Golem edizioni, Torino 2021, pagg. 304, € 13.90
di Paola Rambaldi
“Nelle prime ore di ieri mattina, la professoressa Tiziana Della Lama è stata investita e uccisa nel piazzale davanti alla sua abitazione, sulla strada delle Grange, da una donna anziana, Camilla Roncarolo, di anni 81, residente a Cuneo. I fatti. Come tutte le mattine, la professoressa Della Lama era uscita a piedi per la consueta camminata veloce tra viottoli e argini della tenuta. Un’abitudine, una sorta di rito a cui era legata dagli anni della giovinezza. In tutte le stagioni donna Tiziana amava correre libera. Quella di ieri è stata la sua ultima passeggiata. L’auto della Roncarolo, una Volvo nera, l’ha investita con violenza, trascinando e schiacciando il corpo contro il muricciolo della cascina. Si è trattato di un raptus o di un omicidio volontario?” (Pag. 55)
La suora, l’ultimo libro di Remo Bassini, ritrae in copertina un acquerello della Mater Ecclesiae, la famosa abbazia benedettina di clausura femminile dell’isola di San Giulio d’Orta in provincia di Novara. La storia si dipana in dieci anni, dall’incontro dei protagonisti, Romolo e Nora, ai giorni nostri. E precisamente dalla notte d’inverno in cui lui si innamora di lei.
Quella notte sono entrambi alloggiati al Leon d’oro sul Lago d’Orta. Nessuno dei due riesce a dormire. Romolo segue Nora con gli occhi prima di salire in camera. Non è bella, ma appena ci parla è attratto dalla sua dolcezza e gentilezza. Lui sta male, oppresso da pensieri neri, e lei è rassicurante e accogliente. Sono due persone che hanno appena dato un taglio netto al passato. Romolo ha abbandonato l’insegnamento in Puglia per vivere alle pendici del Monte Rosa, in Valsesia, e Nora sta per diventare monaca di clausura col nome di suor Beatrice.
Quella notte camminano a lungo per le strade del paese, e si confidano. Lui è fuggito da un funerale a Milano e si rifiuta di pensare al suicidio della sua alunna Annetta, che si è impiccata dopo avergli inviato un sms a cui non ha risposto. È il secondo suicidio che vive sulla sua pelle, dopo quello del padre, e il solo ripensarci fa talmente male che preferisce ascoltare Nora, che in apparenza ha condotto una vita più semplice, e parla solo dei suoi genitori e dei suoi cani.
Quando sono costretti a rientrare in albergo, per via del freddo pungente, Romolo vorrebbe seguirla in camera. E l’attrazione che prova per lei in quel momento è talmente violenta che è lì lì per chiederglielo, ma si trattiene.
Il mattino dopo, quando si alza, lei è già ripartita ma ha lasciato alla reception il suo numero di telefono. Se solo le avesse confidato che voleva dormire con lei le cose sarebbero andate diversamente?
È lei a chiamarlo, quando sta per prendere i voti, e da quel momento cominciano a scambiarsi una fitta corrispondenza. La passione per lei cresce. La sogna anche di notte. Prova a ripetere a se stesso che è solo un’infatuazione ridicola, ma non serve. Il tempo passa, finché lei lo cerca per un fatto grave. Sua madre ha ucciso una donna a Vercelli e rifiuta di spiegarne i motivi. Ha aspettato che la vittima uscisse di casa per travolgerla con l’auto. Cosa l’ha spinta a uccidere?
Nora vuole che sia Romolo a scoprirlo. È l’unico di cui si fida. Sa che svolge una piccola attività investigativa per l’associazione Libera come il vento che si occupa di donne maltrattate. E Romolo accetta l’incarico, perché la vita è fatta d’incontri, alcuni ci segnano, altri diventano ricordi e Nora è ormai una spina conficcata nella sua pelle.
Per indagare occorrerà scavare nel passato dell’assassina, partendo dal nulla. Vittima e carnefice si conoscevano? Di sicuro avevano abitato vicine per qualche tempo. I giornali sembra che vogliano sviare dai motivi del gesto per puntare i riflettori solo sulla stimata vittima benefattrice, e sulla città vestita a lutto. Parlano di raptus. La morta aveva fondato una comunità che ospitava ex tossicodipendenti, ex galeotti e soggetti con problemi psichiatrici. E il processo, concluso con 30 anni di reclusione, è uno dei più rapidi mai visti. Hanno abbreviato i tempi per evitare uno scandalo? Cosa c’è sotto? Tre cose insospettiscono Romolo: giornali con cronache incomplete, un processo troppo veloce, e l’avvocato che ha seguito il caso, che alle prime domande si allarma e si fa di nebbia.
Per andare a fondo si stabilirà per qualche giorno a Vercelli, dove non conosce nessuno e dove a complicare il tutto arriveranno anche il Corona Virus e il lockdown.
L’indagine porterà alla luce l’importante storia d’amore che ha segnato la vita della madre di Nora nel lontano 1945. E Nora, che è sempre stata sicura che l’adorato padre sia stato l’unico amore della madre, se la sentirà di conoscere la verità fino in fondo?
Un giallo perfetto, che ci consegna le suggestioni del magnifico Lago d’Orta sullo sfondo grigio della clausura e del lockdown. Un’indagine psicologica che si svela man mano che il racconto avanza. Un amore idealizzato e impossibile, una donna senza corpo, forse una voce sola, tra chiusure e desertificazione degli spazi e della vita.