di Alessandra Daniele
Quest’anno il Movimento 5 Stelle ha celebrato il decimo anniversario della sua nascita suicidandosi.
Per andare al governo, s’è svenduto a tutti i Mattei che accusava d’avere distrutto il paese, portando Salvini al 33% dei votanti, e resuscitando Renzi.
Ha dato via libera a tutte le rovinose Grandi Opere che prometteva di bloccare.
Ha obbedito a tutti i diktat UE, USA, NATO, BCE, come il più diligente dei droni.
Ha occupato tutte le poltrone, poltroncine, seggiole, seggiolini e sgabelli che è riuscito a raggiungere.
Ha rifinanziato i lager libici.
Ha illuso i riders, i truffati dalle banche, i terremotati, i lavoratori di centinaia di crisi aziendali, per poi abbandonarli.
Ed ha ovviamente perduto tre quarti dei voti, riducendosi a cercare di ritirare la propria lista dalle elezioni regionali per eccesso di ribasso, come si fa coi titoli fallimentari in borsa.
Un vero e proprio record.
Ministro del Lavoro, ministro dello Sviluppo Economico, ministro degli Esteri, vicepremier, capo politico del M5S, anche la carriera di Luigi Di Maio è da record: in 18 mesi ha ricoperto ben cinque alte cariche, senza mai esercitarne davvero nessuna, perché totalmente privo delle capacità e delle competenze necessarie.
Era più qualificato il cavallo senatore di Caligola.
Al momento, Gigi il Fenomeno è commissariato da Grillo, che lo trattiene per un orecchio dallo scappare a iscriversi alla Lega insieme ai suoi “fedelissimi”. Incapaci, strafottenti, voltagabbana, quelli della banda di Maiana condividono tutte le principali caratteristiche del loro capo corrente, e sono fra i peggiori parassiti che la politica italiana abbia mai prodotto, il che è tutto dire.
Con loro, il Movimento 5 Stelle è diventato l’infestazione che prometteva di debellare. La malattia di cui si fingeva la cura.
Grillo cerca adesso pateticamente di salvarne i resti riciclandoli come minions del PD, come d’alemiana “costola della sinistra”.
Il Movimento 5 Stelle non è di sinistra.
E non è neanche equidistante, trasversale, ortogonale, post-ideologico, o qualche altra stronzata del genere.
Il Movimento 5 Stelle è di destra.
Il qualunquismo è di destra.
Ed è una truffa.
Un buco nero che ha inghiottito e neutralizzato più d’un decennio di proteste e speranze che altrimenti avrebbero potuto fare la differenza. Dieci anni nei quali l’Italia sarebbe potuta cambiare davvero.
Un’arma di distrazione di massa, che invece di realizzare il cambiamento promesso l’ha di fatto impedito.
Il Movimento 5 Stelle è di destra, ed è una truffa.
Quindi è l’alleato ideale del PD.