di Alessandra Daniele
”La crisi sta finendo, e un anno se ne va”, prima dichiarazione ottimistica del governo in cerca di un alibi per mollare qualsiasi altra preoccupazione, e dedicarsi con tutto il resto del parlamento e delle istituzioni all’imprescindibile compito per le vacanze: la ricerca d’un modo per salvare il culo flaccido d’un noto pregiudicato che ha frodato 280 milioni di euro al fisco, e creato un fondo nero col quale, presumibilmente, comprarsi puttane e senatori.
Salvarlo dall’orribile tortura di dover passare qualche mese ai domiciliari a palazzo Grazioli, o in una delle sue ville con vulcano, rinunciando a ricevere giornalmente altri noti pregiudicati per trattare altri acquisti di puttane e senatori.
Salvarlo da una breve quanto tardiva interdizione dai pubblici uffici, cioè dall’occasione unica di continuare comunque a occuparsi di pubblici uffici, in più atteggiandosi a Nelson Mandelaset vittima della crudele dittatura del governo di larghe intese del quale è azionista di maggioranza.
Salvarlo da un affidamento ai servizi sociali che trasformerebbe in uno spot per quella filantropia da satrapo ruffano che ha sempre millantato.
Salvarlo per salvare il governo, che sta salvando gli italiani uno alla volta, cominciando da Berlusconi.
Salviamolo noi. Diamo al presidente Napolitano l’idea che sta cercando.
Amnistia? No, Amnesia.
Che ogni notizia, ogni immagine, e ogni informazione riguardante Silvio Berlusconi vengano cancellate completamente e definitivamente da ogni archivio, pubblico e privato, da ogni documento, cartaceo ed elettronico, e da ogni memoria, sintetica e organiica.
Sparaflashiamo l’intero paese, l’intero pianeta se necessario.
Diamo a quest’uomo tanto a lungo perseguitato, ma ancora così giovane di spirito, la possibilità di ricominciare tutto da capo da zero, armato solo della sua lucidità, della sua cultura, e della sua onestà.
Diamo agli italiani la possibilità d’occuparsi finalmente d’altro.
Di tutti i loro problemi, salvo Berlusconi.