di Nico Maccentelli
Libero.it – 09:21 -Saddam: dopo la sua cattura gli americani si scatenano nella produzione di gadget a tema…T-shirt, trappole per topi e bambolotti di dubbio gusto.
In questi giorni l’immagine del rais catturato è entrata nelle nostre case come il macabro trofeo d’una guerra permanente, spettacolarizzata al parossismo, nell’orrore delle logiche barbare di cui è portatrice.
Barbarie è il termine giusto. Non solo per i morti che sta producendo quotidianamente, tra rastrellamenti e bombardamenti spacciati per operazioni antiterroristiche, per le bombe umane, per l’indigenza, la fame, la miseria nera d’un intero popolo. Barbarie non solo per il livello di disumanità raggiunto, quando a morire sono i bambini, nell’indifferenza complice dei media asserviti, in un occidente che guarda al Natale senza leggere contraddizioni in tutto questo.
Ma barbarie anche nelle liturgie sanguinarie, nei riti che ci riportano nelle epoche più oscure della storia umana. Davanti ai corpi ingiuriati dalla folla (ma è poi vero?) degli agenti segreti spagnoli, i nostri media asserviti dipingono la popolazione irachena come barbara, confermando la necessità d’una presenza “civile”. Ma trovano naturale che un uomo, criminale finché si vuole, venga esposto alle televisioni come una vacca (uso un termine utilizzato dalla stampa vaticana), esaminato come una bestia, privato di ogni dignità. Queste scene mi ricordano gli ebrei in fila per la disinfestazione, appena giunti a Treblinka o a Dachau. E mi chiedo: ma gli Usa di oggi, sono gli stessi che hanno combattuto il nazismo?
Poi su www.libero.it leggo che c’è un fiorente mercato di gadget, pupazzi e prodotti di svariato genere come trappole per topi, su Saddam, Bin Laden e quant’altro. C’è persino il bambolotto di Uday, figlio di Saddam, sfigurato dalle ferite, morente, che parla, e chiede che venga chiamata un’ambulanza, a 39 dollari.
Mi vengono in mente le scene da film dei western, con le taglie (che peraltro ci sono ancora), i linciaggi e le esecuzioni sommarie da parte di “uomini della strada” che passano il tempo seduti su gradini di legno o nei saloon. E mi chiedo se gli USA siano un paese civile. La popolarità di Bush torma a salire non solo perché ha catturato Saddam, ma perché l’ha dato in pasto all’America più oscura, provinciale, reazionaria, perbenista, perché l’ha esibito agli “uomini della strada” che vogliono i delinquenti sulla forca, o fritti sulla sedia elettrica. E infatti, J.W. Bush lancia un segnale forte ai suoi cow boy: Saddam merita la pena di morte.
Tra riti osceni e cinici e lanci commerciali d’alta scuola di marketing, questa è la logica dominante, imposta a tutto il mondo da una classe politica ultrareazionaria e di lobbies economiche statunitensi senza ormai un briciolo di decenza. Un’elite che ci sta riportando indietro di secoli. A quando la gogna o il gabbione elettronici dai quali esporre i criminali sulla quinta avenue?
Fotogallery – WASHINGTON, 17 dic – La gara commerciale per sfruttare il ritrovamento di Saddam è già lanciatissima negli Stati Uniti puntando anche sul vantaggio del periodo natalizio e della ricerca di regali originali per amici e familiari. La compagnia di giocattoli Herobuilders, che aveva già lanciato sul mercato bambolotti di Osama bin Laden vestito di rosa e di un George W. Bush super-muscoloso stile Rambo, ha messo in vendita a tempo di record un bambolotto, alto circa trenta centimetri, di Saddam prigioniero (al costo di 9.95 dollari più spese di spedizione). Il catalogo online offre anche il pupazzo che rappresenta Uday morente, il figlio di Saddam ucciso insieme al fratello Qusay a luglio a Mosul. Il bambolotto (costo 39 dollari) parla e invoca aiuto, chiede che venga chiamata un’ambulanza, che si avvisi il padre del fatto che è ancora vivo anche se orribilmente sfigurato. La collezione di dubbio gusto, comprende anche un bambolotto di Jacques Chirac “il verme” con indosso un vestito da soubrette.
John Nettles, un vigile del fuoco dell’Arizona, ha invece inventato una trappola per topi con l’immagine di Saddam dopo la cattura. Duecento gli esemplari messi in vendita su e-Bay.
“Mi è venuta l’idea di creare la trappola per topi Saddam perché mi sembra ironico che il dittatore sia stato catturato in una tana, proprio come il ratto che era”, ha spiegato Nettles. Sempre sul sito di e-Bay all’asta figurano numerosi altri gadget ispirati alla cattura del raìs. Un grafico californiano ha creato t-shirt con l’immagine dell’ex dittatore e la scritta “Catturato” a grandi caratteri rossi. Un altro artista improvvisato ha messo in vendita biglietti d’auguri con il volto post-cattura di Saddam sormontato da un cappello rosso e bianco da Babbo Natale e la scritta “Merry Christmas, America!”. Qualcuno ha cercato di offrire su e-Bay anche alcuni peli della barba di Saddam ma l’offerta è stata subito cancellata perché considerata fasulla. (News2000)