di Alessandra Daniele
Il Coronavirus è già arrivato in Italia.
Da settimane.
I focolai d’infezione sono in Lombardia e Veneto.
Matteo Salvini ha denunciato il presidente della Toscana.
Non è stato ancora individuato il primo paziente italiano, forse asintomatico, da cui è partito un contagio così vasto.
Con tutta la gente che Salvini abbraccia e bacia ai suoi comizi, potrebbe essere lui.
Il governo ha decretato la quarantena per i territori lombardo-veneti colpiti. Non è l’autonomia differenziata che gli era stata promessa.
Matteo Renzi ha commentato le notizie complimentando Roberto Burioni: “Non ha sbagliato un colpo”. In realtà il vip-rologo tre giorni prima aveva sentenziato a L’Assedio di Daria Bignardi: “In Italia il virus non c’è, quindi il rischio è zero”.
Mentre i Tg, dilatati dal maratonavirus, sostituiscono i sondaggisti coi virologi, in tutto il Nord chiudono scuole, chiese, università, si ferma persino il campionato. I supermercati vengono svuotati come nelle scene iniziali d’un post-apocalittico.
E finisce in stand by anche la partita delle nomine ai vertici degli enti pubblici e delle partecipate statali, dove Renzi cercava di ricattare i soci di governo perché lo lasciassero partecipare alla spartizione.
Aveva riproposto un accordo a Salvini, stavolta per il presidenzialismo, vecchio sogno della destra italiana dai tempi del Movimento Sociale.
La risposta di Salvini è stata “D’oh”.
È troppo occupato a chiedere porti chiusi.
Per proteggere l’Africa dal nostro contagio.
Un governo Renzi-Salvini sarebbe scientificamente interessante e mostruoso come un virus chimera.
I due cazzari sono gemelli, e pretendono entrambi il centro del palcoscenico in ogni occasione.
Pur avendo tre quarti del programma in comune, passerebbero le giornate a sgomitare e a insultarsi a vicenda su Twitter in modo sempre più grottesco, mentre il paese va completamente a puttane.
Seguirebbe un governo Tecnico incaricato di raccogliere i cocci e farci pagare i danni, mentre Renzi infesta i talk show per piazzare il suo nuovo libro “La mossa del Cazzaro”, e Salvini si consola ingozzandosi con un rosario di ciccioli.
Perché, nonostante guerre, carestie e pestilenze, in questo sistema “I popoli hanno il diritto di cambiare governo, ma non di cambiare politica” (Jean Paul Fitoussi).
Sia che Conte riesca a sopravvivere al Coronavirus e all’Italia Virus di Italia Viva, sia che cada e di nuovo succeda a se stesso per un Conte Ter con una flebo di scilipoti sfusi, sia che venga sostituito dal Cazzaro a due teste SalviRenzi, sia che l’Italia finisca tutta in quarantena, commissariata da un governo Burioni, le politiche non cambieranno, e la legislatura continuerà comunque.
Questo parlamento è un lazzaretto blindato com’era la Diamond Princess, la nave in quarantena: nessuno può scendere.
Ma il Cazzarovirus continua a diffondersi.