di Paolo Manzo
[da VITA]
Le affermazioni fatte ieri da Powell in cui accusava l’Iran di voler lanciare missili nucleari, si legge sul Washington Post, non sono verificate e hanno provocato reazioni preoccupate
Le dichiarazioni del segretario di Stato americano Colin Powell sul programma nucleare iraniano erano riservate e frutto delle rivelazioni di una singola fonte, la cui attendibilita’ non era stata verificata. A scriverlo e’ oggi il ‘Washington Post’, che cita due funzionari americani secondo i quali le informazioni fornite da questa fonte sarebbero altamente significative se si rivelassero veritiere, ma non sono ancora state controllate. Powell ed altri alti esponenti dell’amministrazione sono stati informati la settimana scorsa del contenuto dei documenti di intelligence sull’Iran. Dossier classificati come ‘No Foreign’, ossia contenenti informazioni da non condividere con gli alleati, anche se poi il presidente americano George Bush ha deciso che parte di essi potevano essere comunicati a Tony Blair la settimana scorsa.
L’intelligence americana – ricostruiscono le fonti citate dal giornale – e’ stata avvicinata all’inizio del mese da questa fonte, che ha fornito ai suoi interlocutori oltre mille pagine che ha descritto come ”disegni e documenti tecnici iraniani’ , tra questi il progetto di una testata nucleare e i piani per modificare i missili balistici in modo da essere usati per sferrare un attacco nucleare. Una volta ricevuto questo materiale – spiega la fonte – l’intelligence ha cominciato a passarla al vaglio attentamente, memore degli errori compiuti sull’Iraq. Se le informazioni sull’Iran si rivelassero vere, questo significherebbe che la Repubblica islamica e’ molto piu’ avanti di quanto finora si credesse nella messa a punto e nella produzione di un’arma nucleare. L’intelligence americana sa dal 2002 che l’Iran ha la capacita’ di arricchire l’uranio. Ma gli ispettori dell’Onu che hanno condotto missioni nel paese non hanno mai trovato prove dell’esistenza di un progetto per la messa a punto di una testata nucleare ne’ del fatto che Teheran stia sviluppando un programma nucleare non pacifico.
Un funzionario citato dal giornale spiega che la CIA non e’ certa dell’autenticita’ dei documenti, ne’ della strada che hanno fatto per arrivare in mano all’informatore. Un’altra fonte del quotidiano si limita a parlare di dubbi sulla fonte. E proprio la mancanza di certezze a questo proposito ha spinto i funzionari dell’intelligence a tacere in pubblico le informazioni ricevute. Tanto che le dichiarazioni di Powell avrebbero colto di sorpresa il piccolo gruppo di ufficiali al corrente della vicenda e addirittura irritato alcuni di loro. Le affermazioni di Powell, si legge ancora sul ‘Washington Post’ – hanno anche provocato reazioni preoccupate in Europa, dove pochi giorni prima si era arrivati ad un accordo con l’Iran sul programma nucleare. Tanto che ieri, nel tentativo di tranquillizzare gli animi, l’amministrazione avrebbe detto apertamente ai diplomatici di quei paesi che Powell si e’ espresso male nel dare informazioni che non erano ancora state verificate. Ma Powell non sembra voler tornare sui suoi passi: ”il ministro non si e’ espresso male”, ha sottolineato parlando con i giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato, Adam Ereli, ricordando che anche Richard Armitage, il vice di Powell, ”ha visto le stesse informazioni”.