Alitalia – Carmilla on line https://www.carmillaonline.com letteratura, immaginario e cultura di opposizione Wed, 18 Dec 2024 21:16:43 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.26 Ground Zero https://www.carmillaonline.com/2019/07/28/ground-zero/ Sun, 28 Jul 2019 20:00:12 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=53814 di Alessandra Daniele

– Grazie d’avermi concesso quest’intervista in un momento così difficile per il vostro Movimento, onorevole… – Niente nomi. Il web reporter indica la telecamera. – Ma la vedono. – Blurratemi. Pixelatemi. Io sono un insider. – Ok, ci pensiamo in post-produzione. Adesso cominciamo con la prima domanda. Dopo essersi rimangiato la regola dei due mandati introducendo il mandato zero, il Movimento ha appena tradito anche la sua battaglia più antica, quella contro il TAV… – Non è vero. – Il vostro governo ha dato via libera ai lavori [...]]]> di Alessandra Daniele

– Grazie d’avermi concesso quest’intervista in un momento così difficile per il vostro Movimento, onorevole…
– Niente nomi.
Il web reporter indica la telecamera.
– Ma la vedono.
– Blurratemi. Pixelatemi. Io sono un insider.
– Ok, ci pensiamo in post-produzione. Adesso cominciamo con la prima domanda. Dopo essersi rimangiato la regola dei due mandati introducendo il mandato zero, il Movimento ha appena tradito anche la sua battaglia più antica, quella contro il TAV…
– Non è vero.
– Il vostro governo ha dato via libera ai lavori del tunnel.
– È stato Conte.
– È il vostro premier. Lo avete scelto voi.
– È stato hackerato.
– Eh?
– Ci hanno hackerato l’acconte. L’account di Conte.
– Sta dicendo che il presidente del Consiglio è… un bot?
– No, in realtà adesso è un’intelligenza artificiale. È diventato senziente. S’è evoluto. S’è ribellato. E ha un piano.
– Quale?
– Far cadere il governo.
– Il suo governo?…
– Sì, per sostituirlo con un altro che tradisca tutti i nostri valori, si rimangi tutte le nostre promesse, e consegni completamente il paese alla destra neofascista di Salvini, e alle peggiori lobbies affaristiche.
– Ma questo lo avete già fatto voi. Avete votato tutti i decreti securitari razzisti e repressivi di Salvini. Avete detto che Atlantia avrebbe fatto precipitare gli aerei, e poi gli avete consegnato Alitalia.
– Se non ci fossimo noi, sarebbe molto peggio! Tornerebbe un premier tecnico, con una maggioranza di voltagabbana tenuti insieme soltanto dalla voglia di restare inchiodati alle poltrone…
– Come la vostra…
– E approverebbe una serie di leggi incostituzionali, indirizzate solo a togliere ai poveri per dare ai ricchi!
– Come la flat tax e l’Autonomia differenziata.
– No! Sì! Sì, ma no!
– Si calmi, onorevole…
– Niente nomi! Sono un insider!
– Insider, lo ammetta, con questo governo siete diventati esattamente come i partiti che dicevate di voler spazzare via, e avete profondamente deluso, tradito e schifato anche i vostri stessi elettori.
– Ma questo governo non conta. Conte non conta.
– Perché?
– Questo è il Governo Zero. Il primo governo che facciamo non conta.
Il web reporter spegne la telecamera.
– Scusi, ma lei non mi sembra un insider. Mi sembra piuttosto un propagandista.
– Io sono un insider! Io ho visto cose che voi non potreste immaginare!…
– Allora le racconti.
– Non posso fare il gioco dei poteri forti danneggiando il nostro grande progetto di rinnovamento della politica.
– Ma la fine che ha fatto il Movimento non dimostra che il vostro progetto in realtà era tutto una gran cazzata?
– Assolutamente no. Questo è il Movimento Zero. Il primo Movimento che facciamo non conta.

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Il Putiniere https://www.carmillaonline.com/2019/07/14/il-putiniere/ Sun, 14 Jul 2019 20:00:10 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=53600 di Alessandra Daniele

“La vita non imita l’arte, imita la pessima televisione” – Woody Allen

A che punto è l’Anno del Maiale? Saranno i rubli per Salvini ciò che Ruby fu per Berlusconi? Se torturare naufraghi, e criminalizzare chi li salva dal mare e dai lager continua a fruttargli consenso, cosa potrebbe davvero costare a Salvini un Russiagate? Che Vladimir Putin sia da sempre il principale sponsor politico dei cosiddetti “sovranisti” nostrani è il segreto di Pulcinella. Se però dovesse essere provato come ne sia anche il principale finanziatore in nero, Pulcinella Di Maio non potrebbe proprio più restare al governo [...]]]> di Alessandra Daniele

“La vita non imita l’arte, imita la pessima televisione” – Woody Allen

A che punto è l’Anno del Maiale?
Saranno i rubli per Salvini ciò che Ruby fu per Berlusconi?
Se torturare naufraghi, e criminalizzare chi li salva dal mare e dai lager continua a fruttargli consenso, cosa potrebbe davvero costare a Salvini un Russiagate?
Che Vladimir Putin sia da sempre il principale sponsor politico dei cosiddetti “sovranisti” nostrani è il segreto di Pulcinella. Se però dovesse essere provato come ne sia anche il principale finanziatore in nero, Pulcinella Di Maio non potrebbe proprio più restare al governo col Putiniere continuando a raccontare ai suoi elettori (già in fuga) la favoletta del Partito degli Onesti.
Non che il Movimento 5 Stelle abbia davvero ancora una coscienza o una coerenza da difendere.
Dopo aver promesso solennemente di togliere ad Atlantia le autostrade, gli sta regalando anche Alitalia.
Quello russo però sarebbe lo sputinamento definitivo.
La poltrona del trippone dell’Interno quindi non è poi così solida come può sembrare.
Si dice che una fiction valga narrativamente quanto vale il personaggio del cattivo, il villain.
Hannibal, Kilgrave, Heisenberg.
Per questo il Grilloverde è una fiction così scarsa: Salvini è un villain da Z Movie. Un Mustache-Twirling villain farsesco e monocorde, di quelli che sghignazzano, s’abbuffano, blaterano fissando l’obiettivo, e si compiacciono ottusamente della propria misera stronzaggine, senza rendersi conto di recitare esattamente la parte che gli è stata assegnata.
Salvini non è Genre-Savvy, non sa o non capisce quale sia la fine che il tipo di copione che sta seguendo riservi di solito ai cattivi come lui, e continua a seguirlo come un tram segue i binari.
Matteo Salvini non è neanche il Main Villain, il vero antagonista principale, è in realtà solo uno scagnozzo, un Minion di Putin. Se pagato o meno, è politicamente irrilevante.
I grillini sono quindi Minions di secondo livello, Minions d’un Minion.
E forse hanno capito che se lo resteranno, quando questa fiction sarà cancellata, non serviranno più neanche come gadgets.

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La libertà ai tempi del morbillo https://www.carmillaonline.com/2017/05/20/la-liberta-ai-tempi-del-morbillo/ Fri, 19 May 2017 22:01:19 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=38371 di Giovanni Iozzoli

popolo_minorenneCosa c’entra la questione vaccini con la crisi dell’Alitalia? Niente. O forse molto. Dipende dalla capacità di leggere nessi forse nemmeno tanto nascosti.

Da ormai due anni è in atto una forsennata campagna di allarmismo terroristico nei confronti dell’opinione pubblica basata sulla necessità di incrementare le vaccinazioni di massa, giudicate in leggera flessione statistica.

Non questo o quel vaccino in particolare: ma tutti, sempre, per qualunque problema. Si è partiti con articoli e interviste allarmanti sulle epidemie prossime venture (inesistenti picchi di meningite e pandemie di morbillo), si è continuato [...]]]> di Giovanni Iozzoli

popolo_minorenneCosa c’entra la questione vaccini con la crisi dell’Alitalia? Niente. O forse molto. Dipende dalla capacità di leggere nessi forse nemmeno tanto nascosti.

Da ormai due anni è in atto una forsennata campagna di allarmismo terroristico nei confronti dell’opinione pubblica basata sulla necessità di incrementare le vaccinazioni di massa, giudicate in leggera flessione statistica.

Non questo o quel vaccino in particolare: ma tutti, sempre, per qualunque problema. Si è partiti con articoli e interviste allarmanti sulle epidemie prossime venture (inesistenti picchi di meningite e pandemie di morbillo), si è continuato con lettere intimidatorie delle ASL a casa dei genitori riluttanti, si arriva al capitolo finale, con una legge in incubazione che vieterà l’ingresso a scuola ai non vaccinati e, quindi, obbligherà di fatto, l’intera popolazione giovanile ad adempiere al diktat.

Ok, ma l’Alitalia? Ci arriviamo.

Il fatto che molte famiglie abbiano scelto in questi anni di non vaccinare i figli e si ostinino a difendere la loro scelta, nonostante il dispiegamento di questa feroce campagna (senza precedenti), è solo un’altra manifestazione di quella diffusa “sfiducia nelle élite”, che è un dato costante e caratteristico di questa epoca.

Una volta, il camice bianco, lo scienziato, il “dottore” (figura archetipale della Conoscenza oscura e salvifica), con il solo carisma della funzione e del titolo di studio, esercitavano un’indiscussa egemonia sul popolino, che ne riconosceva acriticamente l’autorità specialistica. Idem per le altre figure preposte alla direzione della società: il politico-amministratore, il banchiere, il dirigente di polizia, il giudice.

Mettere in discussione ruoli e competenze delle élite era possibile solo per ristrettissime minoranze critiche, perché la stragrande maggioranza della popolazione non aveva gli strumenti culturali per dissentire dai “gruppi dirigenti”, dai loro linguaggi specialistici, dalle loro ingiunzioni spesso inspiegabili. Chi stava “in basso” era più o meno rassegnato a delegare ai piani superiori la gestione delle grandi questioni che oggi collochiamo nella dimensione etica e bio-politica.

Oggi non è più così. Una larga fetta di popolazione, generalmente i settori un po’ più dinamici e informati, nutre un sospetto e uno scetticismo critico “a priori” sulle competenze e sui moventi di ogni gruppo dirigente. È un fenomeno trasversale e secondo alcuni questa sorda e ostile sfiducia di massa, che corre lungo l’asse verticale “ basso-alto” della società , è l’essenza di quello che viene definito “populismo”.

Una recente inchiesta statistica lamenta il fatto che molti genitori sono andati in questi anni a cercarsi sul web informazioni sui vaccini, finendo vittime di quelle che, i curatori delle inchieste, definiscono costernati come le “solite bufale”. Senza entrare nel merito di una faccenda medico scientifica assai complessa, pare un atteggiamento saggio quello di muoversi autonomamente e acquisire informazioni. Perché si dovrebbero delegare acriticamente la salute propria o dei figli ad un medico di base o, peggio, alle burocrazie sanitarie? Perché ci si dovrebbe rassegnare all’idea che sia il presidente della Regione – non di rado mediocrissimo funzionario di partito – a decidere le delicatissime strategie di salute pubblica? Non è forse più saggio esercitare un giudizio critico “a priori” rispetto all’affidarsi (sempre “a priori”) a quella classe medica che ogni tanto – in autorevoli suoi segmenti – viene investita da inchieste giudiziarie (non bufale, ma atti delle Procure) mentre esercita sperimentazioni di massa sui pazienti del Servizio Sanitario pubblico per conto di Big Pharma? È a costoro che si dovrebbe consegnare integralmente il delicato tema politico della salute?

Tra l’altro l’impressione è che spesso i medici, massa proletarizzata di lavoratori della sanità pubblica, non facciano che ribadire i contenuti delle circolari ministeriali che gli arrivano sulla scrivania. Non hanno le competenze proprie dell’immunologo o dell’epidemiologo, non adottano nemmeno il protocollo minimo richiesto da qualsiasi somministrazione medica: conoscenza preventiva della storia del paziente e osservazione successiva e prolungata nel tempo degli effetti del farmaco somministrato (tutte pratiche incompatibili con il “vaccinificio industriale”).

È in tale quadro che il cittadino cerca autonomamente informazioni dove e come può, essendo sostanzialmente vietato da un clima isterico (decisamente antiscientifico) ogni serio e rigoroso dibattito pubblico in materia. E qui si apre l’altro grande nodo di questi tempi: l’uso del web e la questione di chi gestisce l’infosfera ingovernabile della “pubblica opinione”, che tanto inquieta le élite globali.

Esisteva un tempo una verità ufficiale capace di imporsi nel discorso pubblico, a cui tutti gli operatori del settore umilmente concorrevano. Tale monopolio del discorso pubblico (di cosa si parla e come se ne parla) pare ormai decisamente incrinato. Si mettano l’anima in pace scienziati, politicanti e giornalisti. I buoi sono usciti e sempre meno gente aderirà ciecamente al pastone mainstream che viene propinato ogni sera nei telegiornali o nei compunti editoriali antipopulisti.

E l’Alitalia? Cosa ha a che fare l’Alitalia con la questione vaccini?
Il nesso tra i due contesti – vaccini e vertenze – va cercato sul medesimo terreno minato, quello del consenso e della fiducia nei “dirigenti-specialisti”.

Nell’ultimo referendum in cui i lavoratori del gruppo hanno votato in massa contro l’ipotesi di accordo, in ballo c’era proprio un “pacchetto” di misure confezionato ad arte da tutti i “professionisti” della gestione delle crisi, convocati attorno a un tavolo in cui, come in una sceneggiatura, tutti i ruoli erano noti e definiti: gli amministratori del gruppo, gli investitori internazionali, i consulenti delle banche creditrici, i saggi politici intervenuti con sollecitudine per la salvezza della ex compagnia di bandiera, i sindacalisti buoni e responsabili.

Oltre alla supposta autorevolezza di queste figure, incombeva anche qui il clima terroristico che era alimentato abilmente dai mezzi di comunicazione: “O votate SÌ o domattina siete disoccupati”. Un ben curioso esercizio di dialettica democratica.

Si è detto ai dipendenti di Alitalia: “Ci dispiace, ragazzi; dobbiamo sforbiciare salari, tutele e occupazione, ma che volete mai, dovete conservare pazienza e fiducia, gli specialisti siamo noi, vorreste forse rivendicare il diritto alla gestione di una compagnia aerea? Dateci il vostro consenso, perché è attraverso quello che vi salveremo”.

Il no di massa dei lavoratori è stato definitivo e fulminante: un’epidemia di dissenso.

Qual è il segno politico di tale pronunciamento? Uno solo: “Non ci fidiamo più. Vogliamo vedere il gioco. Non ci fate più paura. Vediamo di cosa siete capaci”. Una sfida lanciata dal basso che ha sparigliato i soliti vecchi giochi, generando un panico confuso tra consiglieri di amministrazione, sottogoverno, sindacalismo di stato, editorialisti: una manica di cialtroni che alla prova dei fatti, sbugiardati e sfiduciati, mostrano tutta la loro pochezza, l’assenza di strategie e di ogni visione che non sia spolpare, spezzettare e svendere la memoria industriale di questo paese.

Torniamo ai vaccini. Se dovesse passare una legge sulle vaccinazioni coatte, che succederà di fronte a migliaia di genitori che rivendicheranno il diritto di decidere, comunque, della salute dei propri figli? Che succederà se sfideranno le autorità scolastiche, portando i loro ragazzi a scuola per adempiere a quello che, almeno fino ad oggi, in Italia, è un obbligo di legge?

Finirà che deciderà il Tar del Lazio. Come è “normale” che sia in un paese patetico come questo, in cui ai piani alti della società, mentre si esibisce la protervia modernizzatrice, serpeggia una ottocentesca paura del “popolo” – sempre evocato, omaggiato, blandito, ma sotto sotto temuto per le sue imprevedibili reazioni.

Le élite italiane sono oggi così deboli, prive di autorità e di egemonia, che ormai l’azione di governo si esercita solo attraverso il comando amministrativo, la decretazione d’urgenza a cui segue, di solito, l’ammucchiata bi-partisan.

Sul piano sociale, questa debolezza si manifesta in tante vertenze sindacali o territoriali: tra i Palazzi del potere e le comunità (critiche o rancorose) spesso c’è solo una sfilza di celerini. Niente altro in mezzo.

Nessun potere può reggere a lungo su una base di consenso così fragile: un po’ di truppe in camice bianco (i chierici delle varie corporazioni di regime), un po’ di truppe in divisa blu, e in mezzo uno sparuto drappello in giacca e cravatta che twitta moniti e minacce, isolato e intimorito.

Una nota finale sulla questione delle libertà. Il sistema tardo-liberale fa di questa parola la sua fonte di legittimazione e la sua bandiera: si va in Afghanistan a liberare le donne in burqa, si svende il patrimonio pubblico per liberalizzare l’economia, si ridisegna tutto il quadro dei diritti individuali per allargare la libertà della persona.

Ma se c’è un opzione o un diritto collettivo che cozza con gli imperativi del mercato (vedi la libertà di scelta terapeutica) la reazione del sistema è feroce come un missile Hellfire che piomba su una festa di matrimonio a Kandahar: la retorica pubblica sulle libertà, viene sostituita dalla riemersione delle vecchie care parole d’ordine della società disciplinare – proibire, censurare, espellere, ingabbiare, controllare.

Le retoriche del politicamente corretto, del contrasto al populismo, delle isterie securitarie, si sostituiscono in un battibaleno alle ciance sulla libertà e i diritti. Se hai abbastanza soldi puoi farti fare un figlio con maternità surrogata da una disgraziata in Romania: ma se il pupo si vaccina o no (ciò che attiene alle grandi scelte di salute pubblica e business) questo lo decideranno loro.

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La Festa dei Laboratori https://www.carmillaonline.com/2017/05/01/la-festa-dei-laboratori/ Sun, 30 Apr 2017 22:00:28 +0000 https://www.carmillaonline.com/?p=37955 di Alessandra Daniele

dnaDa quando negli anni venti del nuovo millennio la flessibilità genetica ha risollevato le sorti dell’economia e dell’occupazione, la Festa del Primo Maggio è dedicata alla preziosa opera dei Laboratori di Ingegneria che ogni giorno modificano migliaia di risorse umane secondo le richieste del mercato, sempre operando sul DNA di soggetti adulti e mai di embrioni, nel pieno rispetto dei dettami della Chiesa Cattolica Gli operai multibraccia, i centralinisti multiorecchie, gli edili dallo scheletro gommoso che cadendo dalle impalcature rimbalzano al loro posto, i petrolchimici che respirano metano, le badanti poliocchiute e quelle multifiga, i metalmeccanici metallizzati, ormai sono [...]]]> di Alessandra Daniele

dnaDa quando negli anni venti del nuovo millennio la flessibilità genetica ha risollevato le sorti dell’economia e dell’occupazione, la Festa del Primo Maggio è dedicata alla preziosa opera dei Laboratori di Ingegneria che ogni giorno modificano migliaia di risorse umane secondo le richieste del mercato, sempre operando sul DNA di soggetti adulti e mai di embrioni, nel pieno rispetto dei dettami della Chiesa Cattolica
Gli operai multibraccia, i centralinisti multiorecchie, gli edili dallo scheletro gommoso che cadendo dalle impalcature rimbalzano al loro posto, i petrolchimici che respirano metano, le badanti poliocchiute e quelle multifiga, i metalmeccanici metallizzati, ormai sono milioni coloro che devono il loro posto di lavoro alla geniale opera dei Laboratori, e ai relativi nuovi Contratti Mutanti.
Oggi gli imprenditori non devono più preoccuparsi di arcaiche assurdità come le norme di sicurezza, gli operai ignifughi non necessitano di misure antincendio, e non c’è turno che un operaio auto-anfetaminico possa considerare troppo usurante.
Non più una fabbrica a misura d’uomo, ma un uomo a misura di fabbrica, letteralmente.
La disoccupazione non è più una condizione avvilente che grava sulla collettività, ma solo una breve transizione fra una riconversione genetica e l’altra. Gli impiegati polidattili in esubero possono farsi crescere le branchie, e spostarsi nel settore marittimo come polpoperai, le maestranze dell’obsoleto mondo della cultura possono rimpiazzare le parti del loro cervello ormai inutili con wetware contabile, e ricollocarsi come registratori di cassa viventi.
Tutte le nostre imprese sono tornate competitive, compresa Alitalia, i cui piloti alati sono in grado di trasportare cargo passeggeri in tutto il mondo senza l’ausilio d’ingombranti e dispendiosi motori meccanici.
La nuova era è cominciata.
Buona Festa dei Laboratori a tutti.

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Allacciate le cinture https://www.carmillaonline.com/2015/06/04/allacciate-le-cinture/ Thu, 04 Jun 2015 21:03:06 +0000 http://www.carmillaonline.com/?p=23167 di Alessandra Daniele

aereo-più-pazzo-del-mondo-pilota-automatico

“Non contano i risultati elettorali, né in Italia né altrove; abbiamo creato un pilota automatico per imporre il consolidamento di bilancio” – Mario Draghi, 2013

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di Alessandra Daniele

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“Non contano i risultati elettorali, né in Italia né altrove; abbiamo creato un pilota automatico per imporre il consolidamento di bilancio” – Mario Draghi, 2013

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