di Alessandra Daniele e Giunio Bruto Crippa
Entrò per ultimo, il suo ruolo glielo permetteva.
– Chi ha fumato?
Silenzio. Sguardi evasivi.
Scosse la testa.
– Perché non lasciate che siano i pezzenti a intossicarsi?
Si sedette.
– Veniamo all’ordine del giorno: le Olimpiadi. Dobbiamo procedere all’attivazione del nuovo dispositivo fin dalla cerimonia d’apertura.
– La sperimentazione non è ancora terminata.
– Non importa. Questa è l’occasione ideale per presentarlo al mondo.
Brusio. Espressioni di stupore.
– Ma non dovremmo mantenerlo il più possibile… esclusivo?
– Al contrario — accennò un sorriso — la sua funzione primaria consiste nel veicolare la propaganda con un’efficacia mai raggiunta prima. Dimostrare al mondo di avere realizzato e poter controllare questo dispositivo sarà in sé il primo successo di propaganda che ci procurerà.
Brusio.
– Per la verità non abbiamo ancora il controllo su alcuni dei possibili effetti collaterali, straniamento, perdita di contatto con la realtà…
– La sperimentazione su un pubblico più vasto e variegato del solito gruppo di cavie ci sarà utile anche in questo.
Sorrise, battendo il palmo della mano sulla scrivania.
– Allora è deciso. Le nostre Olimpiadi di Berlino saranno le prime a essere riprese e trasmesse per via televisiva, e questo 1936 sarà ricordato come un’altra data storica per il Reich.
– C’è però ancora un limite del dispositivo che non siamo riusciti a superare…
– Il raggio di trasmissione? M’è stato assicurato che copra quasi tutta Berlino.
– No, riguarda l‘efficacia: dopo tre ore di esposizione, la propaganda comincia a perdere effetto.
– Non mi sembra un grosso problema, chi mai arriverebbe a guardare volontariamente tre ore di televisione al giorno? Sarebbe un record!
Risate.
– Comunque, se un giorno dovesse succedere, troveremo un tipo di propaganda che continui a funzionare anche oltre quel limite di tempo. I record sono fatti per essere infranti.