Governo Gentiloni – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Sat, 22 Feb 2025 21:00:49 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Cronache del dopo Bomba https://www.carmillaonline.com/2018/09/23/cronache-del-dopo-bomba/ Sun, 23 Sep 2018 17:00:19 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=47884 di Alessandra Daniele

“Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato” – Matteo Renzi

Come ha dimostrato chiaramente la reazione del PD alla strage del ponte Morandi, dopo Renzi è ancora Renzi a dettare la linea. E come al solito punta dritta contro un muro. Se il PD vuole scampare alla meritatissima estinzione, deve liberarsi immediatamente del Bomba. Speriamo che non lo faccia. Il PD non è migliore di Renzi. Il Cazzaro non è mai stato, come molti raccontavano, un usurpatore, una metastasi berlusconiana. Renzi è un [...]]]> di Alessandra Daniele

“Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato” – Matteo Renzi

Come ha dimostrato chiaramente la reazione del PD alla strage del ponte Morandi, dopo Renzi è ancora Renzi a dettare la linea. E come al solito punta dritta contro un muro.
Se il PD vuole scampare alla meritatissima estinzione, deve liberarsi immediatamente del Bomba.
Speriamo che non lo faccia.
Il PD non è migliore di Renzi.
Il Cazzaro non è mai stato, come molti raccontavano, un usurpatore, una metastasi berlusconiana. Renzi è un frutto dell’Ulivo. È la logica conseguenza della deriva strutturale che ha portato il PCI, da sempre verticista, opportunista, settario e securitario, a tradire tutti gli ideali e le speranze dei lavoratori e dei movimenti, inseguire il potere lungo la Terza Via globalista, fondersi coi resti della Democrazia Cristiana – un destino manifesto fin dal Compromesso Storico – e diventare il principale garante dell’establishment, e del Capitale.
L’Ulivo di Prodi ha svenduto agli squali le aziende di Stato, e col pacchetto Treu ha legalizzato il nuovo schiavismo del precariato.
La ditta di Bersani, coi governi tecnici, ha smantellato lo Stato Sociale, e lo Statuto dei Lavoratori.
Renzi ha finito il lavoro col Jobs Act e la Buona Scuola, mentre cercava di rottamare anche la Costituzione.
Liberi e Ipocriti, in fuga da Renzi, si sono scelti come padri fondatori Bersani, e il boia di Belgrado.
Il sobrio Gentiloni ha controfirmato la dottrina Minniti che finanzia i campi di concentramento libici.
Tutto il cosiddetto centrosinistra condivide questa marcescenza, di cui il renzismo è solo lo stadio terminale.
In Renzi però si vede più che in chiunque altro.
Renzi è uno sprezzante, grassoccio principino che ancora si rifiuta di vedere quanta rabbia giustificata susciti il semplice apparire del suo stolido faccione in tutti quelli che la sua classe parassitaria ha depredato.
Renzi è la pingue, querula personificazione stessa dell’arroganza del potere ereditario, e il cosiddetto centrosinistra, per avere qualche possibilità di sopravvivere al meritatissimo inverno nucleare che l’aspetta, dovrebbe liberarsi immediatamente di lui e dell’Esercito delle Dodici Sceme, le sue fedelissime che ancora infestano talk e social come uniche portavoce.
Speriamo che non lo faccia.
Renzi si ripete “Il futuro prima o poi torna”, o qualche altra stronzata motivazionale da meme di Facebook. Sogna di fondare un partito tutto suo. Che prenderebbe meno voti della Lorenzin. Pensa “Sull’onda del prossimo spread, tornerà il mio momento”. Si sbaglia. Non tornerà, come non è tornato quello del suo yoda, Rutelli.
O quello di Claudio Martelli. Era giovane, rampante e in camicia anche lui.
Il Bomba è scoppiato. Per sopravvivere al fallout, il PCI/PD tenterà l’ennesima mutazione.
Facciamo che non gli riesca.

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C’è posta per lui https://www.carmillaonline.com/2018/09/09/ce-posta-per-lui/ Sun, 09 Sep 2018 20:00:16 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=48554 di Alessandra Daniele

“Ci fanno rivedere sempre lo stesso film” – Philip K. Dick

Dopo un decennio di proclami giustizialisti, la Banda degli Onesti grillini si ritrova socia d’un partito in bancarotta per truffa, che in pieno stile berlusconiano accusa la magistratura di trame golpiste. Il loro ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è indagato anche per sequestro di persona, un reato che prevede fino a 30 anni di galera. Come in un reality Mediaset, Salvini ha aperto in diretta la busta dell’avviso di garanzia, bevendoci su (product placement) e coinvolgendo in una chiamata di correo [...]]]> di Alessandra Daniele

“Ci fanno rivedere sempre lo stesso film” – Philip K. Dick

Dopo un decennio di proclami giustizialisti, la Banda degli Onesti grillini si ritrova socia d’un partito in bancarotta per truffa, che in pieno stile berlusconiano accusa la magistratura di trame golpiste.
Il loro ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è indagato anche per sequestro di persona, un reato che prevede fino a 30 anni di galera. Come in un reality Mediaset, Salvini ha aperto in diretta la busta dell’avviso di garanzia, bevendoci su (product placement) e coinvolgendo in una chiamata di correo tutti i suoi elettori.
Nessuno però, neanche gli stessi magistrati, s’aspetta davvero che venga processato, né tantomeno condannato, perché tutti sanno che allo stato attuale delle cose, la sua condanna provocherebbe una crisi di sistema, un esplosivo conflitto istituzionale, e forse addirittura scontri di piazza.
Grazie alla sua popolarità, dovuta a una serie di promesse irrealizzabili, e di ferini appelli ai peggiori istinti fascio-razzisti del paese, oggi Salvini è di fatto al di sopra della legge.
L’Italia non è uno Stato di Diritto, né una Democrazia moderna, e non lo è mai stata.
È un’oligarchia tribale nella quale il Cazzaro che la spara più grossa, e diventa più popolare, acquisisce così totale impunità.
Finché è popolare.
Questo quindi non significa che Salvini non possa essere rimosso. Significa che prima di essere rimosso dev’essere disinnescato.
Che quegli stessi media che l’hanno reso popolare facendogli da megafono, dovranno smascherarlo. Se e quando i loro proprietari lo riterranno conveniente per i loro interessi. Berlusconi, Zuckerberg, Murdoch.
Finora il cosiddetto Governo del Cambiamento è di fatto in totale continuità col governo precedente. Sull’Ilva è passato l’accordo stipulato da Calenda, sull’immigrazione si prosegue la linea Minniti, sui vaccini resta in vigore il decreto Lorenzin.
Il Reddito di Cittadinanza s’annuncia come un semplice ampliamento del renziano Reddito d’Inclusione, la presunta Flat Tax sarà soltanto un’agevolazione fiscale per le imprese come quella del governo Gentiloni.
Tutti i grilloverdi ora promettono il rispetto d’ogni vincolo economico imposto dall’Unione Europea.
TAV e TAP restano confermati.
Le concessioni autostradali restano ai Benetton.
Nell’incontrare Salvini, Tony Blair aveva senz’altro di che sorridere.
La vulgata mediatica però rimane quella dei Nuovi Barbari distruttori del Vecchio Ordine, e secondo i sondaggi gli elettori continuano ad abboccare.
Il compito affidato a Salvini è quello di dirottare qualsiasi malumore  popolare su profughi, mendicanti, e sfrattati.
In Italia – e non solo – non esiste più la montesquiana separazione fra i poteri, perché c’è rimasto un solo vero potere, controllato dal denaro, ed è la Propaganda.
L’unica vera sovrana d’un paese rincoglionito che vede invasori alieni dappertutto, e continua ad acclamare un Cazzaro dopo l’altro.
La capacità di manipolare il prossimo dall’interno della sua stessa mente è l’essenza del potere.
È quello l’interno che conta amministrare.
“Chi controlla la percezione della realtà, controlla la realtà” – Philip K. Dick
Esattamente come Renzi, Salvini non ha in realtà nessun controllo sulla fonte della sua impunità, e del suo potere.
Quella che la magistratura gli punta alla testa per adesso è una pistola scarica. Saranno i media a decidere se e quando metterci le pallottole.
Chi controlla la percezione di Salvini, controlla Salvini.
E l’Italia.

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L’ultima consultazione https://www.carmillaonline.com/2018/04/12/lultima-consultazione/ Thu, 12 Apr 2018 19:00:21 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=44957 di Alessandra Daniele

Quando arrivò l’allerta dei servizi segreti, al Quirinale era in corso un vertice informale fra i leader dei principali partiti, il premier uscente, e il presidente della Repubblica, alla ricerca d’un accordo per il nuovo governo che superasse lo stallo generato dal risultato incerto delle elezioni, e dai veti incrociati. I leader furono interrotti in pieno litigio dal presidente, che posando il suo telefono personale, annunciò: “Gli Stati Uniti stanno bombardando la Siria, e s’aspettano una rappresaglia russa che potrebbe innescare un’escalation. I servizi segreti raccomandano di trasferire immediatamente il vertice [...]]]> di Alessandra Daniele

Quando arrivò l’allerta dei servizi segreti, al Quirinale era in corso un vertice informale fra i leader dei principali partiti, il premier uscente, e il presidente della Repubblica, alla ricerca d’un accordo per il nuovo governo che superasse lo stallo generato dal risultato incerto delle elezioni, e dai veti incrociati.
I leader furono interrotti in pieno litigio dal presidente, che posando il suo telefono personale, annunciò: “Gli Stati Uniti stanno bombardando la Siria, e s’aspettano una rappresaglia russa che potrebbe innescare un’escalation. I servizi segreti raccomandano di trasferire immediatamente il vertice dello Stato italiano nel bunker sotto il Colle”.
I leader si guardarono a vicenda, shoccati.
Il premier uscente disse in tono solenne: “Sono pronto”.
“Eh no! – Protestò il leader nominato dal Movimento – Lei non ha nessun diritto al bunker, il suo governo s’è già dimesso!”
“Ma non ce n’è ancora un altro” obiettò il premier uscente.
“Sì che c’è! – Intervenne il leader delegato dal centrodestra, tendendo la mano a quello del Movimento – Abbiamo appena trovato un accordo”.
“Non vale! – Protestò il leader provvisorio del centrosinistra – non avete ricevuto il mandato, non avete prestato giuramento, non avete ottenuto la fiducia!”
“Basta con la burocrazia! La fiducia non è necessaria. Ci basta giurare davanti al presidente”.
“E noi giuriamo” annuì il leader del Movimento.
I due si presero sottobraccio.
“Ah si? E chi di voi fa il premier? Chi scende nel bunker?” Chiese il leader del centrosinistra.
I due sottobraccio si fissarono, e dissero in coro “Io!”
Poi s’afferrarono per le rispettive cravatte e cominciarono a strattonarsi, insultandosi.
Il presidente della Repubblica li guardò con aria imbarazzata.
“Il vertice dello Stato a cui si riferisce l’allerta dei servizi segreti sono io – precisò – soltanto io”.
“Perché?” Protestarono i due, con ancora in mano la cravatta dell’avversario.
“Perché secondo accordi internazionali segreti, in caso di guerra nucleare l’Italia perde del tutto la sua sovranità, e quindi non necessita più d’un governo autonomo, ma soltanto d’un esecutore delle direttive NATO”.
“Noi siamo sempre stati ottimi esecutori” disse il leader del centrosinistra, indicando il premier uscente.
“Sì, ma non c’è più bisogno di voi. Come capo delle Forze Armate, basto io” rispose il presidente. Schiacciò un pulsante sulla sua scrivania. Una delle librerie scivolò lungo la parete, rivelando una porta segreta.
I leader si precipitarono verso la porta, quattro agenti dei servizi ne uscirono, bloccandoli. Il presidente prese una valigetta dalla scrivania, e imboccò rapido la porta, seguito dagli agenti. La libreria la richiuse, lasciando fuori i leader.
“È tutta colpa vostra!” Strillò il leader del Movimento.
“Ma vaffanculo!” Urlarono gli altri.
Poi un rombo assordante sopra le loro teste li fece tacere.

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Il nome della Cosa https://www.carmillaonline.com/2018/01/21/nome-della-cosa/ Sun, 21 Jan 2018 18:00:09 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=42858 di Alessandra Daniele

“Nessuno si fida più di nessuno ormai, e siamo tutti molto stanchi” – John Carpenter’s The Thing, 1982

Berlusconiane nello spirito e nella lettera, tutte le mirabolanti promesse elettorali di questa campagna hanno una fondamentale caratteristica in comune: sono tutte cazzate. È così evidente che persino i media mainstream a modo loro lo ammettono: “Non ci sono le coperture finanziarie”. La copertura delle cazzate che manca però non è solo quella economica. Ad essere crollata ormai è proprio la facciata mediatica. È l’effetto Trump/Fake News: media e sistema politico [...]]]> di Alessandra Daniele

“Nessuno si fida più di nessuno ormai, e siamo tutti molto stanchi” – John Carpenter’s The Thing, 1982

Berlusconiane nello spirito e nella lettera, tutte le mirabolanti promesse elettorali di questa campagna hanno una fondamentale caratteristica in comune: sono tutte cazzate.
È così evidente che persino i media mainstream a modo loro lo ammettono: “Non ci sono le coperture finanziarie”.
La copertura delle cazzate che manca però non è solo quella economica. Ad essere crollata ormai è proprio la facciata mediatica.
È l’effetto Trump/Fake News: media e sistema politico si stanno smascherando a vicenda, distruggendosi reciprocamente la credibilità residua, e tornare indietro è impossibile.

Gli italiani che voteranno lo stesso, perlopiù voteranno contro.
Chi odia particolarmente Renzi e Berlusconi voterà M5S, nonostante i riciclati araldi del berlusconismo che il Movimento sta imbarcando, Emilio Carelli, co-fondatore del TG5, ex direttore di SKY Tg24 e vicepresidente di Confindustria Radio TV, Gianluigi Paragone, ex direttore di Libero e della Padania.
Chi teme particolarmente i 5 Stelle però difficilmente voterà i candidati del PD che hanno ben poche possibilità di battere quelli grillini, sceglierà piuttosto Berlusconi e Lega, i cosiddetti moderati che vogliono riaprire i casini e difendere la “razza bianca”.

Il PD si ritroverà quindi penalizzato dallo stesso meccanismo di “voto utile” che progettava di sfruttare, la tipica Nemesi toccata a tutti quelli che hanno provato a cucirsi la legge elettorale su misura fregandosi con le loro stesse mani, e l’ennesimo fallimento di Capitan Boomerang Renzi.
Di tutti i presunti voti utili, i più inutili saranno quelli antiberlusconiani dati al PD, che non ha nessuna speranza di tornare al governo senza Berlusconi, per questo si augura che il risultato sia talmente incerto da consentirgli di lasciare al suo posto Gentiloni, come nel 2013 aveva tentato di fare con Monti, sostituendolo poi con Letta e Renzi.

Intanto i Liberi e Uguali hanno esplicitato chiaramente la loro ragion d’essere: “Non possiamo riportare i voti al PD se non stiamo fuori dal PD” (Elisa Simoni, Omnibus, 18/01/18).
Dopo tutte le porcate reazionarie delle quali il PD s’è reso responsabile, ci sono voti di sinistra che ovviamente non prenderà mai più. Gli serve perciò qualcuno che li raccolga e glieli riporti, magari in cambio d’un sottosegretariato nel governo del Presidente previsto da D’Alema. È la Sinistra da riporto.
La principale responsabile, con tutto il PD e i suoi omologhi esteri, d’aver fatto del nome “Sinistra” un sinonimo di oligarchia arrogante e corrotta, colonialista e schiavista.
Un sinonimo di “Destra”.

I grillini danno a un sondaggio online il valore di un’elezione, ma ormai sono le elezioni ad avere soltanto il valore d’un sondaggio online.
Parassita mutaforma, il PD è al governo ormai da più di 6 anni senza aver mai vinto un’elezione nazionale.
Si chiama Partito “Democratico”.
E ha già nel nome fin dall’inizio il suo destino Cazzaro.

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In Africa si va https://www.carmillaonline.com/2018/01/07/africa-si-va/ Sun, 07 Jan 2018 20:01:06 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=42621 di Alessandra Daniele

Il conte Gentiloni ha chiuso l’anno e il mandato con l’invio d’un contingente della Folgore in Africa. Buon 1882. Per la gioia dell’amico Macron, e naturalmente dell’ENI, ai parà in Niger seguiranno specialisti del Genio, addestratori, esperti delle forze speciali. Il loro compito ufficiale sarà “contrastare il traffico di migranti”. Ammazziamoli a casa loro. È così che il conte è risalito nei sondaggi. Il sobrio, banale Gentiloni: non era difficile prevedere il suo avvento dopo Renzi. Lo schema ormai è consolidato. Dopo la Quaresima tornerà il Carnevale, per questo Berlusconi e Di Maio sperano, [...]]]> di Alessandra Daniele

Il conte Gentiloni ha chiuso l’anno e il mandato con l’invio d’un contingente della Folgore in Africa.
Buon 1882.
Per la gioia dell’amico Macron, e naturalmente dell’ENI, ai parà in Niger seguiranno specialisti del Genio, addestratori, esperti delle forze speciali.
Il loro compito ufficiale sarà “contrastare il traffico di migranti”.
Ammazziamoli a casa loro. È così che il conte è risalito nei sondaggi.
Il sobrio, banale Gentiloni: non era difficile prevedere il suo avvento dopo Renzi.
Lo schema ormai è consolidato.
Dopo la Quaresima tornerà il Carnevale, per questo Berlusconi e Di Maio sperano, e si preparano a passare tutta la campagna elettorale promettendo soldi facili a tutti come un casinò online.
Il PD ha invece già definitivamente bruciato il suo Cazzaro.
La Commissione banche è stata un’idea sua.
Lo chiamano Capitan Boomerang.
Meteor Renzi s’è schiantato, e il PD non ne ha ancora pronto un altro, quindi spera di prolungare artificialmente la vita del governo Gentiloni-Minniti oltre le elezioni, come già fece con il governo Monti nel 2013.
Mattarella ha paragonato i ragazzi che diventeranno maggiorenni quest’anno alla generazione del 1899, che fu spedita a morire nella Prima Guerra Mondiale.
Ha fatto uno spoiler involontario?
Il previously però era incompleto: quando ha parlato del “più lungo periodo di pace del nostro paese e dell’Europa”, Mattarella ha dimenticato che la Jugoslavia era in Europa. E che l’Italia l’ha bombardata.
Come ha dimenticato tutte le guerre neocoloniali alle quali l’Europa – Italia compresa – ha partecipato in questi 70 anni.
Era concentrato sul suo parallelo contro l’astensionismo giovanile.
In effetti, l’unico sistema per convincere i diciottenni a partecipare alla tragica farsa che è diventata la democrazia italiana è la coscrizione obbligatoria sotto minaccia di fucilazione.
Carnevale o Quaresima, la facciata cambia ma la sostanza rimane la stessa: neoliberismo, neocolonialismo, abolizione dei diritti sociali, mercificazione e sfruttamento delle risorse umane.
È sempre l’agenda Monti.
Sono le regole del Mercato, anzi del Supermercato.
È là il nostro futuro, ci passeremo il Natale, il Capodanno, il Ferragosto, ci toccherà persino partorirci. Vivere e morire al Supermarket.
Non come clienti però, e neanche come commessi. Noi siamo la merce in vendita.
Nel Supermercato degli schiavi.

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Strange Fruit https://www.carmillaonline.com/2017/10/22/strange-fruit/ Sun, 22 Oct 2017 19:12:59 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=41257 di Alessandra Daniele

PD.jpgDurante le funeree celebrazioni per il decennale del PD, Renzi ha respinto con tono indignato l’accusa di fascismo, protestando ancora una volta la natura democratica e addirittura progressista del suo partito, che è sempre stato il principale rappresentante italiano dell’oligarchia politico-finanziaria che sta trascinando il pianeta alla rovina. Come dice anche la Bibbia, l’albero si riconosce dai frutti. E il sedicente centrosinistra italiano è un albero che produce strani frutti da sempre. Dalla Prima Repubblica, col consociativismo spartitorio DC-PCI e la cosiddetta solidarietà nazionale antiterrorismo che produsse le leggi speciali, alla Seconda Repubblica della definitiva fusione fra i resti di PCI e [...]]]> di Alessandra Daniele

PD.jpgDurante le funeree celebrazioni per il decennale del PD, Renzi ha respinto con tono indignato l’accusa di fascismo, protestando ancora una volta la natura democratica e addirittura progressista del suo partito, che è sempre stato il principale rappresentante italiano dell’oligarchia politico-finanziaria che sta trascinando il pianeta alla rovina.
Come dice anche la Bibbia, l’albero si riconosce dai frutti.
E il sedicente centrosinistra italiano è un albero che produce strani frutti da sempre. Dalla Prima Repubblica, col consociativismo spartitorio DC-PCI e la cosiddetta solidarietà nazionale antiterrorismo che produsse le leggi speciali, alla Seconda Repubblica della definitiva fusione fra i resti di PCI e DC.
Il primo governo Prodi fruttò la precarizzazione del lavoro con la legge Treu.
Il successivo governo D’Alema (colui che adesso si proclama l’ultimo strenuo difensore della sinistra) fruttò la criminale partecipazione dell’Italia alla guerra nella ex Jugoslavia, col bombardamento di Belgrado.
Negli ultimi sei anni nei quali è stato al governo con la destra berlusconiana, il PD ha proseguito l’operazione di sistematica cancellazione dei diritti dei lavoratori, tentando ripetutamente di smantellare la Costituzione antifascista, continuando a partecipare a tutte le guerre neocoloniali disponibili, e finanziando campi di concentramento per la Soluzione Finale del problema immigrazione.
Strani frutti. Gli stessi del pezzo blues di Billie Holiday Strange Fruit sulle vittime impiccate dei linciaggi razzisti.

Blood on the leaves and blood at the root
Black bodies swinging in the southern breeze

È questo il partito per il quale gli scissionisti da riporto dell’MDP si offrono di provare a recuperare una manciata di voti, in cambio d’una scodella sotto al tavolo dei vincitori.
Riverito ospite dalla Gruber, questa settimana Matteo Renzi ha insistito a definire il PD un partito di sinistra. Di tutte le cazzate che ha raccontato nella sua carriera, questa è la più grottesca.
Il Cazzaro ha fallito il compito che gli era stato affidato di liquidare la Costituzione, e ora lo stesso establishment che aveva orchestrato la sua ascesa sta cercando di sostituirlo col più efficiente duo Gentiloni-Minniti. La rissa in Viscoteca Bankitalia che imbarazza il governo è quindi uno scontro tutto interno al sistema di potere rappresentato dal PD, e chiunque lo vincerà a perdere saremo noi.
E continueremo a perdere, finché l’albero degli impiccati non sarà finalmente abbattuto.

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Buried https://www.carmillaonline.com/2017/10/15/buried/ Sun, 15 Oct 2017 18:40:00 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=41100 di Alessandra Daniele

Dieci anni fa nasceva il PD. Da allora, benché non abbia mai vinto le elezioni, è rimasto al governo per quasi sette anni, sempre per conto dell’establishment. Dall’Agenda Monti alla Dottrina Minniti.

Nell’episodio Buried della quinta stagione di Breaking Bad, Lydia della Madrigal – la multinazionale che distribuisce la meth di Heisenberg in Europa – ordina alla gang neonazista di Todd una strage nel deserto. A massacro avvenuto, per lasciare il luogo del delitto Lydia si ritrova a dover passare tra i cadaveri. La cosa [...]]]> di Alessandra Daniele

Dieci anni fa nasceva il PD. Da allora, benché non abbia mai vinto le elezioni, è rimasto al governo per quasi sette anni, sempre per conto dell’establishment.
Dall’Agenda Monti alla Dottrina Minniti.

Nell’episodio Buried della quinta stagione di Breaking Bad, Lydia della Madrigal – la multinazionale che distribuisce la meth di Heisenberg in Europa – ordina alla gang neonazista di Todd una strage nel deserto.
A massacro avvenuto, per lasciare il luogo del delitto Lydia si ritrova a dover passare tra i cadaveri. La cosa però la “disturba”, quindi si copre gli occhi, e chiede a Todd di guidarla per mano aiutandola a scavalcare i morti senza doverli guardare.
Anche all’Europa non piace vedere le vittime delle sue politiche anti immigrazione. Adesso che muoiono nei campi di concentramento e vengono sepolti nel deserto, lontano dagli occhi, è tutto più facile per le cancellerie europee, e di questo sono grate al gerarca Minniti.
L’altro Erdogan, che blocca la rotta libica come il dittatore turco quella balcanica, con lo stesso burocratico disprezzo per la vita umana.
L’Europa è Lydia, l’Italia è Todd. Se la vita continuerà ad imitare Breaking Bad, sapremo cosa ci aspetta

Dieci anni fa nasceva il PD. Oggi si presenta nella sua forma compiuta.
Nazisti senza svastica. Burocrati dello sterminio, amministratori dello schiavismo.
In patria, dove il lavoro minorile da illegale è diventato obbligatorio e gratuito, e dove i precari sul posto di lavoro non sono più autorizzati nemmeno a pisciare, a bere, a sedersi, come durante una sessione di tortura.
All’estero, nei campi di concentramento subappaltati alle milizie libiche, i nuovi ascari dell’Impero. La Soluzione Finale al problema immigrazione, il regalo del governo Minniti per il compleanno del cosiddetto Partito Democratico.
L’albero si riconosce dai frutti.
Fascisti senza divisa, golpisti bianchi che in pieno accordo con Berlusconi e Lega impongono una legge elettorale incostituzionale, disegnata apposta per rendere il voto non impossibile, ma definitivamente inutile, ratifica di scelte insindacabili già fatte altrove, per seppellire il cadavere della Democrazia, e produrre un altro parlamento commissariato dall’establishment del quale sono i volenterosi carnefici.

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Lo straniero impiccato https://www.carmillaonline.com/2017/09/24/lo-straniero-impiccato/ Sun, 24 Sep 2017 18:27:59 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=40726 di Alessandra Daniele

Risultati immaginiIl nuovo disegno di legge elettorale fa cacare persino più dei precedenti. Dovrebbero chiamarlo Cacarellum. Intanto i Cinquestelle, memori del disastro Raggi, questa volta hanno deciso di scegliere il loro candidato migliore. Poi però hanno nominato Di Maio. Le Premierarie, il Rosatellum, la Ripresina… la giostra gira, business as usual. L’effetto generale ricorda quello di certe distopie nelle quali a prima vista è tutto come al solito, finché non succede qualcosa di orrendo al quale la popolazione locale reagisce con noncuranza, come se fosse routine, rivelando così la reale natura del luogo. Il prototipo di queste storie è il racconto di [...]]]> di Alessandra Daniele

Risultati immaginiIl nuovo disegno di legge elettorale fa cacare persino più dei precedenti. Dovrebbero chiamarlo Cacarellum.
Intanto i Cinquestelle, memori del disastro Raggi, questa volta hanno deciso di scegliere il loro candidato migliore. Poi però hanno nominato Di Maio.
Le Premierarie, il Rosatellum, la Ripresina… la giostra gira, business as usual.
L’effetto generale ricorda quello di certe distopie nelle quali a prima vista è tutto come al solito, finché non succede qualcosa di orrendo al quale la popolazione locale reagisce con noncuranza, come se fosse routine, rivelando così la reale natura del luogo.
Il prototipo di queste storie è il racconto di Philip K. Dick The Hanging Stranger del 1953. Negli USA dei linciaggi razzisti e del maccartismo, PKD racconta la storia d’un uomo che andando a lavorare una mattina in un paesino di provincia apparentemente tranquillo, trova sulla sua strada il cadavere d’un impiccato, lasciato appeso in mostra nell’indifferenza dei passanti.
L’uomo inorridisce, e questo serve agli altri abitanti del paesello, che sono in realtà mutaforma insettoidi, per identificarlo come umano, e attaccarlo.
L’impiccato infatti è lì proprio come test rivelatore di umani.
Il governo Gentiloni sembra essere gradito agli italiani per la sobria discrezione del premier, e per l’efficiente decisionismo del ministro degli Interni e degli Esteri Marco Minniti, palesemente apprezzato anche da tutta l’opposizione parlamentare, a cominciare dal Movimento 5 Stelle dell’azzimato Di Maio.
Il grigio governo Gentiloni è un perfetto esempio della banalità del male.
E anche la cosiddetta sinistra MDP degli scissionisti di Bersani lo sostiene.
C’è un cadavere appeso al centro della piazza italiana. In realtà sono migliaia, le vittime dei campi di concentramento libici sponsorizzati dall’efficace Minniti.
La maggioranza degli italiani ci passa accanto tranquillamente, ignorandoli.
Qualcuno ci sputa sopra.
Qualcuno applaude.
A inorridire sono in pochi, e vengono attaccati come nemici della Patria.
Sono gli unici rimasti umani.

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Maus https://www.carmillaonline.com/2017/09/10/maus/ Sun, 10 Sep 2017 18:30:36 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=40497 di Alessandra Daniele

Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi. – Marco Minniti, a Libero 

Quando si tratta di campi di concentramento, come quelli già attivi in Libia e che vengono progettati nel Sahel, non c’è una via di mezzo, una via moderata, una terza via: o sei contrario, o sei complice. Dei tre schieramenti candidati alla guida dell’Italia, nessuno è contrario. Il PD di Renzi e Minniti è l’autore dell’accordo con la Libia per sfruttarli, e del piano per moltiplicarli. La destra di Salvini e Gasparri [...]]]> di Alessandra Daniele

Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi.
– Marco Minniti, a Libero 

Quando si tratta di campi di concentramento, come quelli già attivi in Libia e che vengono progettati nel Sahel, non c’è una via di mezzo, una via moderata, una terza via: o sei contrario, o sei complice.
Dei tre schieramenti candidati alla guida dell’Italia, nessuno è contrario.
Il PD di Renzi e Minniti è l’autore dell’accordo con la Libia per sfruttarli, e del piano per moltiplicarli.
La destra di Salvini e Gasparri ne è entusiasta, e vorrebbe che ci venissero deportati anche tutti i migranti che si trovano in Italia.
Il Movimento 5 Stelle di Casaleggio Jr. e Di Maio è stato il primo ad avventarsi contro le ONG che soccorrevano i migranti, e dei lager si preoccupa che possano essere costosi per i contribuenti italiani.
Oltre ad avere esattamente la stessa posizione sulla politica economica, come ha dimostrato il loro patetico pellegrinaggio collettivo a Cernobbio per leccare il culo alle élite finanziarie, tutti e tre i poli che si contendono il governo del paese sono ugualmente complici dello sterminio di massa organizzato in Libia e nel Sahel.
Alle prossime elezioni quindi, mentre la campagna elettorale è monopolizzata dalla propaganda razzista, l’unica scelta effettiva che sarà consentita agli italiani sarà quella fra tre maschere dello stesso Partito Fascista.
Un paese nel quale non c’è alternativa di governo al Partito Fascista è di fatto un regime fascista.
Anche se non lo sembra secondo gli standard cinematografici ai quali i kolossal distopici hollywoodiani ci hanno abituato, facendoci credere che se il nostro paese fosse tornato a essere un regime fascista ce ne saremmo accorti a occhio.
La gente avrebbe cominciato a vestirsi di latex nero. Sarebbero comparsi ovunque striscioni verticali rossi e neri con fantasiosi simboli croceuncinati.
Non è così che funziona.
I segnali da riconoscere ci sono, ma sono altri, e perlopiù sono stati ignorati per vigliaccheria, stupidità, connivenza.
Decine di Giornate della Memoria non sono servite a niente.
Ora però nessuno ha più scuse.
Giornalisti, politici, imprenditori, intellettuali, militari, preti, gente comune.
Nessuno ha più scuse.
Chi non è contrario, è complice.

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The High Castle https://www.carmillaonline.com/2017/09/03/the-high-castle/ Sun, 03 Sep 2017 18:28:34 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=40397 di Alessandra Daniele

Ce lo siamo chiesti tutti: se ci fossimo trovati nell’Italia fascista, nella Germania nazista, e avessimo scoperto che il nostro paese si stava rendendo responsabile d’uno sterminio di massa, che cosa avremmo fatto? La domanda non è più ipotetica. L’Italia è direttamente responsabile dei campi di concentramento libici nei quali finiscono massacrati i migranti a cui viene impedito di raggiungere le nostre coste. Campi di concentramento non è una definizione generica, è documentata: fame, sete, torture, stupri, le condizioni di prigionia sono concepite apposta per falciare i più deboli, [...]]]> di Alessandra Daniele

Ce lo siamo chiesti tutti: se ci fossimo trovati nell’Italia fascista, nella Germania nazista, e avessimo scoperto che il nostro paese si stava rendendo responsabile d’uno sterminio di massa, che cosa avremmo fatto?
La domanda non è più ipotetica.
L’Italia è direttamente responsabile dei campi di concentramento libici nei quali finiscono massacrati i migranti a cui viene impedito di raggiungere le nostre coste.
Campi di concentramento non è una definizione generica, è documentata: fame, sete, torture, stupri, le condizioni di prigionia sono concepite apposta per falciare i più deboli, e trasformare i superstiti in schiavi. Il governo italiano paga le milizie libiche per questo compito, che definisce “fermare gli sbarchi”.
Questa è la Soluzione Finale che il nostro governo ha scelto per la cosiddetta emergenza immigrazione, cioè qualche migliaio di disperati che approdavano in un paese di 60 milioni di abitanti, e che l’establishment ha efficacemente adoperato come capro espiatorio verso cui deflettere la rabbia popolare, esattamente come fecero i nazifascisti cogli ebrei.
Il discrimine è essenzialmente razziale. Non tutti i prigionieri in Libia sono musulmani, anzi molti, come per esempio gli eritrei, sono cristiani. Qualcuno dovrebbe avvertire Papa Francesco che l’Italia partecipa attivamente alla persecuzione dei cristiani.
Col governo Gentiloni.

La domanda non è più accademica.
Qual è la nostra risposta?
Che cosa stiamo facendo?
Come risponderemo ai sopravvissuti che ce lo chiederanno?
Cosa abbiamo fatto mentre il nostro governo s’offriva come volenteroso carnefice della Fortezza Europa?
Non possiamo sperare di cavarcela con la balla del “Non sapevamo”, non nell’era del web, degli smartphone, e dei canali All News.
Forse speriamo che nessuno ce lo chieda mai.
Che non ci siano sopravvissuti.
Che le guerre, le carestie, le pandemie, gli sconvolgimenti climatici che abbiamo causato nel Terzo Mondo ci diano una mano a svuotarlo.
Che stavolta i nazifascisti vincano la guerra, e riscrivano la Storia.
Ma il deserto continuerà ad avanzare.
La guerra continuerà ad allargarsi.
La Fortezza Europa solleverà definitivamente il ponte levatoio, e ci lascerà fuori.
E allora toccherà a noi.

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