Rabbini Investigatori: una categoria che sembra bizzarra e che invece mette a nudo la radice più autentica del genere giallo & noir. L’anima metafisica, perennemente risolta nella figurazione mistica della Caccia alla Preda, è uno dei perni fondamentali della letteratura di genere, declinata secondo ogni prospettiva possibile: dalla metafisica materialista all’indagine laica, dal discorso sociologico a quello teologico. Richard Zimler è uno dei migliori autori della schiera in cui militano i Rabbini Investigatori. In Italia abbiamo letto – e non comprato secondo quanto meritava – Il cabalista di Lisbona: storia di occultismo talmudico (e non solo) e di penetrazione geografica straordinaria – forse il romanzo più vicino al Club Dumas di Perez Reverte. E’ già un evento, non qui da noi bensì negli States, l’annunciata uscita, a luglio, del nuovo romanzo di Zimler, Hunting Midnight. Per chi non conoscesse Zimler, in attesa che HM raggiunga i litorali italici, presentiamo The Angelic Darkness, il libro successivo allo splendido Cabalista.
Le tragedie della storia ebraica in Europa e lo sguardo all’occulto sono gli interessi fondamentali di Richard Zimler, che l’autore de Il cabalista di Lisbona modula secondo le regole del fantasy e del romanzo amoroso. L’emblematica storia che anima The Angelic Darkness (’99) ha per protagonista un personaggio memorabile, Bill Ticino. Depressissimo per la dipartita della moglie dall’amato nido coniugale in quel di San Francisco, Bill incappa in eventi inquietanti, confusi con la ridda di ricordi che lo colpiscono dal passato amoroso che non è più d’attualità per lui. Piuttosto che starsene solitario in casa, condivide. Enter Peter, un uomo affascinantissimo e androgino, raffinato, espertissimo in discipline tipicamente anglosassoni quali fiori the e antichità, e proprietario di un uccello di nome Maria. Sebbene Peter assicuri a Ticino che non è gay, certo non riesce a eliminare quell’aura non propriamente eterosessuale che emana. Bill, in breve tempo, resta mesmerizzato dalle strane storie che Peter gli racconta. E, al tempo stesso, incomincia a sviluppare facoltà non comuni: sogni lucidi, fenomeni di chiaroveggenza, poteri di guarigione.
La suspence che Zimler magistralmente fa correre lungo tutto il suo romanzo raggiunge l’apice poco prima del finale cartoonistico che, con geniale tempestività, l’autore del Cabalista rappresenta con sorprendente bidimensionalità.