di Alessandra Daniele
Si aggiusta la cravatta verde, e sale in macchina accanto al fratello.
– Cazzo, hai ancora questo cassonetto?
– E’ quello che posso permettermi
– Perché sei un pirla! – Ride. Gli dà una pacca sulle spalle – Tu non sai vivere. Come diceva quello lì? Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i soldi.
– Sogni.
– No, non sogno, sono molto realista io, sono più realista del re. Sei tu che sogni, e perdi tempo all’università, in una facoltà inutile e superata.
– Legge.
– Appunto! Cosa le studi a fare quelle leggi inutili, tanto le aboliamo.
– Tutte?…
– No, qualcuna la lasciamo, per tenere i negri al loro posto. Solo leggi serie però. Roba tipo non immigrare, non uccidere, non pedofilar… non pedofol.. .insomma, non fare il prete coi bambini – sghignazza – o almeno vai fuori dalle balle in Thailandia, tanto lì si sposano a dodici anni.
Guarda dal finestrino. Sbuffa.
– Che tempo di merda. Dev’essere colpa di quel cazzo di vulcano. Quando riesco a tirare su abbastanza soldi me ne vado io. In un posto dove fa sempre caldo.
– L’inferno?
Ride – Cosa c’è, sei diventato cattolico? Non eri Buddista?
– No.
– Ah, già, quella è la tua donna…la mia è Fancazzista praticante – ridacchia – Ho visto un servizio di Voyager sui buddisti nazisti che cercavano il Graal nel Tibet… è per questo che la Cina non molla il Tibet, c’è il Graal. Secondo il buddismo, le cause della rovina dell’uomo sono tre: una è l’ignoranza. Le altre non le so.
Controlla il telefonino. Poi ammicca.
– Mi hai visto a Telepadania? Che figo eh, passo lo schermo?
– No, resti spiaccicato sulla parte interna del vetro.
Ride – Tutta invidia! Piacerebbe anche a te andare in TV, magari da Santoro… ma te lo scordi, perché lo cacciamo. Si sbrighi a prendere il regalino dal comodino, prima che ci ripensiamo e lo spediamo a calci in culo, invece. Come io ho cacciato quel coglione a rotelle.
– Il tuo impiegato disabile? Perché?
– Mi stava sul cazzo.
– Ma è paraplegico….
– Sul mio cazzo non ci sono barriere architettoniche – ride – Che fai, perché freni?….
* * *
– Dov’è tuo fratello? – La donna lo fissa perplessa – Hai detto che veniva a cena.
– Ha dato di matto – allarga le braccia – Mi sono dovuto difendere – Estrae una pistola, la posa. Si sfila la giacca, e la cravatta verde macchiate di sangue – Queste adesso le faccio sparire… come il resto.
La donna sgrana gli occhi.
– Ma tu sei un personaggio pubblico, sei stato a Telepadania, se tuo fratello sparisce così te ne chiederanno conto!
– Perché? Non sono mica il suo custode.