di Alessandra Daniele
– Siamo consapevoli che le misure a lungo e medio termine elaborate dal nostro governo per fronteggiare l’emergenza inquinamento, benché indubbiamente efficaci, non bastino a risolvere il problema alla radice – esordisce il ministro in conferenza stampa – infatti, abbiamo preparato un rivoluzionario intervento strutturale. Una grande riforma che farà dell’Italia il paese all’avanguardia del settore. La Riforma Polmonare.
Il megaschermo alle sue spalle s’illumina. Il ministro indica l’immagine stilizzata della slide.
– Due polmoni che fanno lo stesso lavoro: questo è uno spreco. Bisogna superare il bipolmonarismo perfetto. Uno dei due sarà modificato in modo da poter ricavare ossigeno dallo smog.
– Ma… come? – Chiede uno dei giornalisti in fondo alla sala.
– Nella prossima busta paga, gli italiani troveranno un bonus di 80 euro impregnati d’un virus mutageno che indurrà la necessaria trasformazione nel loro DNA.
– Con quali effetti collaterali?
Il ministro indica la nuova slide apparsa alle sue spalle.
– L’unico effetto collaterale rilevante sarà il fatto che gli italiani per respirare avranno bisogno d’una maggiore dose di smog nell’atmosfera.
– Questo significherà aumentare il consumo di combustibili fossili? – Chiede una giornalista dalla prima fila.
Il ministro annuisce.
– Sì, ma la spesa sarà ammortizzata da un’altra grande riforma. La privatizzazione dell’aria.
La sala è percorsa da un brusio.
– Quindi… respirare sarà a pagamento? – Chiede ancora la giornalista.
– Sì, però il miglioramento del servizio varrà la spesa, che oltretutto contribuirà alla fondamentale ripresa dell’economia.
Il ministro sorride. Alle sue spalle compare l’immagine d’una gigantesca banconota.