di Alessandra Daniele
Matteo Renzi promette di abolire il canone Rai, ed estendere gli 80€.
Matteo Salvini promette la fiat tax.
Pietro Grasso promette di abolire le tasse universitarie.
Persino i Cinquestelle, auto-proclamati paladini del rispetto delle leggi, adesso promettono di cancellarne almeno 400 da scegliere con un sondaggio online, e vanno a caccia dei voti degli evasori assicurando l’abolizione dello Spesometro, del Redditometro, del Cazzarometro.
Da un capo all’altro del parlamento, il coro è unanime e monocorde: Meno Tasse Per Tutti.
Non sono diventati tutti berlusconiani.
Sono diventati tutti Berlusconi.
È lo stadio terminale della sindrome di Palmer Eldritch.
Il processo in atto da tempo adesso è compiuto.
Azzimato e ghignante, Luigi Di Maio è il Berlusconi del 1994 che si spaccia per grande rinnovatore post-Tangentopoli, promettendo la Rivoluzione Liberale, il Nuovo Miracolo Italiano, e reclutando cantanti e conduttori Tv.
Egolatra e megalomane, Renzi è il Berlusconi dell’era imperiale, che col suo clan di marpioni e veline s’espande ad occupare bulimicamente qualsiasi posizione di potere disponibile, politico, economico, mediatico, amministrativo.
Maschera clownesca del neofascismo, Giorgia Meloni è il Berlusconi che rimette in scena come farsa la tragedia del ventennio.
Arrogante e rabbioso, Salvini è il Berlusconi della caduta, che annuncia vendetta, e reagisce al disastro gridando al complotto anti-italiano.
Crepuscolare e paternalista, Grasso è il Berlusconi più recente, che si finge interessato al bene sociale dei giovani, degli anziani, delle famiglie, e persino dello Stato (finché coincide col suo).
Tutti sono Berlusconi.
Votare è inutile.
Non votare è altrettanto inutile, perché le elezioni saranno considerate valide comunque, e in caso di astensione record i partiti avranno persino una scusa in più per ammucchiarsi nel Governissimo di salvezza nazionale per il quale si stanno già preparando.
Un monocolore berlusconiano.
Attenzione domani mattina quando vi guarderete allo specchio. Controllate che i vostri capelli non siano diventati uno strato di vernice per mobili.