di Valerio Evangelisti
Chi abbia vissuto intensamente gli anni ’70 e ’80, all’interno di un movimento che cercò di modificare radicalmente i rapporti di classe nella società italiana e seppellire una “sinistra” di patetica obsolescenza, non può avere dimenticato “Primo maggio”. Una rivista raffinata e combattiva, che, senza mischiarsi alle inevitabili miserie ricorrenti del campo antagonista, proponeva a ogni numero analisi brillanti, stralci di memoria, parametri inediti di conflittualità (spesso mutuati da modelli americani), metodologie di studio non accademiche come la storia orale.
Ne uscirono 35 numeri, tra il 1973 e il 1989. La buona notizia è che, per ricordare la scomparsa di uno dei suoi fondatori, il grande Primo Moroni (per sapere chi fosse vedi qui), un gruppo di redattori, tra cui Cesare Bermani, Sergio Bologna, Bruno Cartosio ecc., ha deciso di fare uscire un numero 36 speciale. Non quale operazione nostalgica, ma piuttosto come una sorta di aggiornamento ai (tristi) anni nostri. Il fascicolo è scaricabile gratuitamente in pdf da questo sito. Mi auguro che abbia dei seguiti.
Ricordo che a “Primo maggio” Cesare Bermani ha dedicato un volume, per Derive Approdi, corredato da un cd che contiene l’intera collezione della rivista.