di Valerio Evangelisti
H.G. Wells, O. Welles, WWWW. Wars of the Worlds of Wells and Welles, Tessere Edizioni, Firenze, 2018, pp. 226, € 14,40.
Spesso, piccoli editori creano veri gioielli. Definirei così questo WWWW di Tessere Edizioni, casa editrice raffinata che è anche associazione culturale, distribuita in librerie selezionate (ma il libro di cui parlo si può acquistare anche on line, sul loro sito). Bella idea quella di mettere assieme il capolavoro di H.G.Wells, La guerra dei mondi, in una nuova accurata traduzione, la versione radiofonica che ne fece nel 1938 Orson Wells (e che, secondo la leggenda corrente sparse il terrore tra gli ascoltatori), due saggi di spessore di Marco Ciardi e di Enrico Menduni, più un corredo iconografico di tutto rilievo (curato da Gian Luca Corradi), dedicato all’enorme popolarità del romanzo nei diversi media, oltre che in letteratura.
Marco Ciardi, docente di Storia della scienza e della tecnica all’università di Bologna, traccia la vita di Wells, le fonti precedenti che avevano ipotizzato l’esistenza di una vita intelligente su Marte, i contenuti anticolonialisti della storia (io aggiungerei: antivittoriani), l’impatto che ebbe su scala mondiale. Il tutto in forma ineccepibile, e anche altamente leggibile. Ciardi è autore, tra l’altro, di un libro sui cosiddetti “enigmi alieni” (Il mistero degli antichi astronauti, Carocci, Roma, 2017) che fa giustizia della spazzatura propinata a dosi massicce dai vari “History Channel”, “National Geographic Channel”, “Focus” ecc. Sa dunque coinvolgere il lettore in forma divulgativa, senza minimamente rinunciare al rigore analitico.
Menduni, docente di Cinema, fotografia e televisione all’università di Roma Tre, si dedica invece alle mistificazioni che circondarono la trasmissione radiofonica di Orson Welles, spesso istigate dall’anima istrionica dello stesso artista. Ancora oggi si crede che il programma di Welles terrorizzasse mezza America, convinta di un’invasione marziana in atto. Bugia colossale, spiega e dimostra Menduni. Chi cadde nella trappola del falso reportage in diretta furono pochi, timorosi più che altro di un attacco nazista agli Stati Uniti (si era nel 1938, i sommergibili tedeschi già lambivano le coste americane). Rari episodi di isteria lasciarono modeste tracce nelle cronache.
Fu Welles ad alimentare la leggenda con un messaggio televisivo di scusa alla nazione, ipocrita e magistrale. Lo riproduciamo qui sotto. Così una gigantesca bugia entrò nella storia del costume, ed è quasi impossibile sradicarla. Una tecnica adottata ancora ai giorni nostri, in forme più raffinate, per propalare allarmi infondati e per sostenere guerre ben più reali e sanguinose di quelle di presunti invasori dallo spazio.
Insomma, con il corredo iconografico, abbiamo fra le mani un completo breviario de La guerra dei mondi di Wells e Welles, delle sue fortune e delle sue molteplici trasposizioni. Non perdete un libro così. Malgrado il formato semplice, per non dire scabro, e il prezzo contenuto, è da collezione.