di Alessandra Daniele
“Le parole non bastano, il sì all’Euro va detto con convinzione” Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore, a Tagadà, La7, mercoledì 30 maggio.
La settimana scorsa, il presidente Mattarella ha dato l’Halt al governo Grilloverde perché non aveva detto sì all’Euro con sufficiente convinzione.
Poi ha convocato Mr. Cottarelli, risolutore di problemi.
Il Sacro Spread però gli ha dato torto. Gettare la maschera così può essere destabilizzante per i mercati. Quindi s’è riaperta la trattativa.
Il presidente ha fermato Cottarelli.
Salvini ha demansionato Savona, il candidato ministro euroscettico, e l’ha rimpiazzato all’Economia con un tecnico di area Forza Italia – Fondazione Craxi – ben accetto alla UE.
Di Maio s’è rimangiato la richiesta d’impeachment per Mattarella, e s’è profuso in scuse fantozziane.
E alla fine il Grilloverde ha avuto l’imprimatur.
Dopo aver promesso per anni che sarebbero andati a Bruxelles a battere i pugni, pestare i piedi, strabuzzare gli occhi, ribaltare il tavolo, e vomitare sul tappeto, Salvini e Di Maio si rimangiano ogni proposito di ExIt che non sia solo una posa da selfie, un dabbing di facciata utile soltanto a far guadagnare un po’ di soldi agli speculatori, e varano un governo Lega-M5S pieno di tecnocrati dell’establishment, che contrariamente a quanto strombazzato dalla propaganda cazzara, non rappresenta nessun sostanziale cambiamento rispetto ai precedenti.
Questo è un governo di Grosse Koalition
Un’alleanza fra due partiti che alle elezioni si sono opposti insultandosi pesantemente a vicenda, per poi governare insieme, alla faccia dei loro elettori che li avevano votati credendoli alternativi. È una Grossolana Coalizione che ha fra i suoi padrini anche il semivivo Berlusconi, che come sempre gioca contemporaneamente su due tavoli: si dice all’opposizione, e intanto s’aggiudica proprio il ministero chiave più conteso, l’Economia. “That is not dead which can eternal lie“, non è morto chi può mentire in eterno.
Questo è un governo tecnocrate
Tecnici di lungo corso sono quasi tutti i ministri chiave, veterani dei governi Ciampi, Monti, Letta, Berlusconi, di Bankitalia, e di quel Bilderberg che un tempo il Movimento Due Facce considerava una specie di P2 internazionale.
Lo stesso premier Conte è un tecnico. “Avvocato difensore degli italiani”, difficile immaginare una definizione più berlusconiana, a parte forse “Nipote di Mubarak”. Conte è stato assunto dalla Casaleggio per fare il premier: è un contractor di governo. È sostanzialmente un mercenario, e anche questo è molto berlusconiano.
Di contractor, e come reclutarli, se ne intende anche la nuova ministra della Difesa, tecnica in quota grillina.
Del ministero della Pubblica Amministrazione s’occuperà invece l’avvocato difensore di Andreotti.
Questo è un governo reazionario
Razzista e securitario, progetta la costruzione di nuove carceri, e lager per migranti, ha piazzato un antiabortista omofobo al ministero della Famiglia, e alle classi subalterne non promette riscatto sociale, ma sussidi di sudditanza, e flat tax che farebbero risparmiare solo i ricchi.
Questo è un governo cazzaro
Perciò gli è stato consentito di nascere. La UE ha preteso un chiarimento:
“Avete promesso spese per 100 miliardi. State progettando di uscire dall’Euro?”
“No, stiamo solo mentendo agli italiani”.
“Ah, ok. Allora potete partire”.
Il potere s’è rimesso la maschera. È sbrindellata e grottesca, ma per adesso sembra funzionare ancora.
Pare che dopotutto anche stavolta avremo un po’ di Carnevale prima della Quaresima.
Superata l’impasse, il loop è ripartito.
Salvini al ministero dell’Interno garantisce la continuità con Minniti.