di Alessandra Daniele
Il primo effetto della presidenza Trump è sicuramente positivo: è finita l’ipocrisia del “presidente di tutti”, la menzogna intrinseca nello stesso nome “Stati Uniti” è stata sbugiardata ufficialmente.
Donald Trump non è il presidente di tutti. Almeno metà del paese lo considera un farabutto, un nazista, un demente, un usurpatore, una marionetta di Putin.
È profondamente odiato dai media mainstream, in particolare dalla Stampa (avversione che ricambia) da tutta l’intellighenzia, e da quasi tutto l’establishnent politico, compresi almeno tre quarti dello stesso partito Repubblicano che ha scalato, i cui dirigenti hanno cercato di sabotarlo fino a poco prima del voto.
Tutta Hollywood lo insulta regolarmente, ed ha boicottato la sua cerimonia d’insediamento partecipando invece a manifestazioni di protesta.
I Servizi Segreti hanno già cominciato a lavorare alla richiesta d’impeachment.
Sempre più americani temono per la sorte della loro democrazia, preoccupati che Trump possa fare agli USA ciò che di solito gli USA fanno al resto del mondo.
Americanes. Eymerich Canes. L’assonanza è suggestiva, e forse pertinente.
Gli USA sembrano incarnare da secoli la bastardizzazione di quello che fu l’imperialismo della Chiesa, la pretesa di unire e soggiogare tutto il mondo conosciuto sotto un solo Ordine, un solo Sistema, una sola Cultura, un solo Credo.
Occupare e colonizzare i territori dell’immaginario come quelli del pianeta.
Il cuore dell’Impero adesso però scricchiola sotto il peso delle sue stesse contraddizioni. E si aprono crepe sempre più profonde.
Anche alla Casa Bianca.
Rispetto ai fondamentali del capitalismo, Trump è sicuramente un ortodosso, ma è un eretico rispetto a quella Globalizzazione della quale gli Stati Uniti sono stati finora letteralmente il braccio armato, oltre che il primo motore. Le sue dichiarazioni contro l’UE e la NATO e il suo discorso d’insediamento tutto rivolto all’interno lo dimostrano.
“Buy american, hire american”: Trump è un nazionalista protezionista, e tendenzialmente isolazionista. Espressione d’una delle due “anime” degli USA che dalla Guerra Civile in poi era stata sempre sconfitta.
Ovviamente è anche un Supercazzaro, né capace né intenzionato a mantenere tutte le sue promesse elettorali, però la sua natura politica di fondo è per una volta autenticamente diversa da quella dei suoi predecessori.
Trump non è il presidente di tutti, e questo potrebbe significare un’inversione di tendenza epocale.
I Cani di Eymerich (che l’inquisitore disprezzerebbe come pessimi imitatori e demonolatri) per la prima volta nella loro Storia stanno forse per essere richiamati?