di Lenka Staníčková
Una casa editrice specializzata in letterature dell’Europa dell’Est, in via di costituzione in questi mesi, intende presentare al pubblico italiano un bestseller della moderna narrativa ceca: il romanzo Diritto d’asilo di Luděk Wellner. Un’opera poderosa e complessa, che alla meticolosità del romanzo storico unisce intenzioni filosofiche e poetiche, con risultati di altissimo livello letterario. La corrispondente di Carmilla da Praga è andata a intervistare l’autore.
Con lo scrittore ceco Luděk Wellner ci siamo incontrati nello studio praghese di una ditta italiana, in cui lavora come architetto e disegnatore. Poiché poco tempo fa ho letto il suo romanzo storico Diritto d’asilo, volevo approfittare di un breve momento del pomeriggio soleggiato del venerdì per l’intervista.
LS:
Il romanzo ha avuto un gran successo presso i nostri critici letterari, e in un periodo relativamente breve sono stati venduti tre quarti delle copie stampate. Nel suo racconto il personaggio principale è un cantante e poeta antico, Korrhagos Eumélos, che s’incontra con personaggi storici come ad esempio Alessandro IV. o Demetrios. Vorrei sapere quanto il personaggio è autentico e, riguardo a lei, qual è il suo rapporto con l´antichità e l´Egitto antico.
LW:
Quanto Korrhagos Eumélos sia persona inventata oppure se sia vissuta davvero e mi abbia suggerito il suo racconto, non oso rispondere. L´intero racconto, dalla morte di Alessandro Magno fino alla lotta tra i re sull’imperio, vicino alla città di Ipso, è però storicamente autentico ed è per esempio raccontato da Plutarco. A parte ispirazioni musicali e storiche, durante il mio lavoro di grande aiuto sono state le consulenze dell’Istituto egittologico presso l´Università di Carlo a Praga, e con storici dell’Associazione degli amici delle civilizzazioni antiche presso il Museo Nazionale. Il mondo antico e l´Egitto sono affascinanti già per il fatto che sono le radici della nostra cultura europea cristiana. L´Egitto con la forza delle sue idee ha fecondato il mondo greco. L’ellenismo tutte queste influenze culturali e immateriali le aveva mescolate con le spezie dell’Oriente e le aveva date a Roma, dove assorbivano nuova vita dalla cultura sotterranea degli abitanti originari, forse soprattutto degli Etruschi. Da qui, questa eredita si è versata con il cucchiaio celtico-germano nel medioevo europeo. Anche per questo voglio bene all’Italia, in cui questa minestra ha bollito, e la visito molto volentieri. La storia vi respira da ogni pietra.
LS
Ci dice di ispirazioni musicali. Nello scrivere si è ispirato alla musica? Eppure è un’altra arte.
LW
Non mi piace troppo la parola arte, è fuorviante. Nei recessi misteriosi dell’anima umana è nascosto qualcosa di immensamente bello, che dobbiamo sempre scoprire, poiché è qualcosa di originario ed eterno. E ogni tanto quella fonte, a certe condizioni, si sprigiona da qualche parte, nella forma di un libro, o di un quadro, di una musica o anche di un fare umano gentile. E’ lo stesso quando ascolto una bella musica, come se ne nascesse un racconto, e se uno ha addirittura l’umore e il tempo, lo può raccogliere. Però ciò può valere anche per il nudo riflesso della bellezza della realtà.
LS
Il suo romanzo ha sottofondi religiosi?
LW
Non mi piace tanto neanche la parola religione. Molta gente dichiara diessere atea solo perché non riesce ad accettare la forma ufficiale di Dio, e neanche mi meravigliano. Poi si dovrebbe discutere su chi è Dio. Se per semplicità cosí denominassimo la sostanza principale e la fonte di tutto l´esistente, poi ci troveremmo tutti d’accordo. La ricerca della faccia vera di quella sostanza e del riconoscimento di se stessi nell’ordine del mondo è contenuto anche oggi in ogni atto, benché nell’antichità forse se ne parlasse meno e si facesse di piú. Anche Korrhagos Eumélos cerca se stesso nell’ordine del mondo, essendo prete, cantante, musicista, poeta, amante, ogni tanto anche schiavo, ufficiale responsabile della casa di meretricio alessandrino e dell’osteria, profanatore di tombe, servo di bordo, attore nel gruppo teatrale di Menandros, guerriero, accompagnatore degli ebrei in fuga. Tutto è buono, con l´aiuto del destino, per levigare e limare la sua anima poetica e nostalgica dell’asilo nel caos del mondo.
LS:
Ha qualche modello di scrittore?
LW
Sicuramente mi ispirano consapevolmente e anche inconsapevolmente gli autori che mi hanno impressionato piú di tutti. Però non vorrei citarli, perché è inutile.
LS:
Pensa che il mondo d´allora sia meglio di quello oggi?
LW:
Non voglio distinguere il mondo prima e adesso, poiché il mondo è cambiato, però la gente che vi vive è uguale; solo, attraversa nuove esperienze. Quelle già vissute ognuno le porta dentro di sé e vive con esse. Nessuno nasce come una pagina bianca. Il mondo d´oggi è accelerato, coperto dalle informazioni, lo sviluppo tecnico è arrivato a un certo limite che non ha, secondo la mia opinione, senso superare finché l´ego umano, i suoi desideri egoistici e le passioni senza uscitá saranno i motori principali dell’agire dell’uomo.
LS:
Di queste cose è forse meglio scrivere che parlare. Le chiedo sotto il profilo pratico: usa il computer? Qual è la differenza tra lo scrivere a mano ed elettronicamente?
LW:
Il computer è un mezzo fantastico, sicuramente. Però non mi rende più veloce lo scrivere.
LS:
In questo periodo sta scrivendo qualcos’altro? Di nuovo sull’antichità?
LW:
Già nell’anno della prima edizione di Diritto d´asilo mi sono messo a scrivere le note per un altro racconto, situato però piú di un millennio indietro nel passato, nell’oasi egiziana misteriosa di Fajjúm, dove si estendeva la città allora chiamata Ictauej e piú verso nord il mitico Labirinto. Bollivo poco a poco il racconto durante gli anni e si cristallizzava, si sono accumulati note, estratti, ispirazioni, versetti, episodi, brani, dialoghi. Una forma scritta comincia ad averla ora, come se i dati accumulati avessero superato il punto critico e il racconto stesso si stesse animando. É un momento di cui godo molto. Anche se il racconto comincia nella Grecia micenea, spero di estenderlo presto anche all’Egitto.
LS:
La ringrazio molto per l’intervista. Ma le chiedo, ancora, se il suo nuovo racconto ha qualche relazione con Diritto d’asilo.
LW:
Sì. É qualcosa come un seguito retroattivo. La ringrazio anch’io per le sue gentili domande.