di Alessandra Daniele
Dati i precedenti, l’ipotesi che alle prossime elezioni gli italiani scelgano un leader onesto e capace è considerata da escludersi a priori. I bookmaker la danno 1 a 10.000. L’inversione dei poli magnetici del pianeta ha quote più basse.
La certezza è unanime: anche stavolta gli italiani voteranno in massa il cazzaro che la spara più grossa. In questi ultimi anni però il bombardamento di cazzate è stato così intenso che ormai persino i veterani faticano a trovare nuove munizioni funzionanti, come dimostrano i recenti confusi e fallimentari tentativi berlusconiani di rebranding. In realtà ciò che gli servirebbe è un buon team di pubblicitari. Dopo decenni di irradiazione intensiva di cazzate dirette a rincoglionire i consumatori però è successo l’inevitabile: anche i pubblicitari si sono rincoglioniti.
I presunti persuasori occulti sono diventati palesi imbecilli. Hanno respirato troppo dello stesso gas allucinogeno col quale sono pagati per intossicarci, e ormai vivono definitivamente in un altro mondo, popolato di giovani coppie che rifiutano una macchina perché vogliono ”spendere molto di più”, bambine che da grande vogliono fare ”la naturalista”, famiglie che si costruiscono verande subacquee, automobilisti acrobatici che sgasano scie chimiche multicolori. Un mondo in cui il gelato morsicato ricresce come il fegato di Prometeo, e Banderas predica ai polli. La gallina non è un animale intelligente (cit) e ormai a quanto pare neanche i pubblicitari. Non è una semplice crisi creativa, producono ancora molte idee, però sono tutte idee di merda: è come se avessero il bifidus al cervello.
Non possono più aiutare nessuno a riciclarsi, a rivendersi. Oggi la pubblicità fa venire voglia di non comprare più niente. La credibilità professionale dei pubblicitari è precipitata a livelli formigoni. Di recente si sono inventati la scienziata che ”ha passato tutta la vita a studiare i capelli lisci”. Persino lei, se esistesse, sarebbe una professionista più credibile di loro. E sarebbe più credibile di Matteo Renzi.
Presto però anche ai pubblicitari toccherà cercare di adeguarsi alla crisi. Allora forse si ritroveranno a scrivere spot così:
– Vorrei qualcosa di nutriente ma leggero.
– Prova i nuovi biscotti Miseria, senza zucchero, senza latte, senza uova, senza burro, senza lievito, senza farina.
– Ma risolvono il problema del gonfiore?
– Certo! L’unico ingrediente è la merda secca, come la mangi, così la caghi, e in omaggio puoi avere anche una bella dissenteria.
Voce fuori campo: ”Biscotti Miseria, tirano fuori la parte migliore di te”.
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– Cosa ci fai seduto per terra in mezzo alla strada?
– Non sono per terra, sto guidando la mia nuova Fiat Lourdes. Non la vedi?
– No.
– Perché non hai abbastanza fede nell’imprenditoria italiana.
– Ma stai facendo ”brum brum” con la bocca.
– Il motore della Fiat Lourdes è silenziosissimo. Faccio ”brum brum” per avvertire i pedoni di poca fede che sto passando.
– Ma sei fermo.
– No, sono su un rettilineo sgombro e alberato, e scivolo veloce ed elegante verso il tramonto.
– Sei seduto per terra accanto al cassonetto davanti casa tua, te lo assicuro io.
– Tu non esisti. Sei solo frutto della mia immaginazione. Brum, brum…
Voce fuori campo: ”Fiat Lourdes, un’auto davvero incredibile”.