di Alessandra Daniele
“La percezione del problema immigrazione è dieci volte superiore ai dati reali”.
Alessandra Ghisleri, sondaggista
“Chi controlla la percezione della realtà, controlla la realtà”. Philip K. Dick
Si stava parlando un po’ troppo di tasse, argomento sul quale gli italiani sembrano giustamente non credere più a nessuna delle iperboliche promesse dei cazzari.
La strage razzista tentata dal suprematista marchigiano ha riportato la campagna elettorale sul terreno più congeniale alle tre destre in corsa: la caccia al capro espiatorio, i migranti.
Il PD ha rivendicato i successi della Dottrina Minniti, cioè dell’efficienza dei campi di concentramento libici, mentre lo stesso Minniti minacciava di vietare le manifestazioni antifasciste.
In tema di disprezzo dei diritti umani Erdogan non ha molto da insegnargli.
Berlusconi ha promesso l’espulsione di 600.000 clandestini che in Italia non ci sono, anche a costo di espellere qualcuno sei volte di seguito.
Di Maio ha cercato di scavalcarlo a destra chiamandolo “Traditore della Patria”.
Nessuna delle accuse adoperate l’anno scorso anche dal M5S per cacciare dal Mediterraneo le ONG che salvavano vite umane è stata provata.
Di Maio negava d’aver usato la definizione “Taxi del Mediterraneo”, nonostante ci fossero le prove audio. Adesso probabilmente tornerà a rivendicarla.
Ci tiene a dimostrare che è pronto a rappresentare l’Italia.
Sappiamo benissimo che se Pamela Mastropietro fosse stata vittima d’un italiano, a nessuno sciacallo sarebbe fregato niente di lei.
Si sarebbe parlato di “Cultura dello sballo”, e quegli stessi bollettini di propaganda che adesso la sfruttano come giustificazione per il terrorismo neofascista l’avrebbero incolpata della sua stessa sorte.
In Italia c’è un femminicidio al giorno.
Se questo caso è diventato il tragico pretesto per la prima tentata strage italiana in stile USA è esclusivamente per motivi razziali.
Di tutte le cazzate raccontate in questa ripugnante campagna elettorale fatta solo di cazzate, una delle più false è che l’Italia non sia un paese razzista.
L’Italia è un paese profondamente razzista.
È il paese del colonialismo stragista, delle leggi razziali fasciste, dei cori da stadio che inneggiano ad Auschwitz e all’Etna, della Risiera di San Sabba e dei campi di concentramento in Libia.
Delle centinaia di aggressioni e omicidi razzisti che ogni anno i media mainstream ignorano o minimizzano per l’etnia delle vittime.
L’Italia è il paese che in 157 anni ha avuto una sola carica pubblica nazionale ricoperta da un’italiana di colore, la ministra Kyenge, che durante il suo brevissimo mandato è stata definita “un orango” dal vicepresidente del Senato.
E il Parlamento non l’ha ritenuto un insulto razzista.
L’Italia è macerata da un razzismo endemico che l’ha portata ad essere l’unico paese occidentale nel quale agli immigrati viene consentito di “integrarsi” solo come schiavi, sfruttati dall’imprenditoria legale come dalle mafie. Da quegli stessi padroni e padroncini che poi votano Lega, applaudono il terrorista neofascista, e si offrono di pagargli l’avvocato.
L’Italia è un paese razzista, cazzaro, e profondamente ignorante.
A Di Maio non manca niente per rappresentarlo.
In testa ai sondaggi però rimane il Polipo delle Libertà di Berlusconi, che incasserà sia i voti dei fascisti che acclamano Salvini, che quelli dei “moderati” che lo temono.
Come nell’Inferno di Dante, al vertice della piramide rovesciata c’è chi è stato capace di sprofondare più in basso.