di Alessandra Daniele
Il re di Francia è stato chiaro, per i cosiddetti migranti economici, gli italiani non avranno alcun aiuto: se la sbrighino fra loro pezzenti.
Chissà se Renzi ha ancora voglia di chiamarlo “l’amico Macron”, o è troppo impegnato a disegnare grafici a torta, anche se il grafico che illustrerebbe meglio la situazione nella quale si trova il PD è un grafico a merda.
Pur essendosi scelti a vicenda come arcinemesi, Renzi e Grillo stanno dimostrando la stessa attitudine alla negazione dell’evidenza.
Entrambi hanno strenuamente negato la disfatta elettorale alle comunali con imbarazzanti sofismi da Prima Repubblica, e appelli alla compattezza delle truppe vagamente intimidatori.
Il Cazzaro ha cercato contemporaneamente di minimizzarla e di darne la colpa agli scissionisti, nella sua rassegna stampa online che conduce in maniche di camicia blaterando e sudando come un cartomante da Tv locale.
Grillo l’ha definita una vittoria lenta.
Su un migliaio di comuni, il Movimento 5 Stelle ha eletto solo otto sindaci.
Ha preso l’otto per mille.
A questo ritmo avrà la maggioranza dei sindaci italiani nel 2274.
Dieci anni dopo la prima missione quinquennale dell’Enterprise.
I capi carismatici hanno sempre bisogno di negare la sconfitta, perché una sconfitta richiede un cambiamento di linea politica. E la linea s’identifica con loro.
Ormai però persino i suoi sponsor nel partito lo ammettono: Meteorenzi per il PD è stato un Extinction Level Event.
Della linea politica del PD non si salva niente.
Anche le pochissime iniziative non intrinsecamente reazionarie sono state portate avanti a cazzo di cane, in modo elitario ed ottuso.
S’è cercato d’insediare pullman di profughi in paesini di montagna di 200 abitanti tutti sopra i settant’anni, requisendo l’unico albergo della zona.
S’è “concesso” alle persone LGBT un contratto atipico matrimoniale, un matrimonio che non può dire il suo nome, mentre coll’abolizione dell’articolo 18 si dava via libera a qualsiasi licenziamento discriminatorio.
S’è suggerita la possibilità di affittare un utero all’estero a chi non aveva nemmeno di che affittare un monolocale in periferia.
Il PD è riuscito a far sembrare i diritti civili roba da ricchi.
Roba da Angelina Jolie che adotta i bambini africani all’ingrosso, e gli dà i ragni da mangiare per “rispettare la loro cultura”.
La linea politica del Movimento 5 Stelle è stata per anni sospesa in un fronte d’onda, col Grillo di Schrödinger che cercava di sembrare sia di destra che di sinistra che di centro, a seconda dell’osservatore.
Adesso però sta precipitando in atto.
Nel pozzo gravitazionale del Sole delle Alpi.
Secondo i sondaggi, con l’attuale legge elettorale, cioè i due moncherini sopravvissuti alla Consulta, un’eventuale maggioranza Grilloverde sarebbe ancora l’unica ad avere i numeri per governare.
La deriva xenofobo-leghista del M5S è quindi in realtà figlia della stessa svolta governista che ha prodotto i recenti convegni Confindustriosi. Infatti sono entrambe incarnate da Luigi Di Maio, l’azzimato premier in pectore, anzi, in doppiopectore.
Mentre Grillo e Renzi sono impegnati a sminuire la sconfitta alle comunali, Berlusconi si preoccupa di sminuire la vittoria, perché è la vittoria di Salvini, e l’ex cavaliere lo detesta.
Alla fine però, nella speranza di tornare al governo, cercherà di accordarsi anche con lui come con Bossi nel 1994, cambiando la legge elettorale alla bisogna per sottrarlo all’alleanza Grilloverde.
Il potere è il Vinavil più forte del mondo.