Pubblichiamo la prefazione al nuovo romanzo di Mauro Baldrati, Professional Killer, Edizioni Anordest, pag. 304, € 13.90, in libreria dal 5 ottobre 2013
di Alan D. Altieri
Non ha tempo: nel senso che sconfigge le epoche. Non ha identità: nel senso che potrebbe essere chiunque. Non ha sesso: nel senso che il genere di appartenenza non è un fattore. Non ha padrone: nel senso che ha solo e solamente committenti.
Per contro ha molti nomi: esecutore, eliminatore, meccanico, sicario, killer. Già: killer, uccisore. Nella fattispecie: professional killer, assassino di professione.
Dalle brume del passato più inconoscibile fino ai riflessi dei grattacieli più temerari, dalle leggende più oscure fino alle cronache più eccessive, il killer di professione rimane un archetipo e un eroe, un’icona e un demone, un sogno e un incubo.
La storia (in)umana gronda, letteralmente, di killers di professione. In realtà, sono proprio loro ad averla fatta, la storia. E a continuare a farla. Achille Pie’ Veloce e Orazio Coclite, Attila e Vercingetorige, Carlo Magno e Federico Barbarossa, Timur Lenk e il Re Sole, Albrecht von Wallenstein e Adolf Hitler e Osama Bin Laden. Tutti killers, super-killers, meta-killers.
Quanto all’immaginario in ogni sua forma – letteratura, teatro, cinema, fumetti, videogame – bene, senza i killers di professione molto della lista di cui sopra verrebbe… fatto fuori. Oops!
A un’analisi a distanza, questo inaspettato, stupefacente nuovo romanzo di Mauro Baldrati – Autore con la A maiuscola dopo il suo eccezionale La Città Nera – potrebbe apparire come l’ennesima storia dell’ennesimo killer. Gli ingredienti di base ci sono tutti: il cavaliere nero senza paura ma con troppe macchie sull’anima (ancora più nera), la sua letale arte splendidamente specialistica ma immancabilmente fragile, il committente perfettamente informato ma sottilmente ambiguo, le donne immancabilmente sensuali ma inevitabilmente pronte al giro di chiglia, i bersagli costantemente ad alto livello ma sostanzialmente di infima risma. Ingredienti che la già citata lista di cui sopra ha rimescolato, centrifugato, dissezionato o, molto più semplicemente, clonato fino all’assuefazione.
Bene, non c’è nulla di cui assuefarsi nel Professional Killer mandato sul campo da Mauro Baldrati. Meta-assassino senza presente ma con un passato tanto ignoto quanto immane, la sfida più grande che “Lo Specialista” si ritrova ad affrontare è anche la più subdola: quella contro se stesso.
In un mondo – il nostro qui & ora, sia chiaro – dominato dalla legge dello sterminio, in un tempo – sempre il nostro, in questo preciso istante – schiantato dal conto alla rovescia dell’annientamento, il protagonista di Mauro Baldrati è costretto a vedersela con qualcosa di talmente inaspettato, talmente inconcepibile da fare vacillare perfino il più metallico dei sistemi nervosi.
Con Professional Killer, formidabile thriller letterario destinato a diventare un classico, Mauro Baldrati sposta l’archetipo del killer di professione a tutt’altro livello di scontro, scaraventandolo dritto nel campo minato della metafisica. Ma non commettiamo errori, siamo sempre qui & ora. Siamo sempre in questo nostro luogo maledetto dove “nulla esiste, ma tutto è permesso.”
Forse, dove esiste perfino la resurrezione.