di Mauro Baldrati
In estate, specialmente negli ultimi anni, i concerti di susseguono con ritmo martellante in tutte le località della penisola. Musicisti e cantanti più o meno famosi “battono” gli spazi disponibili, stadi, arene, festival, fiere di paese, teatri. Le città ne sono piene. Gli “eventi” che vedono coinvolti i personaggi più mediatici si trasformano in accampamenti all’esterno degli stadi, con tende e sacchi a pelo già due giorni prima del concerto (come è avvenuto per i due di Vasco Rossi a Bologna il 22 e il 23 giugno). Questa iperattività ha comunque una spiegazione, oltre al piacere della musica live: non si vendono più dischi. I musicisti, anche quelli iconici, “lavorano” soprattutto coi concerti.
Ma c’è chi ha sempre coltivato l’attività live, anche in tempi per così dire non sospetti, e sono quei musicisti appartenenti ai generi musicali indifferenti alle mode e alle tendenze, perché la loro stessa storia nasce dal rapporto viscerale, complice, tra musicista e pubblico: il blues e il jazz.
Pistoia Blues e Umbria Jazz sono appuntamenti conosciuti in mezzo mondo, e raccolgono il meglio dei generi durante le rassegne. A Pistoia hanno suonato B.B. King, John Lee Hooker, Muddy Waters, David Byrne, Santana, Mick Taylor, Bo Diddley, Bob Dylan, Buddy Guy. Hanno suonato tutti. Trovate un bluesman che non abbia suonato a Pistoia. E così a Umbria Jazz. Non ha suonato solo chi era già morto prima dell’inizio della rassegna, nel mitico anno 1973, la genesi, col primo concerto italiano dei Weather Report e Sua Maestà Sun Ra.
Esiste un’altra rassegna, storica, che va avanti da 28 anni, ancora più specialistica, forse addirittura più “pura” delle due consorelle, perché mirata al blues-soul e l’R&B: il Porretta Soul Festival, che nella sua storia ha ospitato i Blues Brothers, Solomon Burke, Isaac Hayes, i Defunkt, Wilson Pickett, Rufus Thomas, Billy Preston, e molti altri nomi forse meno noti al grande pubblico, ma significativi per gli appassionati.
Musica trascinante, grande “slego” durante le serate estive, proprio dedicate a una musica di per sé estiva e notturna, per il ritmo alto, per l’energia e la forza interna. Oggi nella piccola città di Porretta Terme, sull’Appennino tosco-emiliano a una trentina di chilometri da Pistoia, parte il ventottesimo festival, dedicato a Otis Redding, che si concluderà domenica 26 col grande concerto collettivo Rhytm & Blues Show & Revue. Quest’anno la rassegna vedrà la partecipazione di un batterista storico, Bernard Purdie, session man con James Brown, Jeff Beck, Aretha Franklin, Rolling Stones, Miles Davis, Dizzy Gillespie; la blues-singer ottantenne Sugar Pie DeSanto, e “maestri” del deep-soul come Frank Bey, Wee Willie, Derek Martin.
La rassegna prevede anche concerti e stage gratuiti, a Porretta e in altre cittadine dell’Appennino.
Qui il programma completo.