di Riccardo Valla
Prefazione del curatore
Come si legano tra loro il Cristo evangelico – il Gesù descritto dai quattro Vangeli – e il Cristo storico, ossia il Gesù che troviamo nel documenti che ci sono stati trasmessi dalla storia? A lume di logica, l’uno dovrebbe corrispondere all’altro e si dovrebbero ravvisare negli scritti di Tacito (o di Giuseppe Flavio o di quant’altri abbia descritto l’impero romano parlandone, come si suol dire, sul campo), le descrizioni della sua predicazione, nel senso letterale della frase “vita, morte, miracoli”.
Ma gli storici romani, quasi ne volessero fare un dispetto ai colleghi futuri, hanno taciuto e si sono negati al telefono della storia, rifiutandosi di parlare di Cristo e dei cristiani finché il cristianesimo non fu divenuto religione di stato; di conseguenza non esiste alcuna testimonianza diretta su Cristo: il registro su cui era annotato il censimento descritto dai Vangeli (“innanzi a me centurione si sono presentati il falegname Giuseppe et la moglie del detto, ormai grossa e prossima a spartirsi”) se lo sono roso chissà quali critici topi, e così tutti gli altri documenti che, anche allora, non potevano fare a meno di accompagnare i movimenti delle persone: il manifesto con l’annuncio della condanna alla crocefissione, la ricevuta dei trenta denari, lettere degli informatori della polizia dell’epoca, rapporti degli infiltrati, confessioni di pentiti e di collaboratori.
Peccato, perché altrimenti avremmo validi documenti del tipo:
“Segnalo alla Signoria Vostra Illustrissima che oggi giunsero da località ancora oggetto di accertamento tre magi o maghi sedicenti di Caldea con oro, incenso e mirra su cui non risultava pagato il dazio d’ingresso; non li abbiamo fermati come da richiesta di Sua Maestà Erode, ma li facciamo seguire discretamente da nostri agenti travestiti da mercanti di Siria”.
Oppure:
“Come suggeritomi dal segretario del Grande Sacerdote finsi di essere cieco per accertarmi dell’effettiva abusività della pratica medica svolta da questo gruppo già numerose volte risultato privo dell’annuale licenza del tempio di Esculapio, e potei accertare che nessuno di essi ha un regolare diploma rilasciato da un istituto egiziano legalmente riconosciuto.”
Forse è esagerato attendersi che documenti siffatti sopravvivano per quasi duemila anni, ma una vita di due o tre secoli, giusto il tempo di copiarli e archiviarli, sembrerebbe un’ipotesi sostenibile e il recente ritrovamento di alcuni fascicoli nel doppio fondo di un vaso romano dei primi secoli parrebbe confermarlo. Se siano veramente i documenti trafugati dall’antipapa Valentiniano per impedire che se ne avvantaggiasse il suo rivale Clemente o se si tratti di una burla di qualche clerico vagante “della turba di Golia” non sta a noi dirlo.
Primo fascicolo
La lottizzazione dell’Eden
(Lettera con documenti accompagnatori)
(lettera e 6 allegati)
(lettera)
UFFICIO DEL GUARDIANO DELLA PRIMA SOGLIA
POSTA ARCONTILE
DA INOLTRARE AL CENTRO
DELL’UNIVERSO – PER VIA
GERARCHICA – TRASMETTERE CON
CARTELLA DIPLOMATICA
All’attenzione del
Deus Absconditus,
Sua Residenza
Rif: Abraxas
Senza voler insinuare alcunché d’irrispettoso sulla Vs. Onniscienza, trasmettiamo p. conoscenza a Vs. Superiorità il risultato delle ricerche che il Ns. ufficio ha proceduto a svolgere non appena ricevuta la denuncia allegata.
Esperite le opportune indagini e acclarata la situazione in essere, per cui si rimanda alla documentazione in allegato, non si è tuttavia proceduto al ripristino dello stato precedente, in quanto le violazioni accertate non sono penalmente perseguibili al senso delle presenti leggi fisiche e in quanto per l’intero fascicolo è stato dato il non luogo a procedere.
p. Il Guardiano della Soglia,
(firma illeggibile)
(allegati n. 6)
Timbro a secco e data
(allegato n.1)
UFFICIO DEL GUARDIANO DELLA PRIMA SOGLIA
PROCESSO VERBALE
Denuncia contro ignoti per turbativa di spaziotempo, sistema Sol
Innanzi a noi, brigadiere Sofia e eone scritturale Michael, si è presentato l’arconte di grado secondo Abraxas, che, fattosi riconoscere con Documento d’Identità rilasciato da Superiore Amministrazione e non scaduto, ha sporto denuncia contro ignoti che qui è trascritta fedelmente:
“Nonostante le pregresse diffide a numerosi arconti ed emanazioni che, con la scusa di creare un’antitesi per poi arrivare a una sintesi, danno origine a turbative dello spaziotempo, qualche entità la cui identità mi è ignota ha recintato nella zona denominata Eden, pianeta Terra e sistema Sol (censita alla partita catastale 00/00/00 – centro di riferimento del pianeta – classe 3, destinazione deserto) una zona di 2000 x 2000 cubiti sacri, in cui ha proceduto a immettere subcreature e produttori primari.
“Poiché questo genere di lottizzazioni, in passato, è risultato preludere ogni volta all’introduzione di intelligenze volizionali, si porta a, conoscenza di codesto ufficio la possibilità che nel caso in oggetto sia stata violata la risoluzione di non proliferazione dell’intelligenza.
“Quanto sopra corrisponde a verità e ha il solo scopo di evitare la caduta di altre particole di spirito nell’abisso della materia.
“In fede,
“Abraxas”
(firma illeggibile)
(allegato n. 2)
(Dal brogliaccio di prima nota dell’arconte Sofia)
Nel ricevere la denuncia firmata “In fede, Abraxas” sono stato fortemente tentato di correggere la firma del querelante e di scrivere “in malafede”, perché a quello strano eone non è mai importato niente dell’impoverimento del Pleroma a causa delle troppe cadute nella materia e – anzi – Abraxas in passato ha avuto compromettenti frequentazione con la loggia degli Architetti dell’Universo, sostenitori della totale materializzazione dello spazio, e si è professato pubblicamente fautore del valore estetico di un cosmo con una molteplicità di metriche diverse. L’unica cosa che possa spingerlo a muoversi è il desiderio di rovinare qualche piano del suo collega Yahweh, perché è noto che, al primo posto che si renderà libero nella catena degli Arconti, uno di loro riceverà la promozione.
D’altro canto, venendo alla controparte, è conoscenza comune l’interesse dell’eone Yahweh per la materia, interesse che — spingendosi tale entità fino a operare con la materia stessa, e non solo ad affrontarla sul piano teorico — da molti è stato giudicato poco consono a un’entità del suo livello. Tra i due ci sono state alcune polemiche e anche la stampa ha dato risalto alle denunce di Yahweh (che in occasione di quella nota faccenda, l’istanza di smaterializzazione del Behemot, avrebbe gridato al rivale: “Abraxas, sporco mentitore, sei tu il creatore di questo universo!”). A tale proposito si ricorderà che giace presso l’apposita Commissione il progetto di allungamento della catena degli Arconti in modo da accogliere il suddetto Yahweh e trasferirlo a qualche sinecura di livello superiore che lo tolga da zone di spazio assoluto così vicine al confine con la metrica spaziotemporale sperimentale attualmente adottata.
Perciò, con già l’impressione di sapere quello che avrei trovato, ho attraversato il Caos che circonda le regioni già allocate a una metrica, e sono sceso in località Eden, trovandovi effettivamente la situazione descritta da Abraxas: presenza di “subcreature” — nella fattispecie, famiglie animali già note — e “produttori primari”, ossia piante e alberi di terraferma. Le specie appartengono a quelle con sequenze DNA di pubblico dominio, e pertanto non si è potuta riscontrare violazione di copyright.
Una recinzione chiaramente abusiva, ma non immediatamente sanzionabile in quanto eretta in precario, circondava la zona e non permetteva l’ingresso dall’esterno senza interventi di dematerializzazione e conseguente distruzione di possibili prove a carico. La prima sorpresa è giunta quando sono arrivato all’unica porta d’ingresso, che ho scoperto essere custodita da una creatura superiore: questa, non appena qualificatomi, si è subito messa a mia disposizione facendosi riconoscere per l’eone Uriel, e ha dato come suo domicilio l’Albergo al Centro dell’Universo.
Tranne la mancanza del bollo annuale sul porto d’armi per la spada di fiamma, il suddescritto Uriel non pare avere commesso reati. Ha dichiarato di avere ricevuto ordine “di non far passare nessuno” e di essere stato assunto tramite una delle solite agenzie di collocamento. A domanda ha risposto che quel “nessuno” si riferiva a “un paio” di esseri materiali che erano stati visti aggirarsi nei dintorni.
Ho quindi condotto l’ispezione all’interno e ho rilevato la presenza di un normale giardino materiale, pressoché intatto e non ancora caduto nelle derive genetiche e nei fenomeni evoluzionistici cui vanno soggetti i prodotti di sottomarche come quelli: il lupo dormiva ancora accanto all’agnello e il leone accanto alla pecora. Ho però notato alcuni atti di vandalismo: mancavano numerose foglie di fico e così dicasi del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Dalle tracce lasciate in loco ho riscontrato la presenza di due danneggiatori diversi e di un non meglio identificato serpente.
Quando ho riferito all’eone Uriel il frutto dei miei riscontri, ha fatto alucce e ha attribuito i vandalismi alla possibile presenza di ragazzini: “Dotto’, che ‘cce vvuò ‘ffà — ha detto testualmente. — Sso’ creature.”
(firmato)
(allegato n. 3)
(Dal brogliaccio di prima nota dell’arconte Sofia)
(Appunto successivo) L’agenzia di intermediazione ha prodotto fotocopia della richiesta dell’eone Yahweh, che dunque è il probabile lottizzatore dell’area, essendosi preoccupato di evitare azioni di squatting, come testimoniato dalla presenza di un agente di sicurezza privato. Ho anche rintracciato i due “danneggiatori” di cui avevo rilevato le tracce: si erano stabiliti a poca distanza e risultano normali esseri volizionali, per ora privi di aspirazione a fare carriera attraverso pratiche spirituali. Ho offerto loro la solita assistenza standard e si sono rifiutati di accettarla, in quanto “condannati a guadagnarsi la vita col sudore della fronte” (frase che probabilmente è da intendersi come metafora: analizzato dal nostro laboratorio di medicina legale, il loro essudato non risultava contenere sostanze di pregio). Fisicamente assomigliano a Yahweh — e questa potrebbe essere un’ulteriore prova del suo intervento — e hanno dichiarato di chiamarsi Adamo ed Eva e di non conoscere altri come loro. Alla parola “conoscere”, però, Eva ha cominciato a proferire improperi contro il suo compagno e lo ha accusato di essersi giaciuto con Lilith, il demone femminile della notte, vecchia conoscenza della Buoncostume. La quantità di vociferazioni e recriminazioni era tale da pregiudicare l’efficacia dell’interrogatorio, e, detto loro di tenersi a disposizione, ho lasciato le due creature. Del resto, avevo saputo ciò che volevo. (Da un riscontro presso il nostro informatore locale, l’agente Enoc, pare tuttavia che la presenza di quella entità sia stata soltanto episodica e precedente la creazione della stessa Eva.)
La suddetta Lilith risultava irreperibile.
A questo punto ho chiuso l’indagine perché non sono emersi reati che il nostro ufficio potesse perseguire con possibilità di vittoria: la lottizzazione è avvenuta in precario e non viola diritti di terzi, le creature sono soltanto due e, inoltre, secondo la corrente interpretazione, la creazione di entità volizionali è da ritenersi solo sconsigliata dalla risoluzione pleromica a cui allude la denuncia, tale risoluzione non prevedendo sanzioni penali o amministrative contro i trasgressori.
Tuttavia, ho convocato innanzi, a me il presunto responsabile Yahweh per fargli presente l’importanza morale che assume la creazione di entità volizionali: gli ho citato il rischio di un affollamento dei livelli spirituali a mano a mano che queste creature si promuovono grazie a pratiche di affinamento esoterico, il conseguente superlavoro per noi Guardiani delle varie Soglie, e, se l’abuso prendesse piede, l’impoverimento del Pleroma stesso, costretto a esiliare nella materia le proprie parti. Yahweh mi è parso francamente scettico riguardo a quest’ultima osservazione e ha chiesto di verbalizzare la seguente dichiarazione: “Fossero duemila miliardi! Sono soltanto due” e per tutto il resto si è giustificato asserendo di avere stretto un accordo con le sue creature – sorveglianza in cambio di lavoro – e di essere perfettamente in grado di controllarle e di assumersene tutte le responsabilità.
Naturalmente, trattandosi di un eone dotato di libero arbitrio, anche Yahweh potrebbe mentire, se lo volesse. Secondo questo ufficio, comunque, non deve mai avere rivolto la sua onniscienza sugli altri volizionali, creati o emanati che siano, e si ha dunque l’impressione che ne sottovaluti la testardaggine e l’imprevedibilità. Perciò sarebbe nostra intenzione continuare a esercitare un regolare monitoraggio sulla situazione, per poter segnalare in tempo, al suddetto eone Yahweh o a chi di necessità, possibili deviazioni. A questo fine chiediamo che ci sia assegnata almeno una coppia di nuovi eoni del livello più basso, per poter efficacemente continuare a Guardare la Soglia e mantenere la qualità del servizio nel caso si presentasse un numero imprevisto di Illuminati. Con gli attuali mezzi, infatti, siamo in grado di esaminare soltanto un candidato la volta, e se dovessero giungerne contemporaneamente più di due, incontreremmo serie difficoltà a impedire loro l’accesso a zone superiori dell’universo né potremmo assumerci con possibilità di successo la responsabilità di bloccare eventuali fughe verso l’alto.
(firmato)
(allegato n. 4; pro-memoria a uso interno, scritto a mano su carta dell’Ufficio)
UFFICIO DEL PUBBLICO MINISTERO
si ravvisano le seguenti ipotesi di reato:
1) lottizzazione abusiva;
2) creazione abusiva;
3) creazione di intelligenze;
4) depauperamento pleromatico.
Prima di inoltrare la pratica al GIP e di trasmettere a YHWH la relativa cornunicazione giudiziaria, si veda però se non sussista rischio di invalidità per analogia con il caso della sentenza che si acclude in fotocopia
Il sostituto
(finna illeggibile)
(Allegato N. 1 fotocopia)
(Allegato N. 5; fotocopia di ritaglio di giornale)
Riassunto Decisione della Cassazione a Sez. Cong. N. 9.877110.999 (Gabriel contro Leviatan e procedimento riunito Gabriel contro Behemot).
“II ricorso del querelante Gabriel che agisce per conto di (omissis) contro Leviatan per violazione di (omissis) non può essere accolto per difetto di notifica ai sensi dell’Art. (omissis) in quanto per il congiunto disposto degli Artt. (omissis) relativi alle creazioni abusive la citazione deve essere sempre notificata all’autore della creazione od emanazione, eccetto il caso delle entità da se stesse create come da Art. (omissis). Nel caso in oggetto, non essendo stato precisato l’autore della creazione, la citazione non doveva essere notificata all’essere di cui si chiedeva la smaterializzazione, il quale è semplice corpo di reato, bensì a ignoti mediante affissione all’Albo Pretorio.”
(Allegato N. 6)
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
RISOLUZIONE
Vista la denuncia a firma Abraxas, presentata all’UGS 1 e letti gli articoli Art. 1.186.252 (comma 256.842, lettere n e m), e Art. 842.936 (ai punti a, b e N ter fino al secondo paragrafo escluso), del codice di procedura DL 997/000 (riprodotto con modifiche nel DL 1878/001, DL 3456/002 più l’Appendice bis, DL 9727/003 parte XLVII con allegati N e S, riuniti nel D Lgs 1/999 allegati A997, B1878, C3456 e successive modifiche DPR 1/1999),
nel caso oggetto del ricorso Abraxas, i reati di cui al
punto 1) e 2) rientrano nei termini dell’amnistia del DPR 1/1 art. 1 e successive modifiche e per il reato di creazione di intelligenze di cui al punto 3) non si dà luogo a procedere perché, non essendo stato specificato se si trattasse di vere e intenzionali creazioni o di emanazioni, la fattispecie viene derubricata a emanazione involontaria e perciò perseguibile soltanto dietro ricorso del danneggiato).
Per il rimanente punto 4) si archivia in via principale perché la misura della sottrazione di spirito non supera la dose giornaliera per uso personale e in via subordinata per difetto del ricorrente in quanto il reato di impoverimento spirituale è perseguibile unicamente dietro denuncia dell’ufficio del Pleroma.
Il GIP
(firma illeggibile)
(Continua)