del Collettivo meno123
[La lotta dei lavoratori della Fiera di Bologna, colpiti da 123 licenziamenti per raddrizzare i disastri provocati dal management, potrebbe sembrare simile ad altri episodi che avvengono in tutta Italia (e in tutta Europa). Invece ha una specificità che la rende particolarmente emblematica. La controparte è infatti in larga misura istituzionale, e coinvolge Comune, Regione Emilia Romagna, Città Metropolitana, oltre a banche e associazioni padronali. La quintessenza del renzismo in formato emiliano.
In questo episodio si svela dunque la brutalità di un potere “progressista” che ha i lavoratori per bersaglio preferito, vittime sacrificali di un risanamento conforme solo agli interessi dei poteri dominanti. Per questo Carmilla si schiera senza remore a fianco della lotta di chi ha fatto prosperare la Fiera, e dovrebbe pagare il conto dell’incapacità altrui. Nell’invitare a sottoscrivere qui l’appello dei licenziandi, e nell’invitare a visitare il loro blog molto ben scritto, diamo la parola ai diretti interessati. Che vinceranno, perché è giusto che vincano.] (Valerio Evangelisti)
La nostra storia comincia lo scorso 28 giugno quando, praticamente all’indomani della rielezione del Sindaco di Bologna Virginio Merola, apprendiamo dai quotidiani locali che il giorno prima Franco Boni, Presidente di Bolognafiere SpA, ha avviato in modo unilaterale (ovvero senza alcun preavviso, e anzi dopo aver raccontato in precedenza alle rappresentanze sindacali “State tranquilli”) la procedura di licenziamento collettivo e mobilità per tutto il personale che svolge i servizi di manifestazione: in totale si tratta di 123 persone, che numericamente costituiscono circa la metà dei dipendenti a tempo indeterminato di BolognaFiere. (sul nostro blog è possibile leggere la lettera di apertura della procedura di mobilità, in cui è espilcito il riferimento all’esternalizzazione del servizio attualmente svolto dai dipendenti.)
Il Consiglio di Amministrazione di BolognaFiere S.P.A. è composto da Soci Pubblici (Comune di Bologna, Città Metropolitana e Regione Emilia Romagna) e da Soci Privati (Fondazione Carisbo, ASCOM, Unindustria ecc.). Il presidente Franco Boni dichiara, non smentito, di avere avuto l’unanimità dei Soci per il provvedimento di messa in mobilità dei 123 dipendenti Part-Time.
Siamo convinti che che le rivendicazioni dei lavoratori della Fiera (part-time e full-time) possano assumere, in questa precisa fase storica, una valenza che vada oltre lo specifico della nostra azienda, abbracciando i temi del lavoro esternalizzato, precario, malpagato e ancor meno tutelato, che le giovani generazioni (ma non solo) conoscono purtroppo molto bene.
Via via sul nostro blog troverete informazioni, riflessioni, materiale multimediale, documenti e, soprattutto, l’inizio di uno spazio di dialogo interno alla città; che ci auguriamo possa diventare “politico”, nel senso più nobile del termine.
[ Carmilla aggiornerà sugli sviluppi di questa importante vertenza.]