di Alessandra Daniele
Oltre al franchising ufficiale, il primo Alien (1979) ha generato un intero filone apocrifo di B-movies, grossolane copie sfigate dell’originale. La trama è sempre la stessa, un gruppo di terrestri, caratterizzati dall’idiozia abissale tipica dei personaggi da macello, s’avventura in un labirinto illuminato male, e finisce debitamente massacrato dalla Schifezza Aliena di turno: un calamaro gigante in CGI, un blob di Simmenthal e colla vinilica, o un invisibile virus mutageno (dipende dall’entità del budget).
Spacciato come upgrade d’Autore del franchising originale, Prometheus si dimostra in realtà l’ennesimo prodotto del filone sfigato, sicuramente più adatto al palinsesto estivo notturno di Italia Uno, che alla Storia del cinema.
La sceneggiatura raffazzonata da Lindelof, il cialtrone di Lost, è ovviamente una grottesca, pretenziosa poltiglia di incongruenze ridicole, ed espedienti riciclati. La regia di Ridley Scott s’aggira in stato confusionale da un set inutilmente faraonico all’altro, senza traccia di coerenza narrativa, né di originalità stilistica. Due scene su tre sono la brutta copia di qualcos’altro, e c’è di tutto: 2001 Odissea nello Spazio, Star Wars, Shining, Blade Runner, The Thing, Terminator, Star Trek, X Files, Resident Evil, Contact, Minority Report, Mission to Mars, svariati videogame, e naturalmente tutti gli Alien.
Del cast, solo Fassbender riesce a portare a casa un’interpretazione decente, facendo del suo personaggio un sinistro incrocio fra Data e Dexter, un androide al quale anche il Rick Deckard più cagadubbi sparerebbe volentieri. Idris Elba è inscatolato in uno stereotipo razziale con la fisarmonica e il plaid a scacchi. Charlize Theron è persino più schifata del suo odioso ruolo di quanto lo sia il suo personaggio. Noomi Rapace (sempre più somigliante alla perpetua di Don Matteo) è ridotta a semplice scream queen. Sballottata da una sfiga tragicomica all’altra, rimbalza stolida ma indistruttibile come Paperino, fino allo scontato epilogo nel quale, dopo aver recuperato la testa di Fassbender, parte alla conquista dell’inopinato sequel del prequel, quel Paradise cui viene rimandata la soluzione al mistero cialtro-creazionista degli ”Engineers”, i culturisti alieni adoratori del busto di Mussolini.
Perché ci avrebbero creato?
Per sbaglio. L’alieno che all’inizio del film abbiamo visto catafottersi nella cascata è stato evidentemente ucciso da un’overdose di steroidi, e il fatto che il suo cadavere frollato abbia condito il Brodo Primordiale è stato accidentale come un preservativo bucato.
Perché vogliono distruggerci?
Perché facciamo film come Prometheus.