Se n’è andato con l’anno vecchio. Proprio il 31 dicembre, vinto da una malattia che lo affliggeva da tempo, compiuti da poco i settant’anni, ci ha lasciati Gian Filippo Pizzo. La fantascienza italiana perde così un altro dei suoi personaggi storici e molti nei suoi ranghi perdono un caro amico.
Palermitano trasferito a Firenze dove per decenni aveva lavorato come bibliotecario presso la Facoltà di Lettere, era stato attivo nel mondo editoriale della fantascienza fin dai primi anni Settanta, quando curava una delle riviste amatoriali più interessanti dell’epoca, Astralia. In seguito avrebbe pubblicato decine di racconti e articoli critici su molteplici testate, come Urania, Asimov’s Science Fiction Magazine, Robot, Aliens, L’Eternauta, ecc. e curato una longeva rubrica fissa specialistica per Il Giornale dei Misteri della Corrado Tedeschi Editore. La sua firma è comparsa spesso anche sulle pagine di Carmilla.
Particolarmente importante il suo lavoro di promozione e diffusione, da vero talent scout, della narrativa breve fantascientifica degli autori italiani, spesso giovani ed esordienti, attraverso decine di antologie tematiche curate da solo o con altri collaboratori, purtroppo quasi sempre per piccoli editori, quindi poco visibili. Un’attività iniziata con Ambigue utopie: 19 racconti di fantaresistenza (Bietti, 2010), Notturno alieno: 22 racconti fantanoir (Bietti, 2011), Sinistre presenze: 17 racconti horror impegnati (Bietti, 2013), e proseguita fino all’ultimo. Il risultato più riuscito in questo campo è probabilmente il n. 1643 di Urania, Le Variazioni Gernsback (Mondadori, 2017).
Intensa anche la sua produzione saggistica, dal Dizionario dei personaggi fantastici: i protagonisti della fantascienza, della fantasy e dell’horror nel cinema, nel fumetto e nella letteratura, (con Roberto Chiavini, Gremese Editore, 1996), fino ai collettanei Guida al cinema horror. Il New Horror dagli anni Settanta a oggi, uno dei pochi titoli esauriti di Odoya (2015), e Guida ai narratori italiani del fantastico. Scrittori di fantascienza, fantasy e horror made in Italy (Odoya, 2018), testo che suscitò accese polemiche per l’esplicita denuncia della strumentalizzazione politica perpetrata da parte di personaggi dell’ultradestra nei riguardi di certi autori e temi del fantasy e dell’horror.
A tutti mancheranno il suo instancabile impegno e la sua presenza pacata.