolente, vedrà il suo voto rimbalzare automaticamente e inevitabilmente su tutti i candidati del listino bloccato connesso.
Un’offerta speciale obbligata: vota uno prendi tutti, che ti piacciano o no.
E questo è solo l’inizio.
Con un inarrestabile gioco di sponde, il voto raggiungerà anche tutti gli altri partiti della stessa coalizione, anche quelli che rappresentano idee politiche opposte a quelle di chi l’ha espresso.
Filotto.
I voti raccolti dalle liste che non riusciranno a superare la soglia di sbarramento saranno poi cannibalizzati da tutte le altre della stessa alleanza. È il comma Hannibal.
E non è ancora finita.
Dopo le elezioni, i partiti saranno padroni di sciogliere le coalizioni con le quali hanno raccolto i voti, e formarne delle altre completamente diverse, per governare insieme agli avversari diretti contro i quali hanno fatto tutta la campagna elettorale, definendoli una banda di ladri e/o una minaccia per la democrazia, e promettendo di arginarli.
Palle (da biliardo).
Se Berlusconi lo decide, l’elettore di Salvini potrà quindi ritrovarsi ad aver involontariamente eletto il nuovo governo Renzi. E questo è esattamente ciò che Renzi s’aspetta.
Il Cazzaro sa benissimo che i voti del cosiddetto centrosinistra, compresi i miserabili eventuali scissionisti da riporto, non saranno mai sufficienti a ricondurlo a Palazzo Chigi. Progetta quindi di tornarci utilizzando quelli della destra forzaleghista, con un gioco di prestigio degno del mago Oronzo, lasciando i 5 Stelle ancora una volta congelati all’opposizione dal loro celibato che non gli consente di formare alleanze.
Direttamente o indirettamente – tramite Verdini – Berlusconi ha sostenuto tutti i governi del PD. E proprio a Verdini ha affidato il compito di preparare il suo sostegno anche al prossimo.
Come il Porcellum e l’Italicum, anche il Cacarellum è platealmente incostituzionale. Dopo averlo letto però i giudici della Consulta ci metteranno un po’ per pronunciarsi, perché prima dovranno riuscire a smettere di ridere.
Nel frattempo, la nuova legge elettorale produrrà un altro Parlamento e un altro governo di golpisti bianchi.
Il Cazzaro e il Canaro però non temono la conseguente incazzatura popolare: la propaganda continuerà a defletterla contro il capro espiatorio perfetto, i migranti, che continueranno a morire nei campi di concentramento finanziati anche dal prossimo governo, come dall’attuale.

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Buried https://www.carmillaonline.com/2017/10/15/buried/ Sun, 15 Oct 2017 18:40:00 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=41100 di Alessandra Daniele

Dieci anni fa nasceva il PD. Da allora, benché non abbia mai vinto le elezioni, è rimasto al governo per quasi sette anni, sempre per conto dell’establishment. Dall’Agenda Monti alla Dottrina Minniti.

Nell’episodio Buried della quinta stagione di Breaking Bad, Lydia della Madrigal – la multinazionale che distribuisce la meth di Heisenberg in Europa – ordina alla gang neonazista di Todd una strage nel deserto. A massacro avvenuto, per lasciare il luogo del delitto Lydia si ritrova a dover passare tra i cadaveri. La cosa [...]]]> di Alessandra Daniele

Dieci anni fa nasceva il PD. Da allora, benché non abbia mai vinto le elezioni, è rimasto al governo per quasi sette anni, sempre per conto dell’establishment.
Dall’Agenda Monti alla Dottrina Minniti.

Nell’episodio Buried della quinta stagione di Breaking Bad, Lydia della Madrigal – la multinazionale che distribuisce la meth di Heisenberg in Europa – ordina alla gang neonazista di Todd una strage nel deserto.
A massacro avvenuto, per lasciare il luogo del delitto Lydia si ritrova a dover passare tra i cadaveri. La cosa però la “disturba”, quindi si copre gli occhi, e chiede a Todd di guidarla per mano aiutandola a scavalcare i morti senza doverli guardare.
Anche all’Europa non piace vedere le vittime delle sue politiche anti immigrazione. Adesso che muoiono nei campi di concentramento e vengono sepolti nel deserto, lontano dagli occhi, è tutto più facile per le cancellerie europee, e di questo sono grate al gerarca Minniti.
L’altro Erdogan, che blocca la rotta libica come il dittatore turco quella balcanica, con lo stesso burocratico disprezzo per la vita umana.
L’Europa è Lydia, l’Italia è Todd. Se la vita continuerà ad imitare Breaking Bad, sapremo cosa ci aspetta

Dieci anni fa nasceva il PD. Oggi si presenta nella sua forma compiuta.
Nazisti senza svastica. Burocrati dello sterminio, amministratori dello schiavismo.
In patria, dove il lavoro minorile da illegale è diventato obbligatorio e gratuito, e dove i precari sul posto di lavoro non sono più autorizzati nemmeno a pisciare, a bere, a sedersi, come durante una sessione di tortura.
All’estero, nei campi di concentramento subappaltati alle milizie libiche, i nuovi ascari dell’Impero. La Soluzione Finale al problema immigrazione, il regalo del governo Minniti per il compleanno del cosiddetto Partito Democratico.
L’albero si riconosce dai frutti.
Fascisti senza divisa, golpisti bianchi che in pieno accordo con Berlusconi e Lega impongono una legge elettorale incostituzionale, disegnata apposta per rendere il voto non impossibile, ma definitivamente inutile, ratifica di scelte insindacabili già fatte altrove, per seppellire il cadavere della Democrazia, e produrre un altro parlamento commissariato dall’establishment del quale sono i volenterosi carnefici.

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Lo straniero impiccato https://www.carmillaonline.com/2017/09/24/lo-straniero-impiccato/ Sun, 24 Sep 2017 18:27:59 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=40726 di Alessandra Daniele

Risultati immaginiIl nuovo disegno di legge elettorale fa cacare persino più dei precedenti. Dovrebbero chiamarlo Cacarellum. Intanto i Cinquestelle, memori del disastro Raggi, questa volta hanno deciso di scegliere il loro candidato migliore. Poi però hanno nominato Di Maio. Le Premierarie, il Rosatellum, la Ripresina… la giostra gira, business as usual. L’effetto generale ricorda quello di certe distopie nelle quali a prima vista è tutto come al solito, finché non succede qualcosa di orrendo al quale la popolazione locale reagisce con noncuranza, come se fosse routine, rivelando così la reale natura del luogo. Il prototipo di queste storie è il racconto di [...]]]> di Alessandra Daniele

Risultati immaginiIl nuovo disegno di legge elettorale fa cacare persino più dei precedenti. Dovrebbero chiamarlo Cacarellum.
Intanto i Cinquestelle, memori del disastro Raggi, questa volta hanno deciso di scegliere il loro candidato migliore. Poi però hanno nominato Di Maio.
Le Premierarie, il Rosatellum, la Ripresina… la giostra gira, business as usual.
L’effetto generale ricorda quello di certe distopie nelle quali a prima vista è tutto come al solito, finché non succede qualcosa di orrendo al quale la popolazione locale reagisce con noncuranza, come se fosse routine, rivelando così la reale natura del luogo.
Il prototipo di queste storie è il racconto di Philip K. Dick The Hanging Stranger del 1953. Negli USA dei linciaggi razzisti e del maccartismo, PKD racconta la storia d’un uomo che andando a lavorare una mattina in un paesino di provincia apparentemente tranquillo, trova sulla sua strada il cadavere d’un impiccato, lasciato appeso in mostra nell’indifferenza dei passanti.
L’uomo inorridisce, e questo serve agli altri abitanti del paesello, che sono in realtà mutaforma insettoidi, per identificarlo come umano, e attaccarlo.
L’impiccato infatti è lì proprio come test rivelatore di umani.
Il governo Gentiloni sembra essere gradito agli italiani per la sobria discrezione del premier, e per l’efficiente decisionismo del ministro degli Interni e degli Esteri Marco Minniti, palesemente apprezzato anche da tutta l’opposizione parlamentare, a cominciare dal Movimento 5 Stelle dell’azzimato Di Maio.
Il grigio governo Gentiloni è un perfetto esempio della banalità del male.
E anche la cosiddetta sinistra MDP degli scissionisti di Bersani lo sostiene.
C’è un cadavere appeso al centro della piazza italiana. In realtà sono migliaia, le vittime dei campi di concentramento libici sponsorizzati dall’efficace Minniti.
La maggioranza degli italiani ci passa accanto tranquillamente, ignorandoli.
Qualcuno ci sputa sopra.
Qualcuno applaude.
A inorridire sono in pochi, e vengono attaccati come nemici della Patria.
Sono gli unici rimasti umani.

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Punto e a Capo https://www.carmillaonline.com/2017/06/12/punto-e-a-capo/ Sun, 11 Jun 2017 23:04:30 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=38780 di Alessandra Daniele

È ancora riconosciuto come capo. Nonostante l’età, è ancora lucidissimo, e in grado di dare ordini. Giorgio Napolitano è intervenuto a condannare il patto per la legge elettorale, e subito un commando di franchi tiratori del PD ha fatto secco il Tedesco, cioè il disegno di legge concordato dal Cazzaro con le opposizioni. È stato facile poi mettere la pistola fumante in mano al Movimento 5 Stelle, già incalzato dalle giustificate proteste della sua base, schifata dalla porcheria della quale stava per rendersi corresponsabile. Un problema che la Lega non ha avuto. Con tutta la loro [...]]]> di Alessandra Daniele

È ancora riconosciuto come capo. Nonostante l’età, è ancora lucidissimo, e in grado di dare ordini.
Giorgio Napolitano è intervenuto a condannare il patto per la legge elettorale, e subito un commando di franchi tiratori del PD ha fatto secco il Tedesco, cioè il disegno di legge concordato dal Cazzaro con le opposizioni.
È stato facile poi mettere la pistola fumante in mano al Movimento 5 Stelle, già incalzato dalle giustificate proteste della sua base, schifata dalla porcheria della quale stava per rendersi corresponsabile.
Un problema che la Lega non ha avuto.
Con tutta la loro rabbiosa intransigenza apparente, gli elettori della Lega sono in realtà fra i nasi più tappati d’Italia. Presunti secessionisti che si fanno andare bene il nazionalismo neofascista.
Presunti moralizzatori che si fanno andare bene Berlusconi.
Gli basta un facile capro espiatorio, e digeriscono di tutto.
Stavolta però l’inciucio è saltato. L’esecuzione di Gentiloni è rinviata, Renzi è stato di nuovo sconfitto, e ha ricominciato a rimpiangere quel sistema maggioritario che in Gran Bretagna, dove l’elettorato s’è spostato a sinistra, produrrà invece un governo più a destra, dichiaratamente già “pronto a stracciare le leggi sui diritti umani”, tanto per provare la superiorità morale dell’Occidente.
L’anno scorso dopo la Brexit molti nello stesso Labour Party avevano cercato di silurare Jeremy Corbyn, con l’accusa di “non aver sostenuto il Remain con sufficiente convinzione”. Praticamente uno psicoreato.
Prima della trionfale rimonta di Corbyn, Theresa May aveva come il Cazzaro incautamente promesso di dimettersi, se avesse perso la maggioranza assoluta.
Prevedibilmente, neanche lei ha mantenuto la promessa, alleandosi con gli Unionisti Irlandesi per restare al potere.
Ognuno ha l’Alfano – o la Meloni – che si merita.
Arrogante quanto incapace come la May, Renzi ha fallito di nuovo, e s’è ridotto a corteggiare Pisapia, dopo averlo sbeffeggiato quando contava ancora sulla Grossolana Coalizione con Berlusconi, adesso però riavvicinato alla Lega dai buoni piazzamenti comuni ottenuti alle elezioni amministrative, dove il M5S s’è invece ribaltato sulla linea di partenza. In termini d’immagine, trattare col Cazzaro al M5S non ha giovato.
A Renzi non rimane che guardare Macron, che il suo sogno napoleonico lo sta realizzando, e rosicare.

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Democrazia a termine https://www.carmillaonline.com/2017/06/04/democrazia-a-termine/ Sun, 04 Jun 2017 19:09:00 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=38641  di Alessandra Daniele

GemelliDopo averli aboliti temporaneamente per evitare un’altra disfatta referendaria, il governo ha reintrodotto i voucher. Se Renzi tornerà premier, anche la sua controriforma costituzionale rispunterà dalla tomba allo stesso modo. Smantellare la Costituzione è il compito affidatogli dall’establishment, e il Cazzaro sta facendo di tutto per ottenere una seconda chance di portarlo a termine, benché i suoi stessi committenti non si fidino più di lui. Le prossime elezioni politiche saranno il secondo tempo del referendum. Come tutte le riforme renziane, la nuova legge elettorale in preparazione è una porcheria scritta col [...]]]>  di Alessandra Daniele

GemelliDopo averli aboliti temporaneamente per evitare un’altra disfatta referendaria, il governo ha reintrodotto i voucher.
Se Renzi tornerà premier, anche la sua controriforma costituzionale rispunterà dalla tomba allo stesso modo.
Smantellare la Costituzione è il compito affidatogli dall’establishment, e il Cazzaro sta facendo di tutto per ottenere una seconda chance di portarlo a termine, benché i suoi stessi committenti non si fidino più di lui.
Le prossime elezioni politiche saranno il secondo tempo del referendum.
Come tutte le riforme renziane, la nuova legge elettorale in preparazione è una porcheria scritta col culo. È un proporzionale mezzo maggioritario, ma a liste bloccate, un Maggiorinale di costituzionalità molto dubbia che non garantisce né governabilità né rappresentanza, ma soltanto le esigenze speculari dei due partiti più grossi: per il PD poter governare senza dover vincere, per il M5S poter vincere senza dover governare.
Nelle intenzioni di Renzi c’è riesumare la Grossolana Coalizione con Forza Italia, mentre il voto antisistema finisce di nuovo congelato all’opposizione dal Movimento 5 Stelle, e Alfano resta decapitato dalla soglia di sbarramento.
La Vendetta degli Alfaniani (che sembra il titolo d’un vecchio episodio di Doctor Who) non preoccupa il Cazzaro, anzi: un casus belli per scannare Gentiloni è esattamente ciò che gli serve.
Il conte è comunque DOA. Resta solo da decidere la causa ufficiale della morte.
La campagna elettorale è già cominciata. Si parlerà di migranti, di vaccini, di cinghiali, Renzi si sforzerà di sembrare un uomo del popolo e far dimenticare il suo tentato golpe, ma se riuscirà a tornare a palazzo Chigi, stavolta lo realizzerà.
Non si vendicherà soltanto di quei quattro stracciaculo degli scissionisti, si vendicherà di noi che abbiamo osato negargli il trionfo sperato, e l’abbiamo costretto a mandare Gentiloni al G7 al suo posto.
Renzi sognava di conoscere Trump, e conquistarlo col suo inglese farlocco. A Renzi sotto sotto The Donald piace, è un bancarottiere di successo come entrambi i suoi papà, Silvio e Tiziano. Ed è un piazzista da televendita, come lui.
Il Cazzaro non vede l’ora di tornare a vendere il suo pentolame sul palcoscenico internazionale. E se ci riuscirà, per cacciarlo stavolta non basterà un No.

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Cazzari si nasce https://www.carmillaonline.com/2017/05/21/cazzari-si-nasce/ Sun, 21 May 2017 19:00:10 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=38408 di Alessandra Daniele

renziPadri, madri, figli, figlie, è la next generation del familismo amorale, il familismo cazzaro. Parenti serpenti, amici degli amici, fratelli di sangue e di loggia, interi clan che salgono da un centro di potere al successivo tutti insieme, col montacarichi. Perché il potere è un affare di famiglia. Mai permettere che ci arrivi un estraneo. E sempre spacciare i prescelti per outsider.  Dopo la Brexit e il No al referendum, in Europa la democrazia sembra aver ricominciato a funzionare come previsto, cogli elettori che si limitano a ratificare le scelte già fatte [...]]]> di Alessandra Daniele

renziPadri, madri, figli, figlie, è la next generation del familismo amorale, il familismo cazzaro.
Parenti serpenti, amici degli amici, fratelli di sangue e di loggia, interi clan che salgono da un centro di potere al successivo tutti insieme, col montacarichi.
Perché il potere è un affare di famiglia. Mai permettere che ci arrivi un estraneo. E sempre spacciare i prescelti per outsider. 
Dopo la Brexit e il No al referendum, in Europa la democrazia sembra aver ricominciato a funzionare come previsto, cogli elettori che si limitano a ratificare le scelte già fatte dell’élite.
Emmanuel Macron è stato allevato e addestrato al comando come un principe ereditario. Le elezioni devono essergli sembrate una bizzarra formalità protocollare.
I sondaggi prevedono anche un’ampia riconferma sia di Theresa May che dell’imperatrice Merkel, ormai al potere dai tempi del telefax.
A fare il gioco dell’establishment sono gli anticorpi residui degli europei contro i nazionalisti esplicitamente fascisti. Una reazione immunitaria che il Movimento 5 Stelle ha finora astutamente schivato.
I conduttori di talk show che durante la campagna elettorale francese hanno avuto ospiti del M5S si sono impegnati molto a cercare di farli schierare apertamente con la Le Pen, cosa che tutti i grillini hanno evitato invocando la Prima Direttiva della Federazione: “Decideranno i francesi, non vogliamo interferire”.
Lilli Gruber in particolare ha ripetuto la domanda a Di Battista una decina di volte con negli occhi la scintilla del waterboarding, ma non c’è stato niente da fare.
I grillini vanno da sempre a caccia di voti ovunque, da sinistra a destra, in cielo, in terra, e in ogni luogo. Fra Soldatino Di Maio e Dibba il Folle cercano di coprire tutto lo spettro, dalla Lega all’Isis.
Ma è dai frutti che si riconosce l’albero.
La speranza di cavalcare la temporanea ondata di riflusso è invece un altro dei motivi per cui il PD ha fretta di scannare Gentiloni e tornare alle urne.
Un Macron all’italiana però non è immaginabile, e i nomi proposti – Renzi, Letta, Orlando, Parisi – sono uno più ridicolo dell’altro.
Dopo averne sponsorizzato l’ascesa, è chiaro che l’establishment non si fida più di Renzi, e non è intenzionato a ricompensare il suo fallimento con una facile seconda chance. Oltretutto sarebbe un cattivo esempio per i suoi successori.
Riesumare il nipote d’arte suo predecessore però sarebbe persino più fallimentare.
Paolo Mieli è considerato uno dei massimi esperti di politica. Lunedì 15 maggio, a Otto e Mezzo, ha consigliato a Miguel Gotor dei fuoriusciti del PD di provare a ricostruire un partito di centrosinistra che recuperi i voti persi dal PD, scegliendo come leader Enrico Letta, con lo scopo dichiarato di allearsi e governare con Renzi dopo le elezioni.
Paolo Mieli, considerato uno dei massimi esperti di politica, s’è detto convinto che gli elettori di centrosinistra disgustati dal PD non vedano l’ora di votare per Enrico Letta. E che Enrico Letta non veda l’ora di portare in dote questi voti al PD, per favorire un ritorno di Matteo Renzi al potere.
Questo fenomeno ha solo due possibili spiegazioni:
1 – Paolo Mieli è stato sostituito da un mutaforma alieno che non capisce un cazzo della razza umana.
2 – Paolo Mieli ha cercato di fregare Gotor. E a giudicare dal sorriso beato col quale Gotor annuiva a tutti i suoi consigli, ci è riuscito.
Le elezioni però non sono così a portata di mano.
Attualmente, fra il mezzo Italicum alla Camera e il mezzo Porcellum al Senato, la legge elettorale italiana è come quei cavalcavia lasciati incompiuti coi due monconi protesi nel vuoto che non s’incontrano, perché sono sfasati.
Il prossimo obiettivo per Renzi e il suo secondo padre, Berlusconi, è quindi il Cazzarellum, una legge elettorale disegnata apposta per consegnargli una maggioranza che in realtà non è affatto nelle intenzioni degli elettori.
La democrazia è solo una formalità.

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Need for Speed https://www.carmillaonline.com/2017/01/15/need-for-speed/ Sun, 15 Jan 2017 20:45:48 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=35950 di Alessandra Daniele

padre e figlioLa corsa verso le prossime elezioni sembra essere una gara da vincere rallentando. Berlusconi, che era stato fra i principali sponsor di Renzi, adesso punta a bollirlo a fuoco lento. Il suo piatto preferito è sempre stato la zuppa di delfino. Come Saturno, Berlusconi è un padre che divora i suoi figli. Sul menù di quest’anno c’è Renzi, col suo bisogno di correre al voto prima che la carrozza dorata che l’ha portato al potere finisca di tornare la zucca marcia trainata da sorci che [...]]]> di Alessandra Daniele

padre e figlioLa corsa verso le prossime elezioni sembra essere una gara da vincere rallentando.
Berlusconi, che era stato fra i principali sponsor di Renzi, adesso punta a bollirlo a fuoco lento. Il suo piatto preferito è sempre stato la zuppa di delfino. Come Saturno, Berlusconi è un padre che divora i suoi figli. Sul menù di quest’anno c’è Renzi, col suo bisogno di correre al voto prima che la carrozza dorata che l’ha portato al potere finisca di tornare la zucca marcia trainata da sorci che in realtà è sempre stata.
Sulla partita delle riforme il Cazzaro s’è giocato tutta la posta. E l’ha persa.
Il suo buttarsi disperatamente a pancia in giù sul tavolo verde nel tentativo di recuperare le fiches perdute è patetico.
Renzi rappresentava il tentativo dell’establishment d’intercettare il voto antisistema con un falso rinnovatore.
L’esperimento è fallito.
Per quanto gli piacerebbe, Renzi non può ripresentarsi in scena, e ricominciare a promettere quelle stesse cazzate che sono state appena smascherate, e respinte a calci in culo.

Se Renzi ha fretta, a Berlusconi serve invece che il governo Gentiloni duri il più possibile, gli cucini una legge elettorale proporzionale che spunti le zanne a Salvini, e soprattutto gli salvi le aziende.
Tira una brutta aria per le aziende degli sponsor di Renzi, come la FCA.
Ironia della sorte che la scalata di Vivendi a Mediaset somigli tanto a una trama di Dinasty.
Sulla stessa barca di Berlusconi ci sono ovviamente tutti i centristi, e la minoranza PD.
Anche la sentenza della Consulta, che grazie a un cavillo di Troia depotenzia il referendum contro il Jobs Act, fa il gioco degli attendisti.

Cosa sia meglio per il Movimento 5 Stelle non è così scontato. Alcuni pensano gli convenga allontanare il voto il più possibile dal meltdown della giunta Raggi e dalla porta in faccia ricevuta dall’ALDE, benché in realtà non sembrino eroderne il consenso elettorale più di tanto.
Chi spera che qualche figura di merda possa danneggiare seriamente il M5S non ha ancora capito la lezione del voto USA.
Il raccapricciante Donald Trump, col suo ciuffo placcato oro e la sua corte di nerd neonazisti, è campione mondiale di figure di merda, eppure è stato preferito all’imperatrice bizantina Hillary Clinton da un numero di americani sufficiente a portarlo alla presidenza degli Stati Uniti, accompagnato dalla maggioranza parlamentare più ampia del secolo. Per le fabbriche USA sarà più difficile delocalizzare all’estero? Agli operai che l’hanno votato basta questo.
Anche se Grillo diventasse biondo e raccapricciante quanto Trump, anche se a Strasburgo lasciasse il gruppo Farage e si unisse al Circo Togni, anche se si scoprisse che a Roma fra gli infiltrati nella squadra Raggi c’era pure Filippo De Silva, comunque abbastanza italiani continuerebbero a preferire il M5S a quel PD ormai giustamente considerato il ferale maggiordomo dei peggiori vampiri della finanza nazionale e internazionale.

Nel 2012 la Lega era moribonda. A salvarla dal baratro dell’irrilevanza non è stato solo l’opportunismo di Salvini, che l’ha spostata dall’ormai sputtanato federalismo a più astute posizioni lepeniste, è stato anche il fatto che la semplice esistenza della Lega rispondesse a un bisogno degli elettori italiani creato dal tradimento del centrosinistra dimostratosi il più servile garante del grande Capitale.
A questo stesso bisogno, senza i limiti territoriali e i trascorsi berlusconiani della Lega, risponde il Movimento 5 Stelle. Il suo rifiuto di connotarsi a destra o a sinistra gli serve a rastrellare voti in entrambi i campi, ma anche a differenziarsi il più possibile sia dalle fetide frattaglie berlusconiane, che da quel centrosinistra meschino e corrotto diventato sinonimo di sanguisuga.
Al coro mediatico che incessantemente denuncia qualunquismo, complottismo, pressapochismo e doppiopesismo grillini, la reazione degli elettori è lo sticazzismo.
I grillini sono cialtroni? Sticazzi.
Gli esperti, i professionisti, i progressisti, i democratici ci stanno portando al macello, facendoci pure pagare lo scarrozzo.
Il salvataggio del Monte dei Paschi di Renzi ci costerà 100€ a testa. A tutti noi.
Compresi i malati che in ospedale finiscono sdraiati a terra per mancanza di letti e barelle.
I pensionati che dovranno restituire parte della loro pensione minima perché secondo il governo è stata sopravvalutata, mentre tutte le bollette aumentano.
I licenziati dai call center che hanno scoperto di non essere ancora abbastanza economici, perché altrove c’è sempre qualcuno più disperato di loro da sfruttare.
Di tutte le porcate infami riuscite al governo Renzi il Jobs Act è la peggiore. Per questo tutto l’establishment lo difenderà fino all’ultimo.
Per questo dobbiamo cancellarlo.

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Il rimpasto nudo https://www.carmillaonline.com/2017/01/08/il-rimpasto-nudo/ Sun, 08 Jan 2017 20:04:40 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=35689 di Alessandra Daniele

“Questo governo non è il Renzi bis, è il Monti quater” Alberto Bagnai, economista, a Coffee Break

Non è difficile riconoscere nella plumbea sobrietà di Mattarella e Gentiloni la stessa matrice di Monti. Lo stesso sprezzante classismo del ministro del Lavoro Poletti, parallelo al classismo razzista del ministro dell’Interno Minniti. La reificazione sistematica degli esseri umani da vendere e comprare come un pacchetto di sigarette, classificati in base al loro valore di mercato, espressa in modo così eloquente dalla definizione “migranti economici”. Dopo il crollo rovinoso della facciata posticcia renziana è di nuovo sotto gli occhi di tutti il volto metallico [...]]]> di Alessandra Daniele

“Questo governo non è il Renzi bis, è il Monti quater”
Alberto Bagnai, economista, a Coffee Break

Non è difficile riconoscere nella plumbea sobrietà di Mattarella e Gentiloni la stessa matrice di Monti.
Lo stesso sprezzante classismo del ministro del Lavoro Poletti, parallelo al classismo razzista del ministro dell’Interno Minniti.
La reificazione sistematica degli esseri umani da vendere e comprare come un pacchetto di sigarette, classificati in base al loro valore di mercato, espressa in modo così eloquente dalla definizione “migranti economici”.
Dopo il crollo rovinoso della facciata posticcia renziana è di nuovo sotto gli occhi di tutti il volto metallico della tecnocrazia al potere.
Quell’oligarchia finanziaria che aveva scelto Renzi come frontman, sperando che catalizzasse le spinte antisistema per metterle al servizio del solito piano di smantellamento della Costituzione antifascista, e sostituzione della Repubblica democratica con un’altra struttura più congeniale alle esigenze del mercato.
Gli era quindi stato affidato il volante del PD perché lo guidasse alla vittoria.
Matteo Renzi l’ha schiantato contro un muro.
Tre volte di seguito.
Regionali, comunali, referendum.
Nonostante il sostegno di tutti i poter forti, con l’adesione compatta e servile dei media mainstream, in soli due anni il Cazzaro, coi suoi strapagati consigliori americani, le sue ministre-immagine, e tutta la sua corte di spocchiosi incapaci, ha perso tutto quello che c’era da perdere.
Matteo Renzi non è solo un perdente, è un recordman della disfatta.

Dopo il crash del renzismo, il Sistema s’è riavviato ripristinando la configurazione precedente. L’oligarchia si ritrova ancora una volta a dover escogitare una legge elettorale che rappresenti la volontà popolare il meno possibile, e nello stesso tempo consenta Grossolane Koalition permanenti, telecomandate dall’Unione Europea, sulle quali l’esito del voto possa produrre al massimo un rimpasto con l’espulsione di qualche sottosegretario indigesto, sputacchiato fuori come i canditi del panettone.
Dato il suo fallimento, gli interessi e la carriera di Renzi non sono più in cima alle preoccupazioni dei suoi committenti.
Gliel’ha detto chiaro Mattarella nel messaggio di fine anno: Matteo stai sereno, non si voterà né quando né come servirebbe a te.
Tutte le trattative sono riaperte.
L’era della velocità è finita.

La mia rubrica Schegge Taglienti compie nove anni.
Il primo post riguardava il dibattito sulla legge elettorale:

Allora Ponzio Pilato chiese alla folla di scegliere tra Gesù e Barabba, e subito la folla si divise.
Metà chiedeva di votare col sistema uninominale secco, l’altra metà preferiva il proporzionale con sbarramento al 3%.
Allora Ponzio Pilato chiese alla folla di scegliere con quale sistema scegliere,
e subito la folla si divise.
Metà chiedeva una raccolta di firme per un referendum propositivo, l’altra metà preferiva una legge costituzionale da sottoporre a referendum abrogativo.
Allora Ponzio Pilato chiese alla folla di scegliere con quale sistema scegliere il sistema col quale scegliere, e subito la folla si divise.
Metà chiedeva l’istituzione di una commissione apposita, l’altra metà preferiva il televoto.
Allora Ponzio Pilato guardò Gesù e Barabba, e lanciò una moneta.
Uscì croce.

La moneta di Pilato ovviamente ha due croci.

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Il Cazzarellum https://www.carmillaonline.com/2016/12/25/il-cazzarellum/ Sun, 25 Dec 2016 19:50:40 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=35529 di Alessandra Daniele

votoHai perso le regionali? Hai perso le comunali? Hai perso il referendum? Hai mentito, imbrogliato, truffato, minacciato, corrotto, ma nonostante i tuoi sforzi hai perso tutto quello che c’era da perdere, e adesso t’aspetti una disfatta anche alle prossime elezioni politiche? Non scoraggiarti! Il nostro tutorial in 4 step t’aiuterà a riconquistare la vittoria anche se la maggioranza assoluta degli elettori ormai ti odia a morte.

Step 1 Innanzitutto ti serve una legge elettorale maggioritaria. Il proporzionale rappresenta fedelmente la volontà popolare, che nel tuo caso è [...]]]> di Alessandra Daniele

votoHai perso le regionali? Hai perso le comunali? Hai perso il referendum?
Hai mentito, imbrogliato, truffato, minacciato, corrotto, ma nonostante i tuoi sforzi hai perso tutto quello che c’era da perdere, e adesso t’aspetti una disfatta anche alle prossime elezioni politiche?
Non scoraggiarti! Il nostro tutorial in 4 step t’aiuterà a riconquistare la vittoria anche se la maggioranza assoluta degli elettori ormai ti odia a morte.

Step 1
Innanzitutto ti serve una legge elettorale maggioritaria. Il proporzionale rappresenta fedelmente la volontà popolare, che nel tuo caso è cacciarti a calci in culo. Solo col maggioritario corredato d’un forte premio potrai trasformare la minoranza, che nonostante la tua cialtroneria riuscirai ancora a raccattare, in una maggioranza di governo.

Step 2
Naturalmente il tuo partito non sarà l’unico a cercare d’approfittare di questo premio. Dovrai quindi demonizzare il tuo principale avversario in maniera da spingere tutti gli altri a coalizzarsi con te contro di lui, anche comprandoteli all’ingrosso e al dettaglio, e gli elettori a votarti per paura. Fa’ in modo da dipingerlo contemporaneamente come un marpione e come un incompetente. Si può essere entrambe le cose, tu e il tuo governo l’avete ampiamente dimostrato.

Step 3
Anche questo però è un trucco che il tuo principale competitor potrà usare contro di te. Quindi dovrai promettere ai tuoi riluttanti elettori qualcosa di esclusivo.
Non il ponte sullo stretto, quella è una cazzata che ormai non si beve più nessuno.
Piuttosto, dando voce alle minoranze interne al tuo partito, potrai promettere di restituire agli elettori come un favore quel diritto alla rappresentanza e al pluralismo che tu stesso gli hai negato proprio col maggioritario. La tipica litigiosità autoimmune che era un vostro limite può diventare un’arma vincente.
Più il tuo partito sembrerà frammentato e conflittuale, più tu sembrerai il più digeribile a quelli che potendo voterebbero qualcun altro, ma che la tua legge maggioritaria costringe a una scelta binaria.
Fomenta le divisioni interne spedendo uno dei tuoi fedelissimi a insultare pesantemente il leader della minoranza, che poi farà il giro dei talk show in processione come un martire del libero pensiero, raccogliendo le simpatie di quelli che ti odiano, che avranno persino voglia di votarlo, senza rendersi conto che in realtà starebbero comunque votando per te.
È il vecchio trucco del Poliziotto Buono e il Poliziotto Cattivo, applicato alla politica. La Democrazia Cristiana l’ha fatto funzionare per decenni.

Step 4
Dai alla tua legge elettorale un nomignolo in latinorum, e falla approvare prima possibile con ogni mezzo necessario, accusando chi si oppone d’aver paura del voto popolare.
Ricordati che hai poco tempo.
Hai fallito nel tuo compito di demolire la Costituzione, quindi i tuoi mandanti non ti proteggono più come prima.
Le coperture cadranno.
E il fantoccio che hai messo a tenerti il posto al governo potrebbe diventare il loro nuovo esecutore, e seppellirti.

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