di Paolo Grugni

Andrea Ferrari, Molto livore per nulla, Ed. Eclissi, 304 pagg., € 18,00

Fino a qualche tempo fa non sarei stato la persona adatta a leggere questo libro e infattti non l’avrei letto. Non amo molto i personaggi seriali, soprattutto se indagano. E in questo romanzo di Andrea Ferrari, Molto livore per nulla”, ci sono entrambe le caratterizzazioni. Il caso ha però voluto che conoscessi Andrea Ferrari e ne apprezzassi l’acume intellettivo e intellettuale. Acume che ha trasferito al suo personaggio Andrea Brandelli (che esordì nel 2007 con il romanzo “Milano A. Brandelli”, sempre Eclissi), un detective privato, mezzo milanese e mezzo novegese, in cerca di corna e di botte. E ovviamente trova tutto in abbondanza.

Fin qui niente di nuovo se non la simpatia per il classico detective un po’ sfigato. Quello che invece piace e convince è che Ferrari usa una scrittura tagliente, ironica se non sarcastica, per tutto quello che lo circonda. Uno sguardo gelido non filtrato dalle convenzioni dettate da un pensiero letterario semplice quanto inutile.

Il tutto impreziosito da critica sociale e da un’analisi politica che nascono da una situazione disagiata come quella di piazzale Corvetto a Milano (vedasi ultimi fatti di cronaca con la morte di Ramy Elgaml), aggravata dall’esplosione della ‘peste’. Ma questa non è la metafora di Camus, è la pandemia che tutti noi abbiamo vissuto in prima persona. La vita è difficile e amara, ma Ferrari la vita dei milanesi la incanala verso la speranza che non si sia più indifferenti alle dinamiche di un mondo dove le debolezze siano ricchezza e non motivo umiliazione e derisione.

Ferrari ci regala uno spaccato di vita urbana, fatto di una bellezza marcescente, che un po’ mette malinconia per una Milano che non c’è più, un po’ rabbia per essere sfuggita al controllo dei suoi abitanti, cittadini tra si muovono tra disperazione e lavoro, tra spaccio e repressione. Andrea Ferrari ha esordito nel lontano 2007 ha all’attivo numerose pubblicazioni fra cui Cuore di birra (Laurana – 2021). Ha collaborato per anni con Francesco Gallone e Riccardo Besola, con i quali ha dato il via alla serie di Operazione Madonnina (Frilli – 2012).
Ciò nonostante rappresenta uno dei talenti misconosciuti della narrativa italiana.
Va scoperto.

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L’autore:
Andrea Ferrari nasce a Milano nel 1977 e nella città meneghina vive e lavora. Si rivela un narratore prolifico: nel 2007 esordisce con Milano A. Brandelli (Eclissi Editrice) inaugurando la serie del detective privato Andrea Brandelli. Detective protagonista delle pubblicazioni: Bravo Brandelli; Milano muta; Divorzio alla milanese; Il fiordo di Milano e la Grande nespola tutti con Eclissi Editrice. Con Riccardo Besola e Francesco Gallone ha pubblicato la serie Operazione Madonnina (F.lli Frilli) e la serie del Polpo (Laurana). Con i suoi soci ha partecipato a svariate antologie fra cui Giallo di rigore (Il Giallo Mondadori). Nel 2016 pubblica con Novecento Editore Sangue nero, il primo romanzo della serie che ha come protagonista Angelo B. Bossi, investigatore della val Brembana serie rilanciata da Laurana con Nero fondente e Cuore di birra.