Mentre l’amministrazione comunale della capitale francese accorda in forma ufficiale e solenne la “protezione della Città di Parigi” a Cesare Battisti, e istituisce un’apposita commissione; mentre varie cittadine qui e là per la Francia lo nominano cittadino onorario; mentre addirittura gli inquilini dello stabile in cui abitava (già autori di un volantino intitolato “Ridateci il nostro portinaio”) marciano con tutto il 9° Circondario fino al municipio del quartiere e trovano la solidarietà del sindaco e dei consiglieri, gli intellettuali transalpini più prestigiosi continuano la loro mobilitazione.
Quattro di essi, ben noti anche in Italia (lo storico Pierre Vidal-Naquet, il disegnatore Enki Bilal, la scrittrice Fred Vargas, il regista Jacques Audiard) hanno redatto la lettera aperta che riportiamo, firmata nel giro di pochi giorni da 430 loro colleghi.
Signor Ministro,
l’arresto del romanziere Cesare Battisti e la minaccia di estradizione che pesa su di lui destano emozione e riprovazione nel mondo della cultura, e ben al di là di esso.
Noi, scrittori e romanzieri, editori e traduttori, librai, disegnatori e fotografi, artisti, attori e cineasti, donne e uomini di cultura, le domandiamo di rompere il suo silenzio sulla situazione di Cesare Battisti.
Noi non possiamo accettare che la nostra repubblica ritiri brutalmente l’impegno preso con Cesare Battisti di consentirgli di vivere tra noi a patto di rompere con la logica degli anni di piombo, promessa che Cesare Battisti ha pienamente rispettato.
Non possiamo accettare che Cesare Battisti sia minacciato di estradizione per l’arbitrio di un voltafaccia giudiziario inaccettabile, e imprigionato a vita in Italia, senza ricorso possibile per via di una legge iniqua.
Ne va dell’onore della Francia, arricchita da tanti apporti venuti dal mondo intero, e della sua cultura, di cui lei è il garante e il difensore naturale.
Ne va del rispetto della parola data, così come dell’avvenire delle libertà e dei diritti nell’Europa in costruzione.
E’ per questo che vi domandiamo, Signor Ministro, di intervenire affinché la libertà sia restituita a Cesare Battisti, e gli sia definitivamente assicurato il diritto d’asilo promesso.
Tra i 430 firmatari dell’appello più noti in Italia, gli scrittori Daniel Pennac, Tonino Benacquista, Daniel Picouly, i registi Costantin Costa-Gravas e Bertrand Tavernier, il filosofo Bernard-Henry Lévi, il disegnatore Willem.
(Nella foto, Cesare Battisti e la sua compagna Mariette)