[da il manifesto]
PARIGI – Alla mobilitazione degli intellettuali e delle sinistre radicali, agli appelli di Daniel Pennac e degli scrittori noir, si aggiunge adesso la parola autorevole del segretario del partito socialista, François Hollande [nella foto a sinistra]. Ieri Hollande si è recato al carcere parigino della Santè per incontrato a Cesare Battisti, l’ex militante dei Proletari per il comunismo diventato romanziere in Francia e arrestato l’11 febbario, dopo vent’anni di vita tranquilla a Parigi. Il governo italiano è tornato a chiedere la sua estradizione, già respinta nel `91 dalla magistratura francese, per fargli scontare l’ergastolo. Dopo aver parlato con Battisti per circa mezz’ora, Hollande ha lasciato il carcere e ha dichiarato che il governo di destra di Jean Pierre Raffarin «ha ceduto a Berlusconi», ricordando «il sordido negoziato con il presidente del consiglio italiano e, peggio ancora – ha rincarato – con il ministro della Giustizia, membro della frazione più estrema del governo della penisola poiché appartiene alla Lega Nord».
Il segretario socialista ha comunque espresso «fiducia che la giustizia respinga» la nuova richiesta di estradizione, considerando anche che «Battisti è perfettamente integrato nella società francese», perché altrimenti la Francia «mancherebbe alla parola data», calpestando l’impegno assunto negli anni 80 dall’allora presidente socialista François Mitterrand.
La celebre «dottrina Mitterrand» è stata di fatto cancellata nel 2002 quando Parigi consegnò Paolo Persichetti, condannato per l’appartenenza all’Unione dei comunisti combattenti degli anni 80. E nel caso di Battisti, al di là degli orientamenti politici, per arrivare all’estradizione ci vuole anche una pronuncia dei giudici che contraddica quella del `91, quando l’autore de L’Ultimo sparo venne dichiarato non estradabile in quanto condannato al termine di processi celebrati in sua contumacia e senza alcuna possibilità di ottenere un nuovo giudizio. Il 3 marzo la corte d’appello deciderà sull’istanza di scarcerazione depositata dai legali di Battisti, Jean Jacques De Felice e Irène Terrel.