di Alessandra Daniele
Il cerchio s’è chiuso. Cacciato dalla RAI negli anni ’80, Beppe Grillo era stato per decenni un simbolo del dissenso. Adesso è lui a cacciare qualsiasi dissenziente dal movimento del cui marchio è proprietario dispotico e decisionista. “You either die a hero, or you live long enough to see yourself become the villain” (The Dark Knight)
Il M5S gli sta sgusciando dalle mani, insieme alle mal riposte speranze di milioni di italiani, che probabilmente crederanno velleitario o truffaldino qualsiasi tentativo di cambiare la politica. Che lo volesse o meno, Beppe Grillo è diventato un dissuasore, un simbolo negativo che allontana dalla pratica del dissenso.
Altra recente grande delusione dev’essere stata per alcuni vedere l’amministrazione Obama raccontare le stesse balle per coprire le stesse porcate come le amministrazioni precedenti. Milioni di persone spiate illegalmente dal governo USA adesso sanno che ”The Machine”, l’onnivedente macrosistema di sorveglianza globale della serie Person of Interest esiste davvero. E che il suo creatore ha l’etica di Ben Linus. Ancora non è chiaro però se i terroristi intenzionati a uccidere Obama col Raggio della Morte fossero in realtà agenti del Chupacabra.
Con la ruffiana scelta del nome, Papa Francesco s’è subito letteralmente autodefinito ”il Papa dei Poveri”. In realtà finora, aldilà delle dichiarazioni di circostanza con la rinuncia a servirsi di scarpe e cappelli dal costumista di Once Upon A Time come il predecessore, da Papa Francesco ai Poveri non è ancora arrivato niente di significativo. Ancora una volta è cambiato il testimonial, ma non il prodotto. I vaticanisti però continuano a vaticinare un imminente rinnovamento epocale, credibili quanto la transustanziazione. L’enciclica in arrivo firmata Bergoglio è stata scritta da Ratzinger: ogni piacione ha un secchione che gli fa i compiti.
Matteo Renzi rimane in testa ai sondaggi presidenzialisti, è però il caso di ricordare che per anni c’era stato Fini. I sondaggiati sembravano preferirlo sia a Berlusconi che a qualsiasi leader il PD avesse al momento, e nell’autunno 2010 pareva inevitabilmente destinato al trono di spade, bastoni, coppe e denari del Governissimo. Sappiamo tutti come sia finita in realtà. Renzi si propone d’essere il Tony Blair del PD: ha scelto come figura di riferimento l’ex premier britannico perché Nabucodonosor gli è sembrato un po’ troppo moderno. Possiamo chiamare Renzi Tiny Blair: tutti gli altri leader in pectore espettorati dal PD non progettano altro che fargli fare la fine dell’omonimo personaggio di Mad Dogs.
Matt Smith lascia il suo ruolo in Doctor Who. Si vocifera di varie divergenze con lo showrunner Steven Moffat, che purtroppo invece resterà al suo posto. Grazie a Smith, forse l’undicesimo Dottore riuscirà a morire prima di diventare definitivamente il vero villain della serie, ma a causa di Moffat quella sorte toccherà comunque al dodicesimo. Chi sarà? Per superare la fase di stallo, ed evitare logoranti contrapposizioni, s’è offerto di interpretarlo Giorgio Napolitano.