di Alessandra Daniele
Matteo Salvini è stato bravo a seguire il vento.
Ciò che gli ha consentito di rianimare la Lega è stato l’aver sostituito il Federalismo con la Difesa della Razza.
A quante delle ripugnanti stronzate razziste che la Lega predica oggi Salvini creda veramente non importa, il suo compito è raccogliere il “voto utile” dei fascisti e consegnarlo a Berlusconi, che si prepara a portarlo al PD.
Questo però non sarebbe un tradimento, perché ciò che Salvini promette, Marco Minniti lo realizza.
Per quel Governissimo al quale sia Minniti che D’Alema si sono dichiarati disponibili, Berlusconi ha già cominciato la campagna acquisti: i mancati donatori grillini smascherati dalle Iene Mediaset saranno espulsi dal M5S, ma non dalle liste elettorali bloccate. Quindi chi voterà M5S li eleggerà comunque, rischiando di spedire in parlamento uno dei futuri scilipoti.
Anche questo però non sarebbe un tradimento, visto che Di Maio è stato fra i primi a unirsi al linciaggio delle ONG che salvavano i migranti dall’annegamento, chiamandole Taxi del Mediterraneo.
Commentando la tentata strage neofascista di Macerata, il ministro dell’Interno Minniti ha dichiarato “Il Fascismo è morto”.
In realtà è esattamente il contrario: oggi il Fascismo è mainstream.
In tutte le sue declinazioni, dal fascismo sovranista che promette dazi e muri, a quello “sociale” preoccupato per la fertilità delle italiane, a quello squadrista e securitario dei manganelli di Stato e del Daspo urbano, a quello padronale che cancella lo Statuto dei Lavoratori e reintroduce lo schiavismo, a quello razzista e colonialista del “Prima gli Italiani” e dei campi di concentramento in Libia.
Anche quella che viene (grottescamente) definita la “Sinistra Radicale” di D’Alema s’è infilata la divisa da gendarme che Berlusconi gli ha ben cucito, e ha scelto un magistrato come frontman.
E dagli spot pubblicitari, l’ossessione per l’italianità è ormai dilagata a tutto l’immaginario collettivo nazionale.
Oggi il Fascismo occupa tutta la scena politico-istituzionale.
Gruppi come CasaPound o Forza Nuova, che ancora ne adottano i gadget più vistosi, sono superati.
L’ideologia fascista adesso è mainstream. Senso comune. Pensiero unico.
La nostra però è considerata una democrazia, perché dopotutto possiamo ancora scegliere la sfumatura di fascismo che preferiamo.
Possiamo decidere quale votare dei fascisti che poi governeranno insieme.