di Alessandra Daniele
A causa del progressivo crollo degli ascolti e dei ratings, negli anni tutti i network USA si trasformarono in pay tv.
L’offerta televisiva sì differenziò specializzandosi sempre di più. Tutti i canali, compresi quelli all-news, adattavano i loro programmi ai gusti dei loro abbonati.
Non c’erano più due Tg che dessero le stesse notizie.
Nessuno era più in grado di distinguere una notizia vera da una inventata apposta per attirare abbonamenti.
Dopo le elezioni presidenziali ciascun canale via cavo annunciò come vincitore un presidente diverso.
Allo scoppio della guerra civile, ciascuno dei principali Tg ne diede la colpa ad una delle fazioni avversarie. Alcuni canali minori all-sport o all-shopping ne negarono l’esistenza, declassando gli scontri a risse fra tifosi, o code per i saldi.
Sci Fi Channel li attribuì a un’invasione aliena.
La guerra mediatica proseguì parallela a quella nelle strade.
Il cameraman indica il bunker.
– Non possiamo girare, c’è ancora la troupe della CNN.
– Ma che cazzo – protesta l’anchorman – stamattina il collegamento dal bunker toccava a noi, che fine ha fatto l’etica professionale? – Scola il caffè con aria schifata, butta il bicchierino su un mucchio di macerie e rifiuti – Ci sono molti cadaveri? Ci vuole la mascherina?
– No.
– Bene, mi nasconde la faccia – Guarda il pulmino della CNN davanti al bunker – Loro come lo vendono?
– Covo dei terroristi distrutto.
– E noi?
Il cameraman controlla il copione.
– Pronto soccorso assalito dai terroristi. Dobbiamo metterci due barelle, e questo – indica il ritratto d’una donna bruna dagli zigomi alti e la pelle olivastra.
– La nostra prima presidente nativa americana – dice l’anchorman, in tono solenne – È bellissima. Peccato che non sia reale.
– Dici che non ha vinto?…
– Dico che non esiste. È stata creata dal nostro ufficio marketing in base alle preferenze del nostro pubblico.
– Non ci credo – dice il cameraman, con aria vagamente ostile. L’anchorman accenna un sorriso.
– Per questo te l’ho detto.
– Io l’ho votata.
– Anch’io l’ho votata! È il paradosso di Kraus.
– Cosa?…
– Karl Kraus diceva: “così cominciano le guerre, i diplomatici mentono ai giornalisti, e poi credono a quello che leggono”. Noi siamo sempre stati così: crediamo alle nostre stesse bugie. Potrebbe sembrare una debolezza, in realtà era un punto di forza. Era ciò che le faceva credere anche al resto del mondo. Perché funzioni però bisogna che crediamo tutti alla stessa bugia – Si guarda attorno fra le macerie e le carcasse d’auto – Adesso siamo frantumati e dispersi fra centinaia di bugie diverse. Per questo il mondo sta cadendo a pezzi.
Dà un’occhiata al copione.
– Dimmi quando si va in scena.