di Alessandra Daniele
Beppe Grillo è uno dei primi ricordi televisivi della mia vita. E oggi, a quanto pare, è il futuro della politica italiana. Cos’è successo alla mia generazione? Prima il Biscione di Canale 5, poi il faccione lanuginoso di Grillo, le immagini iconiche della nostra infanzia televisiva ritornano a perseguitarci come il clown di Ashes to Ashes. Persino il nome ”Cinque Stelle” è un’eco della Tv di allora.
È come se negli USA Boss Hogg fosse stato presidente per gli ultimi vent’anni, e ora il rinnovamento lo rappresentasse Fonzie.
Mentre i superstiti del Biscione che affonda sperano in una biscaggina di salvataggio guidata da LCDM, l’idolo degli yuppie vanziniani anni ’80, nel PD si medita d’imbarcare i democristiani naufraghi del Terzo Polo, anche a costo dell’ennesimo compromesso (storico) e Palermo rielegge Leoluca Orlando sindaco per la quarta volta: la prima risale al 1985, e oggi come allora Orlando era l’opzione migliore fra quelle disponibili. Nel 1985 Grillo cominciò a parlare di politica in Tv, aggiungendo un po’ di satira ai suoi sketch per il Fantastico di Baudo.
È come se in Italia gli anni ’80, invece di passare, stessero invecchiando fermi al loro posto, e il tempo non scorresse in modo lineare come nel resto del mondo, dove ciò che è vecchio prima o poi finisce rimpiazzato dal nuovo, ma nel modo statico di una semivita dove tutto può solo decadere.
Dobbiamo essere qualcosa di peggio che morti però, perché persino nella semivita di Life on Mars e Ashes to Ashes, benché fuori-sinc, il tempo scorre, tanto che se si facesse un terzo capitolo probabilmente si chiamerebbe Jump They Say e sarebbe ambientato nel ’93.
L’unico elemento del 1993 che abbiamo oggi in Italia invece pare sia la strategia della tensione, benché inquirenti e media mainstream abbiano insistito per una settimana a sbattere in prima pagina il ”mostro” sbagliato.
Take a look at the lawman beating up the wrong guy, oh man! Wonder if he’ll ever know he’s in the best selling show, is there life on Mars?
La strategia della tensione in effetti è molto anni ’70-80.
Anche il quartiere italiano di Internet ha un’atmosfera vintage, e gli attivisti Cinque Stelle confidano nelle potenzialità rivoluzionarie del cyberspace con lo stesso entusiasmo di Sterling e Gibson ai tempi di Mirrorshades, cioè nel 1986.
Nelle interminabili discussioni da bar sul M5S si legge e si sente dire spesso ”sono giovani, questa volta le cose cambieranno davvero”.
But the film is a saddening bore, ‘cause I wrote it ten times or more. It’s about to be writ again, as I ask you to focus on.
So che nel M5S ci sono molti che sperano di usare Grillo solo come sponsor per farsi conoscere e apprezzare dall’elettorato, e poi proseguire da soli. E lo sanno anche Grillo e il suo sponsor, per questo vietano loro di farsi vedere in Tv per conquistarsi una popolarità personale che li renderebbe indipendenti. Un paio dei neoeletti sindaci, unici autorizzati ad apparire in Tv, ne hanno subito approfittato per rivendicare la vittoria come propria, sperando nel salto di qualità. Saranno delusi: il potere resterà nelle mani dello sponsor. Il capitalismo funziona così, e finché non si cambia questo, niente cambierà mai davvero.
Continueremo a girare sulla stessa giostra, alternando entusiasmo illusorio a rabbiosa delusione, mentre al governo s’alternano baccanali e bancarotte, per tutti gli anni di Anni ’80 che ci restano.
Ashes to ashes, funk to funky, we know Major Tom’s a junkie, strung out in heaven’s high, hitting an all-time low.