di Alessandra Daniele
Lo hanno notato in molti, questo risultato elettorale sembra un esperimento Dharma andato a puttane. Infatti i candidati grillini eletti in Italia alla camera sono 108. E non hanno idea di quello che gli stia succedendo.
In realtà però è molto peggio.
È un esperimento Fringe.
Una frantumazione del continuum che produrrà un governo transgenico.
Anche Steinbrück e l’Economist si sbagliano sui leader italiani, non si tratta di pagliacci, ma di domatori. Grillo è quello che sbraita ordini e mena frustate. Berlusconi quello che rincoglionisce le bestie di ketamina.
Bersani quello che finisce sbranato.
Con lo stile che li contraddistingue, gli altri due lo trattano da puttana.
Per la verità Bersani sperava in un sobrio matrimonio d’interesse. Invece s’è ritrovato per strada, a tentare di agganciare un vecchio rabbioso che lo schifa, mentre un altro vecchio bavoso gli tiene una mano sul culo offrendogli larghe intese.
Adesso è talmente disperato da tentare persino di dire – o farfugliare – qualcosa di sinistra, però a qualcuno che di sinistra non è.
Il M5S è nato per catalizzare l’incazzatura popolare contro gli autocrati miliardari, e metterla sotto il controllo d’un autocrate miliardario.
Grillo fu bandito dalla Tv negli anni ’80 dalla censura craxiana: dobbiamo a Craxi sia l’impero mediatico di Berlusconi, che le stimmate di Grillo. Se potessimo tornare indietro nel tempo sapremmo chi cercare.
Oggi gli elettori PD subiscono il ricatto del ”voto utile” senza avere nessun modo per controllare a che cosa sarà utile. La ”democrazia digitale” però non è molto più affidabile. Se oggi si votasse via internet, vincerebbe l’Hitler Incazzato de La Caduta. E Bersani cercherebbe un accordo anche con lui.
Ma che fine ha fatto il ”buon partito” che il PD sperava di sposare, s’è rivelato uno stronzo come quello de Le notti di Cabiria?
Il sistema apparentemente perfetto del professor Monti per tornare comunque al governo aveva un bug, un punto cieco. In una tornata elettorale nella quale ogni opzione disponibile finiva per avvantaggiare Monti in qualche modo, c’era uno specifico piccolo gruppo di elettori ad avere la possibilità di fare la differenza: gli elettori di Monti, i ”moderati” su cui contava. Potevano farla solo loro, negandogli la prevista percentuale di voti necessaria a diventare l’ago della bilancia del nuovo Parlamento, e lo hanno fatto, disgustati dai suoi tentativi di sembrare un essere umano, suggeritigli da uno spin doctor chiaramente intenzionato a rovinarlo.
Adesso Bersani e il professore insieme non hanno comunque la maggioranza, Monti non può più sperare di presiedere un governo nuovo.
Quindi cercherà di restare in carica con quello vecchio.
Congelato nell’ambra.