fase due – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Thu, 26 Dec 2024 21:00:03 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 La pandemia, l’immaginario e il conflitto sociale https://www.carmillaonline.com/2020/05/27/la-pandemia-limmaginario-e-il-conflitto-sociale/ Wed, 27 May 2020 21:01:26 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=60110 Jack Orlando e Sandro Moiso (a cura di), L’epidemia delle emergenze. Contagio, immaginario, conflitto. Testi e riflessioni di Maurice Chevalier, Fabio Ciabatti, Giovanni Iozzoli, Sandro Moiso, Jack Orlando e Gioacchino Toni, Il Galeone Editore, Roma 2020, pp. 150, euro 13,00

[Compare tempestivamente, ed è già disponibile on line sul sito Il Galeone Editore, un testo che raccoglie una dozzina di testi, scritti da redattori e collaboratori di Carmilla, sui differenti problemi sanitari, sociali, economici e politici suscitati dal diffondersi del virus Covid-19 a livello italiano e internazionale. Crediamo che la sua pubblicazione possa [...]]]> Jack Orlando e Sandro Moiso (a cura di), L’epidemia delle emergenze. Contagio, immaginario, conflitto. Testi e riflessioni di Maurice Chevalier, Fabio Ciabatti, Giovanni Iozzoli, Sandro Moiso, Jack Orlando e Gioacchino Toni, Il Galeone Editore, Roma 2020, pp. 150, euro 13,00

[Compare tempestivamente, ed è già disponibile on line sul sito Il Galeone Editore, un testo che raccoglie una dozzina di testi, scritti da redattori e collaboratori di Carmilla, sui differenti problemi sanitari, sociali, economici e politici suscitati dal diffondersi del virus Covid-19 a livello italiano e internazionale. Crediamo che la sua pubblicazione possa rivelarsi utile soprattutto in occasione della problematica apertura di una fase due che rischia, sotto tutti gli aspetti, di mettere in scena soltanto una finzione di normalità, così come nei mesi precedenti si è finto un lockdown mai veramente effettuato per un numero troppo grande di settori lavorativi e caratterizzato soltanto da un inasprimento del controllo militare e poliziesco dei territori e del tessuto sociale. Autentico periodo di gestazione di infezioni e conflitti futuri, il momento attuale è contrassegnato da politiche incerte e provvedimenti destinati a favorire soltanto grandi imprese e mafie politico-economiche e, fino ad ora, da una scarsa reazione della sinistra antagonista e delle forze del lavoro, mentre la destra estrema sembra poter liberamente approfittarne per tornare ad emergere in maniera significativa a livello sociale. Sciogliere il nodo tra sicurezza per la salute collettiva e ripresa del conflitto in chiave anticapitalista diventa perciò un passaggi obbligato per le comunità resistenti che vorranno opporsi alla ripartizione dei danni economici e sanitari soltanto tra le fasce meno abbienti della società e tornare ad un’iniziativa di classe in grado di sconfiggere il sempre risorgente fascismo insieme al modo di produzione che lo porta, comunque, in grembo.
Qui di seguito si riporta l’introduzione al testo.]

Il lampo del virus illumina l’ora più chiara.
Smaschera il mondo in maschera.

I testi qui raccolti sono usciti tra il 4 marzo e il 29 aprile 2020 sulla webzine “Carmilla on line” che si occupa, da quasi vent’anni, di letteratura, immaginario e cultura di opposizione.
Con queste premesse programmatiche era inevitabile che gli autori non potessero esimersi dallo sviluppare una riflessione a largo raggio sui temi della pandemia, delle risposte governative che ha suscitato e della crisi economica e sociale che ha scatenato. Per questo sono scritti nati nella e dalla urgenza di una situazione che necessitava (e continua ad aver bisogno) non soltanto di una ponderata riflessione sulle sue cause, ma anche di una spiegazione in grado di fornire risposte agli interrogativi suscitati tra i cittadini, i lavoratori e i militanti di area antagonista colpiti da tale catastrofe sia in chiave sanitaria che economica e politica.
Che sia di origine “naturale” o meno, il virus ha messo a nudo le debolezze di un sistema e di un modo di produzione la cui auto-narrazione e il cui immaginario non sono più sufficienti a giustificare né le politiche messe in atto per fronteggiarlo, né tanto meno le spiegazioni fornite per mantenere attivo un circuito produttivo che, dietro la mera apparenza del lockdown, non ha mai smesso di funzionare, almeno al 60%, secondo le sue norme principali, legate allo sviluppo, al mantenimento delle quote di mercato nazionale e internazionale e basate esclusivamente sulle leggi del profitto, dell’appropriazione privata della ricchezza socialmente prodotta e della produzione di merce come fine ultimo del lavoro.
Così, se precedentemente i drammi legati all’emergenza climatica, alle guerre e all’impoverimento progressivo di vaste aree, geografiche e sociali, del globo rimanevano, nonostante tutto, ai margini dello sguardo dei lavoratori ancora impiegati con un contratto stabile e dei membri di una classe media ormai destinata all’estinzione, l’esplodere della pandemia ha letteralmente servito in tavola ciò che, prima, poteva ancora essere rimosso per distrazione e ritenuto possibile soltanto oltre i confini dell’Occidente.
Il modo di produzione capitalistico non solo ha dimostrato di aver progressivamente aperto, come un novello apprendista stregone, il vaso di Pandora costituito dall’intreccio tra sfruttamento delle risorse umane e ambientali, scienza prostituita agli interessi finanziari e industriali e politiche rivolte esclusivamente all’arricchimento di una frazione sempre più minoritaria della specie umana, ma ha anche mostrato la sua totale incapacità di risolvere i problemi suscitati dal suo stesso agire e dalla sua irrefrenabile e vampiresca sete di guadagno.
L’unica risposta possibile è stata, così come in ogni occasione e in ogni angolo del pianeta nel corso degli ultimi anni, di carattere per lo più repressivo e militare, confortata e supportata soltanto dalla volontà degli Stati di normare burocraticamente ogni aspetto della vita e dell’esistente.
Per questo motivo, considerata la tendenza diffusasi negli anni, ad affrontare caso per caso singoli aspetti dell’epidemia delle emergenze, senza quasi mai uno sguardo d’insieme, anche nei movimenti che pur si vorrebbero antagonisti, gli scritti riportati in questa antologia assumono inoltre e consciamente la funzione di strumento di agitazione e battaglia politica. Perché, molto probabilmente, il tempo dei rinvii e delle speranze è finito. Così come sembra essere finito quello del demone che li ha alimentati esclusivamente a proprio vantaggio. Non sarà la fine del mondo, ma potrebbe essere la fine del modo di produzione basato sulla schiavitù salariale e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, del genere sul genere e dell’economia mercantile e monetaria sulle risorse naturali, questo forse sì.
Buona e proficua lettura a tutte e tutti!

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