di Alessandra Daniele
– L’accordo sulla riforma elettorale è stato raggiunto – comunica il portavoce, aprendo la conferenza stampa con un sorriso soddisfatto. Poi indica il televisore alla sua destra – comincio illustrandovi il meccanismo del televoto.
– Ma non è un sistema che si presta molto a brogli e manipolazioni? – Obietta uno dei giornalisti.
– Problema superato – il portavoce impugna un telecomando, e lo punta verso l’occhio sinistro del giornalista, che istintivamente scarta all’indietro. Il portavoce sorride
– Non si preoccupi, ho solo scansionato la sua impronta oculare. Guardi – indica lo schermo televisivo, ora riempito dall’immagine ingrandita di un’iride verdognola – Ogni telecomando adibito alla telelezione è in grado di registrare la scansione dell’iride di ogni elettore, dal quale accetterà quindi un solo voto.
– E se qualcuno cercasse di votare più volte da telecomandi diversi?
– Tutte le scansioni oculari effettuate verranno trasmesse al ministero degli Interni, il quale registrerà un solo voto per ciascuna di esse.
– Il ministero potrà associare identità e voto?… E che fine farà la segretezza?
Mormorii in sala. Il portavoce continua a sorridere.
– La ringrazio per la domanda che mi permette di illustrare la parte più importante della riforma. Il database del ministero è infatti ciò che consentirà a ogni elettore di vedere eletto premier il candidato per il quale ha votato.
Il portavoce punta il telecomando alla sua destra. Sullo schermo tv compare la silhouette d’un individuo senza volto.
– Adesso esprimerò un voto di prova associato alla mia iride.
La silhouette si trasforma nell’immagine del leader votato dal portavoce.
– Ecco. Da adesso tutti gli schermi che riconosceranno la mia impronta oculare mi mostreranno il premier con il volto che io ho scelto.
Brusii di sconcerto. Qualche protesta.
– Cioè ognuno vedrà quello che vuole vedere? E chi sarà a governare veramente?
Il portavoce si fa serio e compunto.
– La crisi che stiamo attraversando richiede provvedimenti dolorosi ma ineludibili, che ogni leader deve prendere, a prescindere dalla sua formazione politica. L’attuale premier è perciò sostenuto dalla maggioranza di entrambi gli opposti schieramenti. Chiunque al suo posto dovrebbe comunque continuarne la politica di rigore e sacrifici, ne va della salvezza del nostro paese, anzi, dell’intera Europa – conclude severo.
I mormorii si spengono.
– Allora a che serve sostituirlo? – Chiede uno dei giornalisti – Basta usare quei telecomandi per farcelo solo vedere cambiato, e lasciarlo al governo.
Il portavoce torna a sorridere.
– Infatti è proprio questo l’accordo che è stato raggiunto sulla riforma elettorale.