di Alessandra Daniele
[Qui la prima parte: La croce sul simbolo]
E Ponzio Pilato disse
– Stavolta cerchiamo di portarla a casa come si deve. Volete Gesù o Barabba?
E la folla rispose
– Vogliamo te!
Ponzio Pilato si coprì gli occhi con la mano.
– No, aspetta, vogliamo… coso… quell’altro là! – Urlarono alcuni, indicando in fondo alla piazza. Poi cominciarono a scandire
– Quello là! Quello là!
Gli altri li zittirono a sassate.
Barabba fece un passo avanti, e proclamò
– Pilato, noi vogliamo te. Sei una garanzia di stabilità. E poi hai le mani pulite.
La folla rumoreggiava.
– M’avete rotto il cazzo – sbottò Pilato – vi faccio crocifiggere tutti!
La piazza scoppiò in un applauso fragoroso.
Gesù se ne stava seduto in un angolo, con aria cupa. Pietro, ancora pesto per la rissa, s’avvicinò, e gli chiese
– Maestro, che facciamo adesso?
Gesù non rispose.
– Maestro, dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare, o farci restituire quello che gli abbiamo dato l’anno scorso? Qual è la linea economica? Dicci cosa fare…
Gesù gli diede un’occhiata sbieca.
– Guardate i gigli dei campi. Essi non filano. Non tessono. Non mi rompono i coglioni.
La folla continuava a vociare. Pilato gridò
– Pubblico di merda!
Partì un altro applauso scrosciante.
Anche Giovanni s’avvicinò a Gesù, scribacchiando freneticamente.
– Dicci Maestro, l’Apocalisse è vicina? – Chiese con aria speranzosa.
Gesù scosse la testa.
– No. Il Padre non vi manderà un altro diluvio. Ornai siete grandi. Dovete distruggervi da soli.
– Ce la possiamo fare – sorrise Giovanni. Pietro gli strappò il foglietto di mano.
– Scrivi tutto quello che ti viene in mente?
– Certo, sono ispirato!
– No, sei un cialtrone. Dovresti tenere un verbale del dibattito interno come fanno gli altri. A loro non è mai venuto in mente di scrivere quello che gli viene in mente mentre scrivono.
Giovanni si riprese il foglietto.
– Questo è il futuro – disse, indignato.
– Stronzate. Te lo descrivo io il futuro – Pietro indicò la piazza – Noi conquisteremo il popolo, e cambieremo le cose.
Pilato e Barabba lanciavano monete, calzari, e borracce vuote sulla folla, che continuava ad applaudire.
– Quando il popolo – disse Pietro – quando il Demos sarà Cristiano, queste porcherie non succederanno più.