Da libero.it — 27/01/04 —h.12:09 L’influenza dei polli minaccia la salute dell’uomo – Oms, Fao e Oie lanciano un appello. Intanto il virus H5 si diffonde in tutta l’Asia
GINEVRA, 27 gen – L’influenza dei polli, che colpisce un numero crescente di paesi asiatici, costituisce una minaccia mondiale per la salute umana e una catastrofe per la produzione agricola. In un appello congiunto Fao, Oms e Oie chiedono un’assistenza internazionale per far fronte alla sfida. In un comunicato congiunto reso noto oggi a Ginevra l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), l’Organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e l’Ufficio internazionale delle malattie epizootiche osservano con preoccupazione la “propagazione di una forma estremamente patogena dell’influenza aviaria in diverse zone dell’Asia” e affermano che esiste il “rischio di vedere il virus responsabile di tale influenza diventare un agente patogeno efficace e pericoloso per l’uomo”. La comunità internazionale deve mobilitarsi per fornire fondi ed assistenza ai Paesi colpiti ed aiutarli ad eliminare la minaccia.
Sirchia dichiara: “Influenza aviaria? Basta che i polli non prendano l’aereo!”
Discorsi a Pera per tutte le occasioni…
ANSA 27/01/04 – GIORNATA DELLA MEMORIA: PERA, CAPIRE PER NON DIMENTICARE – ROMA – ”Noi non vogliamo dimenticare nulla. Neppure le testimonianze più crudeli. Esse devono aiutarci a ricordare. Davanti ad esse non possiamo solo stupirci, vergognarci, indignarci. Dobbiamo fare di più. Dobbiamo capire. Solo questo, insieme all’impegno concreto, più dell’emozione, ci aiuta a fare sì che quello che è accaduto non si ripeta mai più”.
Così il presidente del Senato, Marcello Pera, ha celebrato la Giornata della Memoria, all’Auditorium di Roma, insieme al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Queste frasi solenni potevano andar bene anche per:
i gulag sovietici
le foibe
la prigionia di Calisto Tanzi
la persecuzione delle toghe rosse contro Berlusconi
la persecuzione di Striscia la Notizia contro Bonolis
l’eliminazione dei primi due concorrenti del Grande Fratello
Il Signore degli Agnelli
VARIE TESTATE (DA RIVOLGERE AL MURO), 27/01/04.
Luca Cordero di Montezemolo accetta la candidatura a presidente della Confindustria.
Per sconfiggere il tenebroso regno di Berlusauron, che ha invaso il made in Italy, è stato prescelto Brodo (Luca Cordero di Montezemolo, chiamato così per aver portato al successo con la Ferrari la terra dei tortellini e degli zamponi). Assieme a lui, sul fronte politico, Prodo.
Il nostro eroe, appoggiato da quella parte di imprenditoria che avversa il nano di Arcore e la sua tribù mediatica, gode anche dell’alleanza con il popolo degli “Elfi di scipio”: re Ciampi in testa. Se poi si aggiungono D’Alema, Fassino e Rutelli, la cordata, pardòn: la cordera di montezemola, è già bell’e fatta. Auguri…
Polli al Kerry
ANSA 28/01/04 – Il candidato democratico alle presidenziali USA John Kerry vince anche nel New Hampshire.“Kerry parla da candidato, anzi da presidente:”L’America non appartiene ai privilegiati e agli interessi speciali -dice-. Restituiremo l’America a tutti gli americani”; e aggiunge un messaggio ”per le lobbies e i grandi gruppi che adesso sono di casa alla Casa Bianca”: ”Noi stiamo arrivando, voi ve ne state andando”.
Però, da Il Foglio del 27/01/04:
“A scanso di equivoci, Kerry lo dice chiaro. “sostengo pienamente l’obiettivo dell’Amministrazione di un cambio di regime in Iraq”. Saddam “è un fuorilegge che ha voltato le spalle alle condizioni per la sua resa poste dall’Onu nel ’91 ”. Per vincere la guerra al terrorismo, dice, bisogna evitare che “i campus universitari e gli intellettuali tornino a demonizzare Cia e Fbi come ai tempi del Vietnam”. Occorre un potenziamento delle forze armate, nel campo della supremazia tecnologica e della proiezione di forza nel mondo, maggiore di quello che Bush “persegue solo a parole”. La sua critica non è all’azione armata in Iraq. È al pappamollismo verso la Corea del Nord.”
Se qualcuno crede che un eventuale presidente degli Stati Uniti democratico non adotti la guerra come elemento di politica estera, come del resto fece a suo tempo Clinton, è un pollo. Se ci crede ed aderisce è Rutelli.