di Alessandra Daniele
Nelle elezioni di medio termine che erano state definite un referendum sulla sua presidenza, Donald Trump ha mantenuto il controllo sul Senato, ma ha perso la Camera. Tecnicamente, adesso l’impeachment è una probabilità meno remota, e i capi d’accusa non mancherebbero. Trump non ha uno scheletro nascosto nell’armadio, ha un armadio sepolto dagli scheletri.
In pratica però tentare di rimuovere un presidente che ha nonostante tutto ancora così tanto seguito sarebbe lacerante per il paese, e controproducente per i Democratici, a cui toccherà quindi adattarsi alla convivenza (letteralmente) armata, finché non troveranno il modo per disinnescarlo prima di rimuoverlo.
L’America è spaccata.
Come sempre.
Come la sua stessa bandiera testimonia. Due pezzi di stoffa diversi cuciti insieme. Il cielo, e la tovaglia. Da una parte le aspirazioni, il sogno, la narrazione. Dall’altra, la pretesa di considerare tutto il mondo un ristorante dove entrare, ordinare, essere serviti.
Fra i camerieri di questo ristorante uno dei più solerti è sempre stato il governo italiano, e il Grilloverde non fa certo eccezione. Se l’Italia è stata esclusa dalle sanzioni commerciali contro l’Iran è infatti perché ha accettato il gasdotto TAP, il MUOS, i famigerati F35, e qualche altra porcheria che scopriremo presto a nostre spese.
Se li ricorda Alessandro Di Battista, il Cazzaro dei Due Mondi, gli anni in cui il Movimento 5 Stelle predicava l’uscita dalla NATO?
Nonostante la continua, compiacente svendita grillina, anche il governo Grilloverde è nato spaccato, e i cocci si tengono insieme solo per restare al potere, sempre pronti all’occorrenza a far saltare tutto dandosi la colpa a vicenda, mentre Salvini con la tovaglia al collo ogni giorno divora un pezzo di cielo pentastellato.
La sceneggiata della prescrizione s’è conclusa con un beffardo rinvio leghista al 2020. Quando anche il Grilloverde sarà prescritto.
Condoni edilizi, condoni fiscali, sanatorie, promesse di sussidi, al netto della propaganda il cui trionfalismo suona sempre più ridicolo, in realtà questo governo si regge esclusivamente sul voto di scambio. Ed è pure uno scambio rateizzato, del quale gli italiani sembrano però rassegnati ad accontentarsi, almeno per adesso.
A questo li hanno ridotti vent’anni di Circo Berlusconi, e sette di Agenda Monti applicata dal PD.
Quando si renderanno conto d’essere ancora una volta a letto col nemico, sarà troppo tardi.