di Gian Antonio Orighi
Il Nobel colombiano Gabriel García Márquez, 76 anni, torna nelle librerie di Spagna ed America Latina il mese prossimo. Non, come ci si aspettava, con la seconda parte della sua autobiografia Vivir para contarla, uscita nel 2002, bensí con un romanzo, Memoria de mis putas tristes (Memoria delle mie puttane tristi). La «novela», di un centinaio di pagine, era una sorpresa che stava preparando la grande agente letteraria di Gabo, la mitica barcellonese Carmen Balcells, con la casa editrice Random House Mondadori. Ma il supplemento letterario “Ñ” del quotidiano argentino Clarín le ha rovinato la fiesta anticipando la ghiottissima novità.
Lo scorso sabato 21 agosto, infatti, nella sua rubrica Pistas, il sempre informatissimo Ezequiel Martínez rivelava sotto il titolo La putas tristes de Gabo: «Il romanzo dell’ anno? Forse, se neppure l’ultimo Harry Potter è riuscito a scalzare Il codice da Vinci. Ma il nuovo libro di Gabriel García Márquez sarà, come minimo, uno dei titoli che si venderanno come il pane». Ed aggiungeva: «Non manca molto: nella prima settimana del prossimo ottobre si terrà il lancio mondiale, per Spagna ed America Latina, del romanzo».
E, come per sottolineare la veridicità del suo scoop, Martínez precisava anche che Memoria de mis putas tristes uscirà in Argentina dai tipi di Editorial Sudamericana, uno dei marchi di Random-House Mondadori che ha pubblicato tutti i romanzi del Nobel colombiano García Márquez, fin da Cent’ anni di solitudine. Ed infatti, ieri, El País rilanciava la notizia di Clarín anticipando: «I responsabili della Random House Mondadori ultimavano martedì scorso, a Bogotà (Colombia) i dettagli dell’ accordo per pubblicare il romanzo».
Il romanzo – secondo le indiscrezioni di Martínez – racconta la storia di un uomo anziano che, per festeggiare i suoi 90 anni, chiede alla maîtresse di un bordello di offrigli, come regalo di compleanno, «una giovane illibata». Di fronte a quella ragazza vergine, di cui poi si innamorerà, l’uomo ripassa nella sua memoria le immagini di altre prostitute che ha potuto amare.
[da La Stampa]