di Alessandra Daniele
Se sei uno spocchioso vicepremier torturatore di naufraghi, anche i tuoi soci più forcaioli rinnegano i loro principi fondanti per salvarti il culo, e garantirti l’impunità.
Se sei un geometra qualunque con due soldi di roba in tasca, le Forze dell’Ordine ti massacrano di botte, e i medici ti lasciano morire di fame e di sete.
Non è una novità. Salvo rare eccezioni, la giustizia in Italia è sempre stata classista quanto i governi. E il Movimento 5 Stelle non è diverso.
Appena arrivato al potere, s’è immediatamente adeguato alle regole del gioco che fanno dell’Italia il paradiso delle mafie, più o meno legalizzate.
Il No all’impunità dei politici era l’ultima delle Prime Direttive rimasta ai grillini da rimangiarsi. In pochi mesi ne hanno fatto una vera scorpacciata, occupando poltrone, comprando bombardieri, firmando condoni edilizi e fiscali, grandi opere, e accordi commerciali negoziati da Calenda.
Un movimento fondato da due pataccari mercenari, e lanciato su un blog pieno di pubblicità e merchandising era destinato alla svendita.
Non c’è da meravigliarsi che ormai crolli ad ogni elezione, piuttosto è sorprendente che ci sia rimasto ancora 1 elettore su 10 a votarlo, probabilmente soltanto in odio alle repellenti alternative disponibili, a cominciare da quel PD che magari adesso spera di riuscire a liberarsi finalmente del riottoso Cazzaro fiorentino proprio per via giudiziaria, per potersi riciclare sotto la maschera telegenica del fratello del Commissario Montalbano.
Intanto i traffichini di Forza Italia si riciclano con Salvini, che secondo i sondaggi, il 60% degli italiani ritiene abbia agito “nell’interesse supremo della Nazione” a sequestrare i naufraghi della Diciotti. Profughi stremati dal viaggio e dalle torture subite nei lager libici, ben lontani dai ragazzoni palestrati a torso nudo che ricorrono ossessivamente nei comizi di Salvini. Perché lui gli africani se li immagina tutti così. Chissà cosa ne penserebbe Freud.
Gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno votato via web sulla piattaforma Rousseau. Il 59% ha detto Sì all’impunità per Salvini, il 41% ha capito la domanda.
È arrivata l’ora che chi spera in un vero cambiamento finalmente accetti che non potrà arrivare attraverso le urne, né reali, né tanto meno virtuali.
È arrivata l’ora che chi vuole un vero cambiamento finalmente capisca che nulla sarà possibile cambiare davvero se prima non si cambierà il modello socio-economico castale e predatorio che è da sempre, strutturalmente, il paradiso dei gangster, più o meno legalizzati, e dei loro complici e burattini, più o meno democraticamente eletti grazie alla propaganda.