di Alessandra Daniele
Dopo solo un paio d’anni il giovane rinnovatore è già allo stadio “È tutta colpa del giustizialismo”. Quanto manca per lo stadio “Erano solo cene eleganti”?
Come se l’essere arrogante, ipocrita e cazzaro ancora non bastasse, Renzi è anche terribilmente noioso.
È noioso come la replica estiva di un vecchio film stravisto un milione di volte, noioso come un imitatore scarso da villaggio turistico che in repertorio ha solo Celentano, Benigni, l’Abatantuono de Il Ras del Quartiere, e Berlusconi.
“l’Italia ha conosciuto figure di giudici eroi, ma ha conosciuto negli ultimi 25 anni pagine di autentica barbarie legata al giustizialismo”.
Anche per Renzi come per Berlusconi l’unico giudice buono è quello morto. I vivi che si permettono d’indagare sui petrolieri sono barbari.
Anzi babbari, come direbbe un imitatore di Abatantuono.
E quando Matteo ras del quartiere vede la babbarie giustizialista, gli scatta la viulenza.
L’Italia non è mai veramente uscita dagli anni ’80 e forse non ne uscirà mai.
È il nostro inferno privato, costruito dall’immaginario berlusconiano, televisivo ben prima che politico.
È ancora lui il Demiurgo del nostro sub-universo, il Palmer Eldritch che fa da matrice a tutti i capetti e i padroncini.
Questa settimana il governo Renzi ha superato la sua trentesima sfiducia, ancora una volta grazie alla vigliaccheria e all’inettitudine della minoranza PD, che pur odiando il piccolo cazzaro fiorentino ancora non ha il coraggio di intestarsene la caduta, e preferisce continuare a leccare le briciole dal pavimento della mensa, che rischiare d’esserne cacciata fuori dalle elezioni, cosa che diventa sempre più probabile ogni giorno che passa.
Dagli ultimi sondaggi pare che persino i brandelli dell’ex Polo delle Libertà, se raccolti con lo scopettone e riuniti nello stesso cassonetto, potrebbero sconfiggere il PD al ballottaggio del Cazzarum, ammesso che la riforma decostituzionale Boschiva superi il referendum d’ottobre.
E quei brandelli ancora non si sono nemmeno trovati un’altra Faccia alla quale attaccarsi, restando incerti fra il grugno barbuto da talebano padano di Salvini, il mascellone cementizio di Marchini, Giorgia Meloni figlia surrogata di Gasparri e Calderoli, e la speranza di trovare un imitatore di Berlusconi un po’ meno palloso di Renzi.
Mentre Berlusconi continua a iniettargli eparina per impedirgli di ri-coagularsi, perché per adesso gli servono così, a stracciatella, e gli serve un governo Renzi.
Ottantenne, sputtanato in tutti i sensi possibili del termine ma ancora miliardario, da più di trent’anni è sempre lui che fa la differenza.
Moriremo berlusconiani?
Probabilmente siamo già morti.