di Alessandra Daniele
Come sappiamo, quando un tumore comincia a dare sintomi molto evidenti, di solito è ormai al suo stadio più avanzato.
Chi scopre oggi la deriva fascista, si sveglia troppo tardi.
Le truci baracconate di Salvini e dei suoi fanboys di CasaPound (che adopera come sturmtruppen per l’assalto della Lega al Campidoglio) sono i sintomi plateali d’un male che già da tempo ha preso il sopravvento.
Sgomberare adesso CasaPound, per quanto giusto, sarebbe come asportare un neo dopo che le metastasi del melanoma sono già arrivate al cervello.
Chi sostiene che il fascismo non stia ritornando non ha tutti i torti, perché il fascismo è già ritornato, da un pezzo, ed è diventato mainstream, con un altro nome.
Il fascismo è la dottrina della disuguaglianza. Questa è la sua essenza, sotto tutti i macabri fronzoli. Disuguaglianza, e conseguente discriminazione in base alla nazionalità, all’etnia, alla religione, al genere, all’orientamento politico e/o sessuale.
Il capitalismo, professato da tutti i partiti rimasti in parlamento, è la dottrina della disuguaglianza e conseguente discriminazione in base alla classe sociale.
E ha disintegrato la società, facendone un’arena per Hunger Games.
Fomentando qualsiasi conflitto redditizio, e capace di stornare l’incazzatura popolare dalla lotta di classe alla guerra fra poveri, in base alla nazionalità, all’etnia, alla religione, al genere, all’orientamento politico e/o sessuale.
E riducendo la democrazia ad un farsesco talent show, che serve solo a scegliere il cazzaro incaricato di eseguire ed imporre gli ordini del Mercato fingendo di non farlo, finché non viene scoperto, e rimpiazzato con un altro ancora più grottesco.
La deriva fascista non è un malfunzionamento imprevisto del capitalismo, è nella sua natura.
Il fascismo è il quarto stadio del capitalismo.
Insieme al delirante “Decreto Sicurezza Bis”, la cosa più fascista che Salvini sostiene non è Altaforte, è la Flat Tax. La disuguaglianza fiscale che favorisce i ricchi anche più di quanto non lo siano già.
Solo un fanboy del capitalismo come lui poteva arrivare a proporre il tariffario per i naufraghi. Salvare un bambino dall’annegamento quanto costerà di multa? E per una donna incinta si pagherà il doppio?
L’unica obiezione del socio Di Maio al Delirio Sicurezza Bis è stata: “Non c’è niente sui rimpatri”.
Intanto, secondo il classico gioco delle parti, il Movimento 5 Stelle continua a recitare il ruolo dell’amico del popolo, col suo reddito di cittadinanza, la versione all’ingrosso dei pacchi di pasta che CasaPound distribuisce ai borgatari, purché bianchi.
Per la dottrina della disuguaglianza, anche i diritti elementari diventano concessioni condizionate alla buona condotta, e all’italianità.
O all’europeismo.
Dipende dallo stadio della deriva.
Chiunque dei cazzari in gara vinca il talent show delle Europee, continuerà a credere, obbedire e combattere. Non per il DUX. Per il PIL.