di Alessandra Daniele
– Ti stai smarcando, eh, stronzo? – Sibila la senatrice al deputato corpulento.
– Certo. E a voi conviene. Così tutti i voti che perdete per sostenere la Sanguisuga li recupero io, e poi ve li riporto.
– Ce li riporti? Come ha fatto Scilipoti?
L’onorevole emette un barrito d’insofferenza.
– Ancora mi cacate ‘u cazz’ cu’ chist’? Come se fosse stato l’unico.Siamo tutti lo Scilipoti di qualcuno. Vi conviene stare al gioco delle parti, voi fate il poliziotto cattivo, e io quello buono – si poggia la mano all’altezza dello sterno – col cuore vicino ai cittadini.
La senatrice gli dà un’occhiata gelida.
– Là non c’è il cuore.
L’onorevole sbuffa. La senatrice indica il portaborse poco lontano.
– E quello stronzetto con cui parlavi a chi è vicino? A me pare un reclutatore del Porco.
L’onorevole spara una contorta bestemmia dialettale.
– Ma ti pare che mi faccio reclutare da uno che volevo fottere in galera?
– Lo sai benissimo cosa intendo. Tu fai il poliziotto buono, ma i tuoi continuano a passare al Porco. Come mai te ne scappano così tanti? Non è che te li vendi al chilo?
L’onorevole spalanca la bocca in un’espressione di oltraggiato stupore. Poi strilla
– Ma come ti permetti? Siete voi che fate queste cose, che v’inculate col nemico nei salotti sotterranei, e vi scambiate i deputati come le figurine dei calciatori! Stavolta però ve le appiccicate al cazzo, perché il pallone se l’è fottuto l’arbitro!
La senatrice lo fissa.
– Certo che fai proprio delle metafore di merda.
– Ci siamo capiti! – Ringhia l’onorevole
La senatrice scuote la testa.
– Tu non hai capito una minchia. Se ti smarchi troppo, al prossimo giro finisci fuori dal Parlamento.
– Perché voi vi buttate al centro e rifate la DC coi Fratelli Merda, eh? E v’illudete che il Porco ve li lasci? Quello piuttosto li ammazza tutti e due con le sue mani.
– Lo conosci bene, il Porco.
– Lo volevo fottere in galera! – Ripete l’onorevole. Poi si preme la mano sullo sterno con una smorfia di sofferenza – E poi conoscere il nemico è una questione di sopravvivenza. Ogni mattina una gallina si sveglia nella prateria…
– Una gazzella, non una gallina.
– Vabbè, il concetto è lo stesso.
La senatrice lo guarda.
– La verità è che siete due facce della stessa patacca. Della stessa Italia becera e populista che applaude il cialtrone che la spara più grossa, perché è il più divertente.
– Eh no, l’altra faccia del Porco è la Sanguisuga. Pure loro stanno giocando al buono e il cattivo, avendo in realtà a cuore gli stessi interessi. Infatti il Porco lo vota – indica la senatrice – e le metafore non sai farle neanche tu!
– Però so fare il poliziotto cattivo.
L’onorevole ammicca.
– A proposito, c’è in programma un’altra retata?
– Ti piacerebbe essere ancora un vero poliziotto, eh?
L’onorevole emette un guaito malinconico.
– Magari, cazzo! – Si massaggia lo sterno – a pensarci mi viene il mal di cuore.
– Non è il cuore – ripete la senatrice.