di Jean-Daniel Brèque
Lo scrittore di fantascienza francese Roland C. Wagner, cinquantunenne (a sinistra nella foto, con Serge Lehman e Valerio Evangelisti), è morto domenica 5 agosto in un incidente d’auto nei pressi di Bordeaux. La sua compagna Sylvie Denis ha subito ferite lievi, e così Natasha Wagner, la figlia avuta da una precedente unione.
Roland Charles Wagner era nato il 6 settembre 1960 a Bab-el-Oued, in quella che era allora l’Algeria francese. La sua famiglia si trasferì in Francia nel 1962, e lui scoprì il “fandom” della fantascienza quando ancora era adolescente. Fu molto attivo come “fan writer”, curatore e anche editore tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80. Scrisse una serie di raccontini neri e di divertenti parodie — alcuni autori francesi di sf non si divertirono troppo.
Il suo desiderio di scrivere e pubblicare lavori professionali era molto vivo. Vi riuscì nel 1987 con un primo romanzo, Le Serpent d’angoisse, pubblicato dalle edizioni Fleuve Noir. Seguì, presso lo stesso editore, una serie di altri romanzi, a volte suddivisi in vari volumi per la limitazione del numero di pagine. Così accadde per il suo primo lavoro ambizioso, Poupée aux yeux morts (1988), la cui definitiva edizione in un unico volume fu pubblicata solo dieci anni più tardi.
Negli anni ’90, Wagner ebbe due diverse carriere. Come autorevole scrittore di fantascienza, scrisse romanzi e racconti che attirarono l’attenzione della comunità della sf e gli valsero numerosi premi. I suoi “Futuri misteri di Parigi”, iniziati con La Balle du néant (1996; La sfera del nulla, Urania 1392, 2000), ebbero un particolare successo (il nono e ultimo volume della serie, Mine de rien, uscì nel 2006). Il suo romanzo Le Chant du cosmos (1999), una “space opera”, fu quasi un best seller.
Nel frattempo, Wagner sfornava lavori “alimentari” sotto lo pseudonimo di “Richard Wolfram”: convenzionali storie avventurose che mettevano in scena personaggi creati dallo scrittore francese di sf Jimmy Guieu (1926-2000), uno degli autori che aveva parodiato negli anni ’70 — e di cui divenne amico. Wagner non disprezzava questo tipo di lavoro, perché gli insegnava a serrare le trame e a scrivere in fretta. In quel periodo scriveva anche recensioni di libri per la rivista di giochi “Casus Belli”, che si rivelarono preziose per i disegnatori di giochi divenuti scrittori, come Fabrice Colin e Laurent Kloetzer.
Roland Wagner passò gli ultimi dieci anni stendendo la trama e facendo ricerche per un libro che desiderava fosse il suo “magnum opus”: un lungo, tentacolare romanzo di storia alternativa su una rivoluzione pacifica in Algeria. Rêves de Gloire, pubblicato nell’aprile 2011, fu salutato come un capolavoro e vinse diversi premi: il Grand Prix de l’Imaginaire, il premio Utopiales-Pays de la Loire, il Nouveau Grand Prix de la Science Fiction Française e il Prix ActuSF de l’Uchronie.
Roland C. Wagner era anche un capace musicista (era la voce solista della band acid rock Brain Damage), un collezionista di vinili e un esperto di rock psichedelico. Un uomo geniale, forte, energico, con un pungente senso dell’ironia e una conoscenza profonda della fantascienza classica. Ha tradotto diversi romanzi angloamericani – per lo più in collaborazione con Sylvie Denis — incluse opere di Arthur C. Clarke, Jack Vance, Stephen Baxter e del suo grande amico Norman Spinrad, che attualmente sta cercando di fare tradurre i romanzi di Wagner in inglese.
Qui la bibliografia italiana completa di Roland Wagner.